Al Parlamento Europeo un dibattito politico-teorico sulla Cina

La redazione di “Vermelho”, portale web del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)
Traduzione a cura della redazione di Marx21.it

cina xxicenturyIl Parlamento Europeo, a Bruxelles, è stato teatro il 6-7 giugno del seminario “La Cina nel XXI secolo: Presente e Futuro”. L’iniziativa è stata promossa congiuntamente dal Gruppo della Sinistra Unita–Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) del Parlamento Europeo, dalla Fondazione Gabriel Péri, legata al Partito Comunista Francese e dalla rete “Correspondances Internationales” (Corint).

La sessione di apertura ha visto la presenza della deputata tedesca Gabi Zimmer, presidente del Gruppo Parlamentare della Sinistra al PE, che ha salutato i partecipanti al convegno e il pubblico mettendo in rilievo il ruolo sempre più influente della Cina e le sue politiche di sviluppo, in contrasto con le politiche recessive attuate in Europa.

Il saluto della delegazione cinese è stato portato da Hairong Lai, direttore esecutivo del Centro Cinese di Teoria Sociale e Filosofica, in seno al Partito Comunista della Cina (CCOSPT), che ha definito la sua presenza all’evento come quella di un intellettuale membro di uno think tank, disponibile ad ascoltare con attenzione le opinioni dei relatori e del pubblico.

Per la Fondazione Gabriel Péri, ha preso la parola nella sessione inaugurale l’economista francese Jean Claude Delaunay che ha riferito della sua esperienza di intellettuale che ha visitato molte volte la Cina e ha evidenziato l’importanza di una conoscenza approfondita dell’opera che viene realizzata nella nazione asiatica.

Il deputato spagnolo al Parlamento Europeo Willy Meyer ha coordinato il primo tavolo di lavoro. Ha segnalato il vertiginoso sviluppo cinese e il suo crescente ruolo nelle relazioni internazionali. Meyer ha citato lo studio recentemente diffuso dal Consiglio Nazionale di Intelligence degli Stati Uniti, secondo cui il paese imperialista continuerà a registrare il declino della sua egemonia e la sua economia sarà superata in due decenni dalla Cina. Meyer ha criticato duramente le politiche recessive che vengono praticate nell’Unione Europea, sotto l’egida della cosiddetta troika, formata dalla Commissione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, che impone dure politiche di austerità con un costo elevato per i lavoratori.

Il deputato spagnolo ha richiamato l’attenzione sulle minacce alla pace delle potenze imperialiste.

Il tavolo, dal titolo “La Cina e i suoi Partners”, ha contato sulla presenza di dirigenti di partiti politici di sinistra di diversi paesi: Sitaram Yechury, del Partito Comunista dell’India (Marxista), Chris Matlhako, del Partito Comunista Sudafricano, José Reinaldo Carvalho, del Partito Comunista del Brasile, Lô Gourmo, dell’Unione delle Forze di Progresso della Mauritania, Francesco Maringiò, del Partito dei Comunisti Italiani, Gyula Thurmer, del Partito dei Lavoratori (comunista) dell’Ungheria, Robert Griffiths, del Partito Comunista della Gran Bretagna e Helmut Scholtz, del Partito della Sinistra della Germania (Linke).

E’ stato un dibattito ricco, in cui è risaltato lo sviluppo cinese nel quadro della crisi economica mondiale, la prima fase del socialismo cinese, l’inserimento della Cina nel mondo, la sua politica di cooperazione internazionale, sviluppo e pace. Tutti i conferenzieri hanno cercato di collocare la Cina nel suo contesto storico, secondo il metodo di interpretare i fenomeni nel paese asiatico con la mente aperta, senza preconcetti, senza schemi né stereotipi e in contrasto con le opinioni diffuse dai centri di formazione del pensiero e dai media legati ai paesi capitalisti.

Il secondo tavolo, coordinato dallo scienziato politico Patrick Theuret, della Rete “Correspondances Internationales” ha preso in esame la Cina nel contesto del mondo attuale, in cui si osserva la tendenza alla formazione di nuovi blocchi economici e poli di potere politico.

Hanno preso la parola Pingping Peng, redattrice capo della rivista dell’Istituto Socialismo e Mondo Contemporaneo, il prestigioso economista egiziano Samir Amin, direttore del Forum del Terzo Mondo e presidente del Forum Mondiale delle Alternative. Il dibattito è stato completato dalla tavola rotonda su Cina ed Economia Internazionale, in cui hanno esposto le loro idee Hairong Lai, direttore di CCOSPT della Cina, Rodrigo Cabezas, segretario delle Relazioni Internazionali del Partito Socialista Unito del Venezuela e Remy Herrera, professore di Economia dell’Università Sorbonne di Francia.

In entrambi i tavoli di confronto sono stati evidenziati il cammino originale che la Cina sta percorrendo e i cambiamenti che il suo sviluppo economico provocano nel mondo.

Il giorno seguente (7 giugno), è avvenuto il confronto sullo sviluppo economico, sociale e politico in Cina, con particolare riferimento alle riforme che si stanno realizzando in tutti i settori. Hanno partecipato Bruno Drweski (Corint), Daniel Follet (Corint), Jin Feng, ricercatrice del CCOSPT cinese, Jean Claude Delaunay, della Fondazione Gabriel Péri, Marc Vandepitte, economista belga, Yajun Bao, ricercatore del Centro di Economia Comparativa e Studi Politici della Cina e il giornalista belga Ng SauwTjhoi.

In tutti i dibattiti non sono mancati anche rilievi critici, richiamando l’attenzione sui fenomeni negativi della vita attuale in Cina, come la disuguaglianza sociale, la corruzione e gli squilibri ambientali.

Le foto dell’iniziativa:
http://www.marx21.it/internazionale/cina/22411-china-in-the-xxi-century-present-and-future-galleria-fotografica.html