di Evdokiya Sheremeteva
da littlehirosima.livejournal.com
Traduzione di Alena Afanasyeva
Riceviamo da Alena Afanasyeva e volentieri pubblichiamo
Evdokiya Sheremeteva (littlehirosima.livejournal.com) è una blogger di Mosca che dal 2014 porta aiuto umanitario al Donbass e racconta dei suoi viaggi nel suo blog. Chi vuole contribuire ad aiutare Evdokiya la può contattare direttamente tramite il suo blog, la pagina Facebook o per email: [email protected] (si può scrivere in inglese).
Il fatto non è che ha salvato decine, anzi, centinaia dei bambini e adulti – i senzatetto e gli abbandonati di cui nessuno ha bisogno. Lo scriveranno senza di me. E il fatto non è che i liberali “giusti” sanno solo criticare e non si alzeranno mai dalle comode poltrone per fare qualcosa oltre alla critica e al riempimento del proprio portafoglio. E il fatto non è che, diversamente da loro, Lisa semplicemente agiva – agiva silenziosamente nonostante tutto.
Il fatto è che le persone come lei sono una misera chance per questo mondo di non affondare nel lordume.
Dirò una cosa terribile: il numero dei bisognosi non diminuirà. Ce ne sono stati sempre tanti e non ce ne saranno di meno nel futuro. La guerra, l’infamia e il vizio sono l’essenza della natura umana, la quale, come dimostrano il tempo e la storia, non va via mai, ma solo acquisisce delle nuove sfumature.
E le persone come lei sono pochissime.
Io ho comunicato con lei solo tramite messaggi privati, a proposito di come salvare il bambino Kolia, di Lugansk il quale aveva bisogno di aiuti. Kolia soffre di una meningite purulenta. Cercavamo a tutti costi portarlo via da Lugansk e solo grazie a Lisa Glinka finalmente ce l’abbiamo fatta.
Quando è successa la storia con la madre di Kolia (questa donna non solo ha fatto la festa con i soldi che abbiamo trasferito per le medicine del figlio, ma mi ha rubato la fotocamera, direttamente a casa loro, quando abbiamo portato gli aiuti umanitari), ho scritto a Elisaveta a proposito, per avvertire con che tipo di persone vive il bambino. In modo che lei sapesse con chi avrebbe avuto a che fare. Bisognava agire presto, perché la madre del figlio non se ne fregava.
Sapete che mi ha risposto?
Non mi ha scritto “Che orrore!”, non ha iniziato a torcersi le mani in disperazione.
“Non si preoccupi, così succede spesso. Lei deve abituarsi che il bene è accompagnato dal male di qualcuno. Non ci sono santi da tanto tempo.”
In questa situazione ha trovato parole per me.
Perché sapeva che significa, quando aiuti e ti sputano in faccia.
Perché è proprio ciò che lei riceveva tutti i giorni.
Per i bambini evacuati dalla zone di guerra, per le vite salvate – centinaia di sputacchi.
Prende soldi in modo sbagliato, va nei posti sbagliati, giustifica le cose sbagliate. Centinaia di indagini per dimostrare che non è come sembra, che mente, che la sua attività è solo per la promozione di sé stessa, ecc.
Ecco, ad esempio, un commento tipico dalla sua pagine Facebook di oggi:
“Prima adeguare tutto al suolo con i Grad e bombe in un altro paese e poi venire, insieme con dei canali tv ed altri media bugiardi, nella città distrutta e portare via “sotto le videocamere, per uno show” dei bambini feriti, per “salvarli”… Non ho visto del cinismo più grande nella mia vita… ma adesso lo show per la “dottoressa Lisa” è finito, – la variante ucraina non le è andata bene in Siria. Che il suolo sia pesante per gli invasori.”
Lisa è morta nell’aereo che stava andando in Siria.
Poteva rimanere a casa, ma lei è partita. Il giorno del Natale cattolico.
Che brucino all’inferno tutti coloro che sono implicati nella sua morte.
Riguarda anche i commentatori di cui sopra.
Tolgono di mezzo le persone migliori. Sono convinta che sia stato fatto sapientemente, anche se può sembrare una coincidenza.
So da tanto tempo che nel mondo esistono anche altre forze.
Sono dei vermi che brulicano nel fondi più bassi, luridi e ripugnanti, e che sopravvivranno tutti.
Staranno seduti lì, zitti, senza fare nulla tranne criticare.
Infangando ed esultando.
Lisa, Lei sapeva non fare attenzione a loro.
“Non ci sono santi da tanto tempo” – è giusto. E quanto è duro per me di non fare attenzione a questo brulichio.
Lei è la Persona che dovrebbe essere un esempio per tutti noi.
La ringrazio.
Abbiamo perso una Persona, non una funzione che salvava le vite.
QUESTO è importante e non quanti bambini non ha avuto tempo di aiutare.
Le mie condoglianze a tutte le famiglie dei periti sull’aereo insieme a Elisaveta Glinka, che stavano andando per fare gli auguri di buon Natale ai cristiani siriani.
Erano 92 persone. Una tragedia orribile.