Cessate il fuoco, negoziati, uscita dalla NATO!

da https://lepcf.fr/

Traduzione di Lorenzo Battisti

Come fermare la guerra?

La guerra in Ucraina non è iniziata il 24 febbraio

La tendenza bellicosa che può portare il mondo alla sua distruzione ha appena subito un’accelerazione brutale. I principi di prudenza che hanno frenato il confronto militare delle potenze sul suolo europeo dalla fine della seconda guerra mondiale e durante tutta la guerra fredda sono stati ignorati uno per uno, dopo la caduta dell’Unione Sovietica. La NATO ha iniziato nel 1999 bombardando Belgrado per due mesi per imporre l’indipendenza del Kosovo. Da allora, i giochi di guerra e le alleanze senza principi sono ripresi come nel 1914 in un mondo lacerato dalle rivalità tra potenze emergenti e consolidate.

Il presidente Vladimir Putin e il suo governo, trascinati da questa dinamica mortale, hanno scelto di tentare una pericolosa mano di poker, prima cercando di giocare la carta del bluff per ottenere concessioni dai suoi avversari e poi entrando in Ucraina. Condanniamo fermamente questa decisione, il cui costo umano nessuno può prevedere, né se la reazione a catena che ne può derivare può essere controllata, anche dai suoi stessi iniziatori.

È urgente trovare le condizioni per un cessate il fuoco e aprire dei veri negoziati sulla sicurezza di tutti e la pace in Europa!

Ma la guerra in Ucraina non è iniziata il 24 febbraio con l’ingresso delle truppe russe. Per anni, i bombardamenti non si sono fermati in Dombass. Gli scontri tra le forze separatiste e l’esercito di Kiev hanno causato 14.000 morti dal 2014. L’incapacità dei leader mondiali di costruire la pace non è dovuta alla follia dell’uno o dell’altro, ma alle poste in gioco geopolitiche, soprattutto il gas, che sono le vere motivazioni della guerra. I nazionalismi di entrambe le parti sono usati per servire questi interessi economici.

La democrazia in Ucraina non è iniziata nel 2014. Gli oligarchi sostenuti dagli Stati Uniti hanno sostituito altri oligarchi sostenuti dalla Russia utilizzando un movimento sociale altamente organizzato con milizie apertamente neonaziste. Il Segretario di Stato americano, interrogato sul punto sui rischi per l’Europa, ha risposto brutalmente “Fuck EU”. Da allora, l’Ucraina è sprofondata nella corruzione e nell’impoverimento. L’emigrazione continua. Il paese ha perso 10 milioni di abitanti (22%) dalla sua indipendenza nel 1991, un milione dal 2014.

La pace mondiale non è minacciata da anni dal nazionalismo russo, ma dalle guerre e dagli interventi militari con decine di migliaia di vittime condotti in Medio Oriente dagli Stati Uniti, che da soli rappresentano la metà delle spese militari mondiali.

La guerra non finirà in Ucraina senza che si riduca il confronto geopolitico generalizzato organizzato dagli USA, senza mettere in discussione la crescita delle spese militari spinta dagli USA, senza attuare il trattato sulla messa al bando delle armi nucleari, senza mettere in discussione la NATO e ripristinare il ruolo dominante dell’ONU su tutte le alleanze militari.

La democrazia non si costruirà in Ucraina come in Russia su un modello occidentale posticcio, dominato dal denaro e dai più ricchi, dai populismi più vili, da un mediatizzazione scandalosa che costruisce fratture abissali tra i cittadini. La democrazia deve essere reinventata a Est come a Ovest, innanzitutto affermando la necessaria sovranità dei popoli, il loro diritto all’indipendenza politica ed economica, rifiutando che gli interessi privati delle multinazionali pesino sul diritto degli attori sociali a organizzare la società, a costruire la loro storia democratica come meglio credono.

È urgente ricostruire un movimento mondiale per la pace, un movimento che denunci tutte le guerre, quelle degli USA su tutto il pianeta, della Francia in Africa. Le guerre sono motivate solo dalla posta economica dell’accesso alle risorse naturali. Come diceva Jaurès, il capitalismo porta la guerra come la nuvola porta la tempesta. Non possiamo difendere la pace sedendoci nelle valigie mediatiche degli eserciti occidentali, riprendendo le loro giustificazioni menzognere. Ci hanno mentito per bombardare Belgrado, l’Iraq, la Libia. Non accettiamo più una narrazione occidentale che serve alla militarizzazione del pianeta.

La solidarietà internazionale tra i popoli richiede di affrontare il capitalismo in ogni paese e le logiche imperialiste.

Sia il popolo ucraino che quello russo hanno bisogno della nostra solidarietà. Si comincia con un’azione contro il nostro stesso governo per rifiutare tutte le vendite di armi, per porre fine agli interventi “esterni”, per lasciare la NATO e per imporre la legge dell’ONU su tutte le alleanze militari.