di Maria Morigi
La propaganda anticinese per questioni relative allo Xinjiang non accenna a diminuire. Tuttavia, mentre i media occidentali impazzano nel divulgare notizie artefatte, non documentate e del tutto inattendibili, la Cina continua a controbattere l’incomprensibile campagna di delegittimazione a suo carico. Recentemente ho acquisito la versione integrale, con interviste e video, della IX Conferenza Stampa della Reg. Xinjiang Uygur del 27/05/2021, e la X Conferenza Stampa del 06/06/2021; avevo già pubblicato per Marx21 l’articolo “Opinioni, bugie, propaganda… e fatti reali” che contiene parte della III Conferenza Stampa della Reg. Xinjiang Uygur tenuta a Pechino, 1-2 /02/ 2021.
Vista la frequenza delle Conferenze stampa, è evidente che Pechino non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia. Anzi puntualmente, a seguito di investigazioni sui personaggi coinvolti nelle interviste diffamatorie, smentisce davanti al palcoscenico della Stampa mondiale le paradossali accuse scagliate dai media occidentali. Dalla IX Conferenze Stampa metto a fuoco il tema del “Tribunale Uygur” operativo nel Regno Unito, lasciando ad un prossimo articolo altri temi affrontati nella X Conferenza Stampa.
I relatori Xu Guixiang, e Mr.Elijan Anayat, ambedue portavoce del governo popolare della Regione dello Xinjiang, si dicono stupiti di apprendere che il Tribunale Uygur britannico terrà una cosiddetta udienza nel prossimo futuro “ascoltando spudoratamente l’inesistente genocidio nello Xinjiang”. I relatori sottolineano “Quanto è assurdo che un tribunale illegale tenga “udienza” su una bugia. Tale comportamento sta calpestando le leggi internazionali, e non è solo mancanza di rispetto verso le vere vittime di genocidio, ma anche una grave provocazione nei confronti di 25 milioni di persone di tutte le etnie nello Xinjiang”.
Il cosiddetto Tribunale Uygur è stato istituito da alcuni politici e avvocati occidentali anti-cinesi in collusione con il World Uygur Congress, quindi non rappresenta un organo giudiziario o una procedura giudiziaria “normale” e regolare come intesa da tutti; e “il processo al cosiddetto genocidio cinese da parte di un tale pseudo tribunale non è altro che un goffo trucco per cercare di attirare l’attenzione e dire bugie alla gente per attaccare e screditare lo Xinjiang e interferire negli affari interni della Cina”.
Per la fondazione del Tribunale Uygur non esiste alcuna base giuridica, visto che la creazione di istituzioni giuridiche internazionali necessita di fondamenta legali precise. Secondo la Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio e secondo il diritto internazionale, il crimine di genocidio, essendo il crimine internazionale più grave, richiede una procedura legale autorevole e rigorosa prima di essere dichiarato. Dalla nascita della Convenzione, la maggior parte dei casi di genocidio sono stati per lo più determinati dalla Corte internazionale di giustizia istituita in conformità alla Convenzione o dalla Corte speciale autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Come previsto dalla Convenzione, il caso di genocidio è di competenza del tribunale del Paese in cui si è verificato, oppure è sottoposto alla Corte penale internazionale dello Stato-parte che accetta la giurisdizione. Inoltre nessun paese, organizzazione o individuo è legittimato o qualificato a definire il genocidio di altri Paesi.
Ne consegue che il Tribunale Uygur essendo un’organizzazione costituita da politici occidentali anti-cinesi, da avvocati e dal World Uygur Congress, non ha il diritto di tenere alcuna udienza e neppure di definire un grave crimine internazionale. Tale comportamento non è solo calunnia e provocazione allo Xinjiang e alla RPC, ma anche violazione del diritto internazionale.
Il Tribunale Uygur rimane illegale anche secondo le leggi del Regno Unito, per cui l’istituzione e il funzionamento dei tribunali sono sotto la giurisdizione del Charity Act 2011, che afferma di “Promuovere i diritti umani, risolvere i conflitti, raggiungere la riconciliazione, migliorare l’armonia religiosa o razziale o l’uguaglianza e la diversità” come uno dei benefici della carità e degli obiettivi di beneficenza. Il Tribunale Uygur, al contrario, dichiara di indagare sulla “continua atrocità e possibile genocidioche il governo cinese impone al popolo uiguro”, tanto che l’autenticità del suo obiettivo in relazione agli intenti del Charity Act può essere facilmente contestata. Inoltre il Tribunale è privo di una Costituzione e del Consiglio di amministrazione fiduciaria di cui un’organizzazione legale dovrebbe essere dotata. Quindi il Tribunale Uygur non soddisfa i requisiti di registrazione previsti dal Charity Act 2011 come organizzazione “di beneficenza”, né riceve alcun sostegno finanziario dal governo.
Si può concludere che il Tribunale Uygur non è un’organizzazione ammessa dalle leggi del Regno Unito, ma è in realtà un’istituzione commerciale, come rivela il suffisso del nome a dominio del suo sito Web (“https://Uygurtribunal.com/“), cioè un’organizzazione non governativa che opera a scopo di lucro, istituita e manipolata al fine di calunniare lo Xinjiang e col preciso scopo di interferire con gli affari interni della Cina. Il “presidente” Jeffery Niss ha d’altronde sottolineato che “dobbiamo esercitare pressioni se vogliamo attirare l’attenzione” e ha esposto l’ intenzione di diffondere voci per causare problemi. Ad un controllo su Twitter si vede che il Tribunale ha solo 1 migliaio di follower con non più di 10 “Mi piace” per ogni tweet. Ancora più comico è che, dopo aver ricevuto 235mila sterline dal World Uygur Congress, il Tribunale ha deciso di raccogliere altre 50mila sterline, ma ne ha raccolto appena 7mila in 3 mesi dal 20 febbraio al 20 maggio 2021.
Tuttavia, pur essendo un Tribunale informale e un’organizzazione non governativa controllata con ogni probabilità da terroristi, il Tribunale Uygur arriva al punto di interferire con gli affari interni della Cina e causare gravi danni d’immagine. “Tali comportamenti – concludono i relatori- incontrano il disaccordo di tutti i gruppi etnici nello Xinjiang. Quindi qualsiasi giudizio e sentenza del Tribunale è inutile, poiché tutto si risolve in una “presunzione di colpevolezza” falsificata da prove. Ciò di cui si preoccupa veramente è trovare mezzi per diffamare e dividere lo Xinjiang indipendentemente dalla verità o dalle persone che in Xinjiang vivono e lavorano. I cosiddetti testimoni non sono altro che attori apparsi molte volte, da noi smascherati e criticati più volte per le loro goffe prestazioni”.
A questo punto i lettori si possono aggiornare sulle indagini della polizia cinese leggendo in nota[1] il caso e la biografia (testo trascritto) della “testimone” Shayilaguli Shawutibayi il cui video è ampiamente circolato per convincere che nello Xinjiang le autorità commettono genocidio, persecuzioni, pulizia etnica, controlli pervasivi e altri perversi reati. Altre biografie di altri personaggi utilizzati quali testimoni d’accusa sono egualmente esilaranti… a conferma del livello di attendibilità di World Uygur Congress e ONG diritto-umaniste varie. Le accuse menzognere lanciate da Shayilaguli Shawutibayi sono approdate financo ai TG di casa nostra e alla trasmissione Report, tramite una divulgazione di cui possiamo solo vergognarci in un paese, come il nostro, che si qualifica democratico, antirazzista e contrario alle campagne di odio.
Note:
1. Yalkun Yakup, vicedirettore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza della Regione autonoma dello Xinjiang illustra il caso: “Shayilaguli Shawutibayi si è affermata come insegnante in un centro di istruzione e formazione professionale, ma presto è diventata una “vittima del centro di istruzione e formazione professionale” con l’aiuto delle forze anti-cinesi. Poi ha ritirato le sue precedenti osservazioni e ha dichiarato di essere stata detenuta nel “campo di concentramento”, “sofferente di torture ed esperimenti medici” e “costretta a mangiare carne di maiale”. Ma la verità è che Shayilaguli Shawutibayi è una donna nata a Zhaosu, nello Xinjiang, nel 1976. Ha ricoperto la carica di direttrice dell’asilo nido nel villaggio di Chahanwusu, contea di Zhaosu di Ili nell’aprile 2016. Poi, il 19 marzo 2018, ha lavorato come un insegnante di una scuola elementare nel villaggio di Chahanwusu, contea di Zhaosu se Ili.
Shayilaguli Shawutibayi non è mai stata nel centro di istruzione e formazione professionale, né come studente né come insegnante. Inoltre, è stata denunciata da molte persone per degenerazione morale e sospetti crimini. In primo luogo, è accusata di aver attraversato illegalmente i confini nazionali poiché il 5 aprile 2018 ha lasciato illegalmente il territorio cinese. Secondo, è accusata di aver commesso reati di frode finanziaria.
Il giorno 23 giugno 2015, Shayilaguli Shawutibayi ha chiesto un prestito dalla Cooperativa di credito Chahanwusu della Cooperativa di credito rurale a Zhaosu con la scusa di acquistare una casa. Ha ingannato un’insegnante di nome Kulaixia Muerxiali come sua garante in modo da poter prendere un prestito di 80mila yuan con un periodo di rimborso di 10 anni. Tuttavia, quando è andata all’associazione di credito rurale per il contratto di garanzia, ha riscritto l’importo del prestito in 200mila yuan. Le firme del garante Saishanbieke Dawulieti (marito di Kulaixia Muerxiali) e del co-debitore Wuwali Silamu (marito di Shayilaguli Shawutibayi) erano entrambe false. Anche il certificato del posto di lavoro necessario per il contratto è stato fabbricato.
Il giorno 30 novembre 2016, Shayilaguli Shawutibayi ha nuovamente chiesto un prestito di 270 mila yuan dalla Cooperativa di credito Chahanwusu della Cooperativa di credito rurale a Zhaosu con la scusa di acquistare una casa. Ha ingannato un insegnante di nome Batemengke Xibai della Center Primary School di Chahanusu perché facesse da garante per il prestito con un periodo di rimborso di 10 anni. Anche il contratto per l’acquisto della casa che Shayilaguli Shawutibayi ha fornito alla cooperativa di credito rurale era falso. I 2 prestiti sopra menzionati ammontavano in tutto a 470 mila yuan, che sono stati tutti importati sul conto del marito all’estero. C’era anche un debito di 398mila yuan non saldato quando Shayilaguli Shawutibayi è fuggita illegalmente all’estero il 5 aprile 2018, il che ha dimostrato che non aveva intenzione di ripagare il debito. È quindi accusata di aver commesso reato di frode finanziaria.
Shayilaguli Shawutibayi è falsa e degenerata moralmente: ha affermato di essersi laureata in medicina e di aver lavorato come medico, ma in realtà era solo una studentessa che frequentava il corso di infermieristica in una scuola per infermieri a Ili; poi ha dichiarato di aver tenuto corsi di cinese in un centro di istruzione e formazione professionale, ma in realtà non aveva mai lavorato lì. Shayilaguli Shawutibayi bada solo ai soldi e quindi è disprezzata dalle persone. Quando era la caposcuola dell’asilo del centro di Chahanwusu a Zhaosu, ha approfittato della sua posizione per ottenere un premio di rendimento e ha violato gli interessi degli insegnanti. Quindi tutti i suoi colleghi hanno applaudito quando è stata rimossa dalla sua posizione. Per di più, prima di andare all’estero ha convinto la sorella ad acquistare la sua auto con un prestito di 45mila yuan, ma non ha mai trasferito la proprietà dell’auto alla sorella. Ecco perché sua sorella si arrabbia e si vergogna di essere associata a lei. Per ultimo si è abbandonata al vizio. Duman Jiaoledebieke, suo amante, ha dichiarato: “Mi ha detto che aveva un brutto rapporto con suo marito, che le piacevo e che voleva sposarmi dopo il divorzio. Non mi è mai venuto in mente che mi avesse mentito e che fosse fuggita all’estero. Avevo il cuore spezzato. Ma presto ho sentito che ha mantenuto una relazione romantica con molti uomini. Ora la odio, ha tradito il mio Paese, ha ferito me e tutti”.(fine citazione da Conferenza Stampa)
Per concludere… se questo è il livello di attendibilità dei testimoni