
da https://www.aydinlik.com.tr
Il fallimento dei colloqui di Istanbul secondo la stampa turca
Aydinlik,12 giugno
Il secondo round dei colloqui Russia-Ucraina a Istanbul è fallito ancora una volta. Le esplosioni sui ponti, gli attacchi dei droni e le dichiarazioni dei leader occidentali che hanno accompagnato i colloqui creano un’impressione di pressione e provocazione piuttosto che di una ricerca di pace, e sollevano interrogativi su chi voglia la pace e chi no…
Il secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina si è svolto a Istanbul il 2 giugno. I colloqui, rimasti incerti fino alla fine, hanno portato Mosca e Kiev a concordare nuove misure umanitarie, ma nessun accordo di pace o addirittura un cessate il fuoco.
Ondata di sabotaggio
Alla vigilia dell’inizio del secondo round di negoziati, l’Ucraina ha effettuato sei attacchi sulle ferrovie, principalmente nelle regioni di confine tra Russia e Ucraina. A seguito di uno degli attacchi, oltre 120 civili sono rimasti feriti e sette persone sono state uccise. Ciò ci permette di concludere che le azioni delle Forze Armate ucraine assomigliano sempre più al terrorismo transnazionale.
Natura del terrore
In una telefonata con Vladimir Putin del 4 giugno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha di fatto ammesso che tali attività erano di natura terroristica. Secondo il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov, Trump ha dichiarato nella sua conversazione con Mosca di non essere a conoscenza di alcun attacco terroristico pianificato dall’amministrazione di Kiev. Questa dichiarazione riflette la crescente frustrazione dell’attuale amministrazione statunitense per le azioni dell’Ucraina, al contempo indicano che l’atteggiamento di Trump nei confronti della Russia è in costante miglioramento dall’inizio del suo secondo mandato.
Uno strumento di pressione e provocazione
Il picco dell’escalation delle attività terroristiche da parte delle forze di sicurezza ucraine ha coinciso con la preparazione del secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina a Istanbul. Ciò suggerisce che l’Ucraina stia cercando di esercitare pressioni sulla delegazione russa e di provocare la Russia a reagire, probabilmente per interrompere i negoziati, organizzati con grande impegno dal presidente Recep Tayyip Erdogan.
Tali azioni da parte del governo di Kiev non sarebbero state possibili senza l’approvazione dei partner europei. In vista del secondo round di colloqui a Istanbul, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha promesso di fornire missili da crociera Taurus alle Forze Armate ucraine, pur non avendone l’autorità. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha minacciato pesanti sanzioni. Tuttavia, come ha affermato Donald Trump a febbraio, tali dichiarazioni equivalgono a “giocare con la Terza Guerra Mondiale”.
Mosca sul tavolo
Prima dei negoziati, l’Ucraina, nonostante le precedenti dichiarazioni, si era mostrata contraria alla pace. Al contrario, la delegazione russa ha partecipato al secondo round di negoziati nonostante le numerose provocazioni. Il Ministero degli Esteri turco e il Presidente Erdogan hanno valutato questi colloqui come un successo.
Gli sforzi di Ankara
La Turchia si è distinta per le sue iniziative pacifiche fin dall’inizio del conflitto. Nonostante l’interruzione del processo di pace avviato nel 2022, i negoziati sono ripresi sul suolo turco grazie alle iniziative del Presidente Erdoğan e del Ministro degli Esteri Hakan Fidan.
La capacità della Turchia di portare Russia e Ucraina al tavolo delle trattative e la sua partecipazione attiva a questi colloqui fanno sperare che alla fine riescano si raggiunga una pace duratura.
Unisciti al nostro canale telegram