di Pedro Guerreiro, segreteria del Partito Comunista Portoghese
da www.avante.pt | Traduzione di Marx21.it
Non sarà possibile comprendere i recenti e preoccupanti sviluppi della situazione in Ucraina senza tenere presente gli avvenimenti che hanno segnato l’evoluzione della situazione in Europa dopo la fine dell’URSS e del campo socialista, con la vera e propria cavalcata del capitalismo verso Est e le sue drammatiche conseguenze politiche, sociali ed economiche.
Negli ultimi 20 anni, attraverso l’allargamento della NATO a 12 paesi dell’Europa dell’est, come pure attraverso l’allargamento dell’Unione Europea che lo ha praticamente accompagnato, gli USA e i loro alleati, nonostante le contraddizioni, sono riusciti a concretizzare la loro strategia di accerchiamento della Federazione Russa – ora sotto il capitalismo – e di qualsiasi altro paese che non accetti di sottomettersi alle imposizioni e al dominio dell’imperialismo nordamericano.
In tal senso, gli USA e i loro alleati ambiscono, fin dal primo momento, a inserire e utilizzare l’Ucraina nella loro strategia della tensione e confronto, cercando di imporre il loro dominio politico, economico e militare su questo paese, sia attraverso l’instaurazione di “partnership” e, addirittura, l’adesione alla NATO, che attraverso la stipula di accordi con l’UE.
E’ in questo quadro che gli Stati Uniti e l’UE, manipolando il giusto malcontento della popolazione ucraina per la situazione sociale ed economica del proprio paese – durante gli ultimi due decenni dominato da oligarchi e obiettivo della rapina attuata con le privatizzazioni, lo smantellamento del settore pubblico, lo sfruttamento e l’impoverimento della gran parte della popolazione -, hanno promosso una brutale ingerenza e mancanza di rispetto per la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, architettando e promuovendo un colpo di Stato che è stato consumato da settori di estrema destra di matrice fascista e neonazista.
Un colpo di Stato che rappresenta un significativo passo nella scalata della provocazione, dell’intimidazione e dell’aggressione, di disprezzo delle libertà e dei diritti linguistici e politici – in particolare contro il Partito Comunista di Ucraina e altre forze politiche – attuato da gruppi paramilitari ultra-nazionalisti, che con i loro obiettivi proclamati e l’azione violenta esacerbano e approfondiscono le divisioni tra la popolazione ucraina, mettendo in causa l’integrità e l’unità dell’Ucraina.
USA e UE corrono ora a sostenere e “legittimare” il loro “governo ad interim” e a vincolare l’Ucraina a nuovi e gravosi accordi con il FMI – con il suo inaccettabile ruolo di imposizioni, di tagli salariali, di riforme e di prestazioni sociali e di smantellamento dei servizi pubblici – e all’accordo di libero commercio con l’UE, autentici meccanismi di dipendenza economica e politica.
Per inciso, è necessario sottolineare che il conseguente e naturale rigetto e resistenza di fronte al potere imposto con il colpo di Stato da parte di un significativo settore della società ucraina – appoggiato dalla Federazione Russa, a cui lo lega una storia comune, come pure forti legami culturali ed economici – sono ora usati per cercare di giustificare la continuazione della scalata di provocazione e scontro e legittimare l’assalto alle istituzioni dello Stato che è in corso, attraverso una sistematica campagna che mira a non attribuire la responsabilità ai golpisti e ai loro protettori, e ai loro violenti propositi e azione.
L’evoluzione della situazione attuale in Ucraina è incerta ed evolve con rapidità. Il pericoloso processo posto in marcia con il colpo di Stato, e l’ingerenza e la strategia offensiva di USA e UE che ne stanno all’origine, sono i primi e principali responsabili della grave acutizzazione e sviluppo della situazione in questo paese, che potrà avere profonde conseguenze nel futuro prossimo.