proponiamo un interessante articolo pubblicato su china.org in occasione della festa del 1° ottobre
di Tom Fowdy
traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Mentre la Repubblica Popolare Cinese festeggia il 71° anniversario della sua fondazione, il momento è buono per rivedere il significato di quell’evento, è importante farlo prima di guardare avanti proprio mentre la leadership contempla un nuovo piano quinquennale per la prossima fase del suo sviluppo.
La nascita della Repubblica Popolare Cinese è stata l’accumulazione di un secolo di grandi cambiamenti politici e sociali in Cina in risposta alle pressioni del mondo esterno, a drammatici sconvolgimenti ed a una ricerca della propria anima da parte del popolo cinese che ha cercato di modernizzare il paese per rilanciare se stesso. Doveva essere una “nuova Cina”.
Così, il nuovo governo si sforzò di rimodellare e di affermare la Cina come un moderno Stato nazionale capace di svilupparsi e di difendere la sua sovranità nazionale.
Questo fu un nuovo inizio, che incarnava il sogno della modernizzazione e del progresso. Sebbene non si trattasse di una visione che potesse essere realizzata all’istante, le sue fondamenta si sarebbero comunque rivelate una rottura rispetto al passato. Era l’inizio di un viaggio, che ha compreso varie curve di apprendimento lungo il cammino. Ora, 71 anni dopo, è giunto il momento di riflettere su ciò che è stato raggiunto.
La Cina si è sviluppata fino a diventare la seconda economia del mondo, se non la più grande se si calcola il PIL in termini di parità di potere d’acquisto. L’era delle riforme e dell’apertura lanciata nel 1978 ha spinto la Cina su una traiettoria di sviluppo economico che ha cambiato drasticamente le sue sorti.
Ci si aspetta che diventi oggettivamente l’economia più grande entro la fine di questo decennio e che sia l’unica grande economia a fine 2020 con una crescita positiva. Il suo reddito medio annuo è passato da soli 89 dollari nel 1960 a oltre 10.000 dollari. La Cina vanta oggi il più grande mercato interno di consumo del mondo, è diventata il più grande esportatore e produttore al mondo con 2,5 trilioni di dollari di merci che saranno spedite nel 2018.
La Cina è anche emersa come leader nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia. Nel 2020, è diventata il più grande editore al mondo di documenti accademici peer review, con una percentuale del 19..9% superando gli Stati Uniti.
È diventata leader nel campo dell’intelligenza artificiale, delle telecomunicazioni 5G, del supercomputing, dei droni, della robotica e molto altro ancora. La qualità della vita di 1,4 miliardi di persone è stata drammaticamente trasformata, caratterizzata da una vita media di 76 anni nel 2017 – quasi alla pari agli Stati Uniti – a partire dai 43 anni del 1960.
Bene, che ne sarà del futuro? Cosa bisogna fare per sostenere questo progresso? Guardando al futuro, la Cina sta cercando di diventare un Paese ad alto reddito, il che richiede molto di più. I suoi leader segneranno l’anniversario firmando un nuovo piano quinquennale per l’economia nazionale.
Basandosi sui risultati ottenuti finora, il piano sottolineerà probabilmente il continuo sviluppo dell’economia nazionale dei consumi come fondamento della crescita, amplierà le riforme economiche per facilitare una maggiore efficienza e gli investimenti esteri e si concentrerà sulla ricerca e lo sviluppo, rispondendo al tempo stesso alle conseguenze del COVID-19 ed alle ricadute sull’economia globale impantanata nella pandemia.
Mentre la Cina è ben preparata e con enormi risorse, indubbiamente il contesto geopolitico è cambiato e porrà nuove sfide ad ulteriori progressi, rendendo le necessità di sviluppo diverse rispetto al passato. Ciò richiederà che il piano quinquennale sia strategico e ben organizzato. Il futuro del Paese può essere ricco di sfide, ma anche di opportunità, se si prendono le giuste decisioni.
Pertanto, nel complesso, nei 71 anni la Repubblica Popolare Cinese vanta enormi risultati. Nata dal desiderio di costruire in Cina un moderno Stato sovrano, i suoi leader hanno intrapreso un viaggio notevole e, nonostante ci siano stati alti e bassi, non ci sono dubbi sulle notevoli trasformazioni e sulle imprese di sviluppo che essa ha intrapreso.
Ora, la leadership si trova ad affrontare la sfida di sostenere questo successo in un clima meno favorevole, di maggiore incertezza ed avversità. Il 14° Piano quinquennale si rivelerà quindi un punto di svolta determinante nella storia del Paese.
Tom Fowdy è un analista britannico di relazioni politiche e internazionali e si è laureato presso le università di Durham e Oxford. Scrive su argomenti che riguardano la Cina, la Corea del Nord, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.