Cina (e Sco) – Afghanistan: non solo soldi

di Diego Angelo Bertozzi | da www.lantidiplomatico.it

Kabul si rivolge a Pechino per stabilizzare le zone meridionali e orientali.

Nella sua marcia verso Ovest – espressione ideata dallo studioso Wang Jisi – Pechino si trova subito di fronte l’Afghanistan, dal quale Usa e alleati stanno gradualmente ritirando la propria presenza militare. Per Pechino un’opportunità non solo economica, nella prospettiva dello sviluppo della “Nuova via della Seta”, ma anche una nuova fase di impegno politico e diplomatico in un’area assai “calda”. E la visita del nuovo presidente afghano Ashraf Ghani Ahmadzai a Pechino (28-31 ottobre) – la sua prima missione all’estero dopo la nomina – dice molto in questo senso. 

Secondo un’indiscrezione di Duowei News, quest’ultimo avrebbe chiesto alla Cina di favorire l’assistenza della Shanghai Cooperation Organization (Sco) per stabilizzare la situazione nelle zone meridionali e orientali del martoriato Paese. Zone nelle quali le milizie dei Talebani hanno rialzato la testa con inevitabili pericolose conseguenze di infiltrazione dell’estremismo islamico nella regione autonoma cinese dello Xinjiang, recentemente teatro di diversi attentati. 


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