Russia. Putin accusa gli Stati Uniti: “fomentano le proteste”

di Daniele Cardetta | su www.articolotre.com

 

Putin-w350Pesanti le parole di Vladimir Putin che ha accusato gli Stati Uniti di ingerenze negli affari interni della Russia. Secondo il premier russo Hillary Clinton avrebbe fomentato le proteste e finanziato l’opposizione: “Ci fanno barcollare per ricordarci chi è il padrone del pianeta”. Polemica sulla propaganda americana che avrebbe raccontato bugie sulle proteste diffondendo foto false.

 

8 dicembre 2011 – Oggi non è un giorno come un altro per la Russia, è il Ventesimo anniversario dell’incontro tra i leader di Russia, Bielorussia e Ucraina nella riserva naturale bielorussa di Belovezhskaia Pusha nel 1991 e della firma dell’accordo per creare la Comunità di Stati Indipendenti (Csi), che sancì di fatto la morte dell’Urss. Ma oggi non è solamente l’anniversario di fatti ormai che appartengono alla storia e al passato, la Russia infatti sta vivendo in questi giorni dei momenti convulsi e carichi di tensione dopo le controverse elezioni di qualche giorno fa che hanno visto la vittoria di Vladimir Putin e del suo partito, Russia Unita, accusato però di aver commesso brogli.

Dopo che la comunità internazionale ha duramente accusato Mosca riguardo la legalità delle elezioni, i media di tutto il mondo hanno dato ampio risalto alle proteste che si sarebbero scatenate all’indomani della vittoria di Russia Unita contro Vladimir Putin e il suo sistema di potere. Ci sono stati effettivamente centinaia di arrestati per le manifestazioni di piazza dei giorni scorsi, e personaggi come Gorbaciov e Hillary Clinton hanno urlato allo scandalo, chiedendo a gran voce la ripetizione delle elezioni. Proprio gli Stati Uniti si erano infatti esposti, per bocca del segretario di Stato Hillary Clinton, nel definire le elezioni russe come irregolari e antidemocratiche.

Vladimir Putin è andato su tutte le furie e ha recentemente rispedito le accuse americane al mittente, accusando anzi la Casa Bianca di aver incoraggiato la tensione e le manifestazioni di piazza che hanno infiammato nelle scorse ore la Russia. Hillary Clinton, secondo Putin, con le sue considerazioni affrettate sulle elezioni russe avrebbe in sostanza fomentato le contestazioni dell’opposizione. Il premier russo ha accusato la Clinton di essere saltata subito alle conclusioni sulla regolarità delle votazioni, senza nemmeno attendere l’esito del rapporto degli osservatori dell’ l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell’Osce. ”Ho ben visto qual è stata la prima rezione dei nostri partner americani. La prima cosa che ha fatto il segretario di Stato è stata affermare che le elezioni non erano state né libere né corrette, e lo ha detto prima ancora di aver ricevuto i documenti degli osservatori dell’Osce”, ha ironizzato Putin. Ma non è finita qui, secondo il leader del Cremlino la Clinton avrebbe persino ”lanciato un segnale” agli oppositori tramite le sue dichiarazioni; ”E’ lei”, ha accusato Putin, ”che ha dato il ‘la’ a certi attivisti dell’opposizione, lei che ha inviato loro un segnale. Quelli il segnale lo hanno sentito, e hanno cominciato il lavoro attivo, hanno cominciato a darsi da fare”.

Le accuse alla Casa Bianca però non sono state solamente generiche; Putin ha direttamente avanzato il dubbio che gli Stati Uniti avrebbero finanziato i partiti di opposizione con centinaia di milioni di dollari, e che anzi tali somme sarebbero state impiegate per influire sul risultato elettorale, fatto che spiegherebbe lo scarso risultato alle urne ottenuto da Russia Unita. Secondo il leader del Cremlino alcuni organizzatori delle proteste contro di lui agirebbero quindi secondo un copione ben noto, e “a favore dei loro stessi interessi politici da mercenari”.

“Ci fanno barcollare per non farci dimenticare chi è il padrone del nostro pianeta e farci sapere che loro hanno le leve per influenzare il nostro Paese”, ha accusato Putin, facendo riferimento al patriottismo pan-russo, ”Non si può fare di tutta un’erba un fascio. In particolare sono inammissibili gli investimenti dei soldi stranieri nei processi elettorali”, ha osservato.

Secondo Putin la Russia farebbe ancora paura agli Stati Uniti, che avrebbero tentato in tutti i modi di mettere in difficoltà il Cremlino attivando la macchina della propaganda e soprattutto inviando centinaia di milioni di dollari ai partiti di opposizione. Il leader del Cremlino però ha voluto anche offrire una prova di forza e ha avvisato i suoi oppositori: ”Nessuno vuole il caos”, ha detto alludendo ai disordini sociali che ci sono stati in passato in Ucraina. Poi ha ammonito i manifestanti sostenendo che esiste si, il diritto a protestare, ma solamente “Se le persone si attengono a ciò che dettano le leggi”, ha puntualizzato. ”Altrimenti”, ha ammonito, “se le leggi sono violate, la polizia deve chiedere che siano rispettate, e farle osservare servendosi di qualsiasi mezzo legale, ecco qual è il mio atteggiamento nei confronti di fenomeni come la democrazia di piazza”.

Le parole di Putin comunque, secondo molti siti di informazione russi, Russia Today in testa, avrebbero un fondo di verità quando parla delle ingerenze americane negli affari interni del Cremlino. In particolare i siti russi hanno accusato la propaganda americana di aver raccontato bugie e diffuso fotomontaggi in merito ai presunti moti di piazza in atto a Mosca e San Pietroburgo contro il governo. Si, è vero, ci sarebbero state proteste di massa in Russia, sin dalle elezioni di domenica; migliaia di russi sono scesi in piazza commentando i risultati elettorali, e centinaia di loro sono stati arrestati dalle forze di sicurezza per varie violazioni. Ma già le accuse americane riguardo alla brutalità della polizia che avrebbe represso nel sangue le proteste sarebbe una colossale bugia messa in circolazione dal circuito mediatico americano, che invece avrebbe taciuto colpevolmente riguardo alla repressione del movimento Occupy Wall Street a New York e a Los Angeles. Una sorta di martellamento a senso unico insomma, culminato con la pubblicazione di alcune foto che avrebbero dovuto riguardare le proteste in Russia.

 

 

fox-russia-300x245Secondo il sito di informazione Russia Today, la televisione americana Fox News avrebbe diffuso alcune foto degli scontri di Mosca che sarebbero semplicemente false. Nella foto che è possibile vedere qua affianco ad esempio, vi sarebbero alcuni elementi che dimostrerebbero la mistificazione. Per esempio sulla destra si intravede una cabina del telefono, peccato che in Russia le cabine del telefono sia di colore grigio e blu, e che nella capitale le cabine pubbliche siano quasi sparite, tanto che sarebbe molto difficile trovarne ancora.

Secondo, e questo effettivamente salta subito all’attenzione, la gente sullo sfondo è vestita con jeans e maglie leggere. Dato che ci troviamo nel mese di dicembre a Mosca, la cosa appare già di per sè grottesca. Ed ecco svelato l’arcano. La Fox Tv avrebbe utilizzato alcune foto degli scontri di Atene, cercando di spacciarli per i presunti scontri di piazza in Russia. La scritta della vetrina sullo sfondo, dietro le fiamme, sarebbe infatti in greco e vorrebbe dire “Banca Nazionale di Grecia”.

Insomma, elezioni regolari o meno, una cosa è certa. La macchina della propaganda americana sembrerebbe, alla luce di questi fatti denunciati dai media russi, effettivamente entrata in azione, e l’utilizzo spregiudicato di materiale fotografico per avvalorare l’importanza di supposte rivolte di piazza potrebbe essere interpretato come un vero e proprio atto ostile nei confronti di un paese sovrano. Con questo, comunque, non si vuole certo affermare che le elezioni in Russia si siano effettivamente svolte in modo corretto, anzi. Tuttavia mistificando le notizie si ottiene, paradossalmente, l’effetto contrario, ovvero quello di autorizzare Vladimir Putin a prendere le distanze dalle ingerenze esterne, consentendogli di agitare l’orgoglio nazionale e di aggrapparsi al patriottismo, che è molto sentito nella Russia del XXI secolo.