Convegno: LA LOTTA DELL’IRAN AL TERRORISMO INTERNO E INTERNAZIONALE NEL MONDO MULTIPOLARE

mondo mappamondo

di Maria Morigi

Sabato 12 ottobre a Modena si è svolto il convegno LA LOTTA DELL’IRAN AL TERRORISMO INTERNO E INTERNAZIONALE NEL MONDO MULTIPOLARE. Di seguito un breve resoconto.

Apre i lavori Beatrice De Maio, ex consigliere comunale di “Indipendenza”, delineando la gravità del quadro complessivo dei conflitti e l’angoscia che pesa sulla coscienza di chiunque per la strage continua di civili nella striscia di Gaza. Il pubblico presente viene invitato a un minuto di silenzio per onorare tutte le vittime innocenti o appartenenti all’asse della Resistenza contro il sionismo in questo insensato conflitto.

L’editore Stefano Bonilauri in qualità di moderatore, presenta gli ospiti e fa una panoramica della situazione rimandando per elementi dettagliati al Power Point che compare sullo schermo.

Interventi

Maria Morigi, saggista: 

Il fenomeno del terrorismo ha le sue origini nei Fondamentalismi islamici, cioè Scuole di pensiero nate presso grandi UNIVERSITA’ che hanno elaborato risposte ideologiche al predominio coloniale dell’Occidente (esempi: i Talebani formati da metà Ottocento nell’India britannica e la Fratellanza Musulmana in Egitto). Oggi l’accusa di terrorismo è inflazionata: vale per gruppi e movimenti jihadisti, ma vale anche per quegli Stati che attraverso la Resistenza rappresentino un pericolo per l’ordine atlantista/occidentale. 

Nel Programma 1999 del MEK per “Un Islam Moderno” – pieno di incongruenze logiche e di proclami – si vanta un Islam moderato progressista e democratico, solo per farsi finanziare. In realtà MEK ha introdotto il culto del capo, commesso un numero altissimo di crimini e si caratterizza per uno spiccato settarismo su cui abbiamo la testimonianza di Elizabeth Rubin del New York Times nel 2003 in visita a Camp Ashraf in Iraq: gli aderenti al MEK devono fare voto di celibato eterno, chi è sposato deve divorziare, chi non lo è deve giurare di non farlo e non può avere figli; a tutte le coppie è imposto il divorzio forzato e anche i loro figli sono separati dai genitori e trasferiti in diversi paesi europei. L’organizzazione è centrata sul ruolo femminile e sul culto della personalità della leader Maryam Rajavi; alle bambine viene insegnato che “unirsi alla setta è un viaggio verso il self-empowerment e l’illuminazione del martirio ispirato dalla saggezza di Maryam Rajavi. I membri vengono periodicamente sottoposti a sessioni di autocritica in cui sono filmati mentre ammettono di avere tenuto comportamenti non idonei.

In USA l’autrice della rimozione del MEK dalla lista dei terroristi é stata Hilary Clinton nel 2012. Nella commissione Elizabeth Rubin ha sostenuto, grazie alla sua esperienza, che il MEK avrebbe dovuto essere considerato organizzazione terroristica, anche per le attività certificate di riciclaggio di denaro, commercio di armi e droga, mercato della prostituzione e di minori con cui vengono finanziati gli sponsor.

Mohammad Javad Hasheminejad, Habilian – Associazione delle famiglie iraniane vittime del terrorismo (intervento on line dall’Iran)

Figlio di una vittima del terrorismo in Iran. Il padre nel 1981 è morto in un attentato da parte di un membro del MEK. La leader del MEK Mariam Rajavi ha rivendicato l’attentato. 

Hasheminejad fa una cronologia dell’organizzazione MEK, nata nel 1969 per la lotta contro il regime iraniano (dello shah). Due anni dopo la rivoluzione del 1979 iniziarono una serie di attentati contro importanti funzionari dello Stato. I MEK hanno attratto a loro molti seguaci tra cui molti giovani. Dopo l’alleanza con l’Iraq di Saddam Hussein hanno aumentato il numero di attacchi. Dopo la morte di Saddam Hussein é stato scoperto un loro piano per nascondere le loro responsabilità negli attentati del passato e presentarsi come promotori della pace. Gli stessi membri del MEK hanno subito violenze da parte dei leader (Massoud Rajavi), tanto che oggi è insopportabile vedere come questa organizzazione si presenti “alla ricerca della pace” e che sotto questa copertura compia altri crimini. Attraverso la loro presenza in altri paesi essi cercano di danneggiare le relazioni estere con l’Iran. Sono stati cacciati dal governo iracheno e hanno riparato in Albania. Prima di ciò i rapporti tra Iran e Albania erano ottimi. Anche l’Albania si è resa conto dei problemi causati da questa organizzazione e cerca di limitarne l’attività. C’è il rischio che il MEK sposti la sua base operativa dall’Albania all’Italia. Nonostante tutto i rapporti Iran-Italia sono buoni e i politici italiani dovrebbero essere accorti ed impedire che il MEK si sposti in Italia. Se la loro presenza in Italia si rafforza, i rapporti Iran-Italia potrebbero peggiorare. 

Eriza Rahimy, Presidente dell’Associazione Nejat Albania, per aiutare i fuoriusciti dal MEK. Eriza è moglie di un iraniano internato nel Campo Ashraf 3 e che è fuggito rinnegando il movimento, per cui, attraverso le testimonianze del marito, conosce direttamente la situazione degli internati e dei profughi. Il pubblico presente in sala ha molto apprezzato l’intervento di Eriza.

Eriza denuncia che i membri del MEK sono sottoposti ad un continuo lavaggio del cervello e non possono avere alcun contatto con le famiglie o all’esterno dell’organizzazione se non tramite un permesso che viene difficilmente concesso. Chi esce viene strettamente controllato. Chi fugge diventa uno dei loro peggiori nemici. Di fatto l’organizzazione MEK rappresenta uno Stato a sé in Albania e il governo albanese non ha alcun potere di controllare il loro campo e gli abusi che vengono perpetrati con la copertura di politici e forze di polizia ed esercito. 

Abolfazl Emami, autorità religiosa sciita. 

Terrorismo e Islam da un punto di vista etimologico. 

Terrore deriva dal latino e significa “far tremare”. La diffusione di terrore nella società porta paura nell’anima delle persone. Il terrorismo, rinnegato dal Corano, utilizza la guerra psicologica, prima ancora che le armi. I terroristi MEK non sono solo coloro che hanno ucciso 17.000 persone in Iran, ma anche coloro che hanno destabilizzato l’Iran con proteste di massa sostenute largamente dalla campagna mediatica e dagli aiuti occidentali. Il terrorismo si esercita anche tramite l’azione di governi che seminano il terrore e soprattutto tramite la propaganda.

Islam significa “curare, sanare, portare pace e calma”. Per fare questo serve benessere e serenità mentale. Chi uccide innocenti in nome dell’Islam non solo compie un crimine verso una società, ma uccide l’Islam stesso ed è come se uccidesse tutti. Quando un innocente è ucciso senza motivo, nessuno è più sicuro, ma l’intera comunità si trova in pericolo. Il Corano rispetta ogni religione e professa una religione di pace e sicurezza. Oggi quanto avviene in Libano e Palestina é una forma di terrorismo di Stato. Invece, per quanto riguarda il terrorismo interno si deve riconoscere che l’Iran lo ha sconfitto e che il terrorismo regionale in Iraq e Siria è stato sconfitto a fianco della Russia ed Hezbollah.

Gianni Alemanno, Segretario Indipendenza.

La favola delle armi di distruzione di massa in possesso dell’Iraq fu un falso totale per giustificare l’intervento armato. Oggi, in Palestina tutto viene giustificato dal 7 ottobre, a cui é seguito un anno di massacri. Questo è terrorismo. É imbarazzante l’atteggiamento del ministro Crosetto che scopre ora un crimine di guerra. Il vero obiettivo di questa guerra non sono i Palestinesi, ma l’Iran. Viene lanciata l’accusa all’Iran di essere sostenitore del terrorismo. Questo è pericoloso perché può portare alla guerra mondiale. I sovranisti devono combattere l’islamofobia a livello europeo. L’islamofobia é un male molto pericoloso. É un meccanismo alimentato dalle guerre, ma anche dalla quotidianità. Le religioni sono tutte da rispettare. 

Stiamo vivendo il passaggio verso un mondo multipolare. Si vuole che ogni civiltà in questo mondo possa vivere senza ingerenze negli affari interni. Nei BRICS viene esaltata la differenza tra le varie civiltà e il rispetto reciproco di questa differenza. È in questo modo che l’Europa può tornare ad essere sé stessa: in un mondo multipolare. Con questo obiettivo il dialogo con il mondo islamico è fondamentale. 

Hanieh Tarkian, docente di studi islamici.

Definizione del termine “Stato canaglia” che è un termine inventato da Reagan. Cosa accomuna questi Stati? Il fatto di non volere l’ingerenza americana nei loro paesi e di aiutare altri Stati a mantenere una legittima indipendenza e a salvaguardare l’autonomia del proprio pensiero e delle proprie istituzioni. 

Tuttavia a ben guardare in Medio Oriente, lo Stato canaglia sono proprio gli USA che hanno sostenuto il terrorismo dell’ISIS in Siria o i Mojhaeddin in Afghanistan o Al Qaeda in Yemen (molti yemeniti di Al Qaeda hanno poi combattuto in Siria). Gli Stati Uniti, i veri sostenitori del terrorismo, coerentemente, hanno assassinato il generale Soleimani che di fatto combatteva il terrorismo e rappresentava il fulcro moderato ed equilibrato di azioni diplomatiche e accordi per arrivare ad una pacificazione e salvare le vittime delle ambizioni sioniste e guerrafondaie. In Palestina sono stati uccisi oltre 40.000 civili, ma ci di accorge di un crimine di guerra per pochi colpi contro una base italiana in Libano.

Viene anche ricordato dalla dott.ssa Tarkian che proprio nella Costituzione iraniana è previsto a chiare lettere il sostegno ai popoli oppressi.

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