di Diego Angelo Bertozzi
In vista dell’ormai prossimo congresso, in programma a partire da giovedì 8 novembre, il Comitato centrale del Partito comunista cinese, riunito in sessione plenaria, ha approvato un emendamento allo statuto del partito stesso.
Dell’emendamento, che sarà al vaglio dei delegati, non si conoscono i dettagli, ma si possono fare alcune valutazioni in base anche a precedenti – e un poco sibillini – comunicati ufficiali.
L’agenzia di stampa Xinhua (1) ha sottolineato che, durante i suoi lavori, il Comitato centrale è stato guidato dalla “Teoria di Deng Xiaoping e dall’importante pensiero delle Tre Rappresentanze, e ha portato avanti la prospettiva scientifica per lo sviluppo” (2).
Nel mese scoro l’Ufficio Politico del partito si era già espresso per un aggiornamento della Costituzione con “i nuovi ideali teorici del Partito in linea con il marxismo e l’esperienza pratica”. Tra gli obiettivi enunciati ci sono il mantenimento della crescita economica, il miglioramento delle condizioni di vita delle persone, l’armonia sociale e la trasformazione del modello di crescita economica. Quest’ultima espressione potrebbe significare una maggiore liberalizzazione oppure, più semplicemente, segnalare come l’imperativo sia quello di puntare con maggiore decisione sullo sviluppo del mercato interno.
Insomma, nel comunicato sono riconfermate – e dubbi non ve ne potevano essere – tutte le ultime acquisizioni teoriche, tra le quali quelle portate dal segretario uscente Hu Jintao (sviluppo scientifico e armonia sociale). Dunque nessun abbandono del marxismo – e “del metodo di studio marxista” come ama sottolineare Ji Jinping, probabile nuovo segretario e presidente della Repubblica – come da qualche parte si è ipotizzato. Certo mancano da queste indiscrezioni espliciti riferimenti al pensiero di Mao Zedong e molto si insiste sull’aggiornamento dell’apparato teorico del partito in linea con le nuove esigenze e i cambiamenti in atto in Cina. Ma, proprio per questo, e sulla linea di un pragmatismo ormai consolidato, il padre della Cina popolare resta sullo sfondo: l’espressione “esperienza pratica” altro non è che la sua “cercare la verità nei fatti”, ripresa poi da Deng Xiaoping.
(1) “Concluding CPC Central Committee plenum issues communique”, Xinhua, 4 novembre 2012.
(2) Questi apporti teorici, che costituiscono il nocciolo in continua evoluzione del PCC, sono tutti presenti nello statuto del partito emendato nel 2007.