di Ghennady Zyuganov | da kprf.ru
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
Ghennady Zyuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa, commenta l’ondata di omicidi politici che sta travolgendo l’Ucraina
Non passa giorno che nella rassegna delle notizie non ci sia segnalazione di atrocità commesse contro oppositori politici da parte dell’autoproclamato potere di Kiev. Ieri all’ingresso di casa sua è stato ucciso l’organizzatore dell’Antimajdan Oleg Kalashnikov. Oggi è stato assassinato a colpi di arma da fuoco anche l’attivista Oles Busina, noto per il suo atteggiamento critico nei confronti della leadership ucraina. In ragione del deterioramento della situazione socio-economica le autorità marrone-arancio continuano a ripulire il campo politico da coloro che possano offrire un’alternativa al disastroso corso della giunta filo-americana.
Nello stesso tempo, con questo regime Poroshenko continua a distruggere ciò che rimane dei diritti e delle libertà democratici in Ucraina. Oggi a Odessa è stata brutalmente sciolta una manifestazione pacifica per la fine dell’operazione punitiva nel Donbass e per l’attribuzione dell’autonomia economica alla regione (status di “porto franco”). Sono state arrestate 53 persone solo perché hanno osato innalzare nella manifestazione le bandiere rosse nell’Ucraina degli eredi di Bandera.
Ancora peggio si presenta la situazione della libertà di parola. Per la prima volta nella sua storia, l’Ucraina è diventata il paese più pericoloso al mondo per i rappresentanti dei media: l’anno scorso il numero di giornalisti uccisi è aumentato di quattro volte. Spesso i collaboratori dei mezzi di informazione di massa sono vittime non accidentali della guerra civile che continua nel Donbass, e un bersaglio per coloro che mentre dichiarano continuamente il loro attaccamento ai valori europei, continuano a trasformare il paese in una nuova Somalia.
In realtà, il passaggio definitivo dell’Ucraina dal campo del diritti alla “legge della giungla” non solo è sostenuto dalla stragrande maggioranza dei politicanti ucraini e dalla comunità degli esperti in ambito giornalistico, ma anche dai funzionari dell’Unione Europea, che continuano a elogiare i progressi del paese sulla strada della democrazia. Si constata con preoccupazione che gli europei non hanno imparato nulla dalla nostra storia comune. Dovremmo invece sapere tutti bene in che modo sono finiti gli esperimenti con la feccia nazista: nella fossa, che così diligentemente agli ordini dei loro protettori di oltreoceano stanno scavando per la Russia, inevitabilmente cadrà tutta l’Europa, mentre gli USA, standosene ai margini, si fregheranno nuovamente le mani, facendo i calcoli sui profitti ricavati dalla nuova carneficina nel Vecchio Continente.