Ucraina. Quella rivolta dell’Est che non piace all’Occidente fa tremare Kiev

da www.tribunodelpopolo.it

Sulla pratica beffarda dei “due pesi e due misure” gli Stati Uniti hanno costruito da sempre il loro agire in politica estera. Ora che l’Ucraina dell’Est è in fiamme contro la giunta imposta dalle violenze di Kiev, ecco che l’Occidente prova in modo grottesco a prenderne le distanze, accusando ancora una volta Mosca. Ma questa volta, il Re è “nudo”.

Dicevano che era la rivoluzione di “tutti gli ucraini” contro l’oppressore Yanukovich, (inutile ricordare che Yanukovich è stato eletto in regolari elezioni democratiche riconosciute dall’Occidente), eppure a distanza di nemmeno un mese, esattamente come avevamo detto noi e molti altri, i scopre che quei manifestanti di piazza Maidan, nella realtà, rappresentavano a malapena se stessi. Non solo infatti nella Giunta di Kiev che ha preso il potere in modo del tutto arbitrario e con l’appoggio di Usa e Ue, si assiste ora a una resa dei conti interna tra la parte più moderata e quella apertamente neonazista del Right Sektor, ma intere regioni dell’Ucraina non vogliono riconoscere la giunta di Kiev seguendo così l’esempio della Crimea, che ha indetto un referendum per abbandonare Kiev e legarsi a Mosca. Con sommo sbigottimento di Kerry, Obama e compagnia cantante, tutta la parte Est del Paese è scesa in piazza bruciando bandiere naziste, le stesse che qualcuno in Occidente fingeva di non vedere quando venivano agitate contro Mosca e Yanukovich.

CONTINUA A LEGGERE