Le associazioni ebraiche ucraine denunciano le azioni antisemite dei manifestanti di estrema destra “filo-europei”

di Ac | da solidarite-internationale-pcf.over-blog.net

ukrainenationalistantisemitismTraduzione di Marx21.it

Mentre cerca di espandersi aggressivamente per risolvere la sua crisi interna, l’Unione Europea non esita a venire a patti in Ucraina con forze di estrema destra apertamente fasciste, antisemite e anticomuniste e pronte a sotterrare ciò che rimane della democrazia.

L’Associazione delle organizzazioni e comunità ebraiche dell’Ucraina (Vaad, in ucraino) ha denunciato gli attacchi di cui sono stati vittime diversi membri della comunità nelle ultime settimane, a margine delle manifestazioni organizzate dalle forze anti-governative.

Il Vaad ucraino manifesta la sua inquietudine di fronte ai casi di violenza antisemita che si sono verificati in gennaio, a Kiev”, segnala un suo comunicato che punta il dito sulle forze di estrema destra fasciste e antisemite che accompagnano i cortei delle forze filo-europee.


L’organizzazione porta a conoscenza due casi, sebbene non esaustivi delle violenze subite dalla comunità ebraica nelle ultime settimane. Il primo, quello di un insegnante nella scuola ebraica Hiller Wertheimer, aggredito all’uscita da una sinagoga.

Vittima ebrea “di origine russa” aggredita dalle teste rasate

Il secondo, il 18 gennaio, su un allievo di una Yashivah (scuola religiosa ebraica), Dov Glikman, anch’egli attaccato davanti a una sinagoga.

Quest’ultimo è un ebreo originario della Russia. Egli ha subito un pestaggio a colpi di pugni e calci – da gente armata di coltelli – che lo hanno costretto al ricovero in ospedale.

La sera del 18 gennaio, gli studenti della Yashivah hanno fatto una ronda che ha permesso di identificare e arrestare una testa rasata, simile a uno skin-head neonazista, che era in possesso di una pianta dettagliata del quartiere ebraico e dei luoghi in cui si riunisce la comunità.

Vaad ha condannato con la più grande fermezza gli atti antisemiti commessi durante le manifestazioni attuate dalle forze filo-europee.

Gli analisti sottolineano che la comunità ebraica è – come tutte le altre parti della popolazione – divisa in parti eguali tra chi sostiene il governo e chi sostiene l’opposizione.

Quando “Svoboda” ha allestito una rappresentazione teatrale davanti ai leader dell’opposizione per denunciare il “complotto giudeo”

La notizia è circolata poco nella stampa occidentale ma gli “indignati del Majdan” (sic) hanno organizzato un vertep (teatro di marionette di natura religiosa) antisemita, in cui il ruolo principale è stato interpretato dal deputato di “Svoboda”, Bogdan Beniouk.

Beniouk ha interpretato la parte di Zhyd, stereotipo dell’ebreo ortodosso con il suo vestito nero e le trecce. Finanziato da un personaggio somigliante nello stesso tempo a Yanukovitch e al re Erode, Zhyd si vanta di controllare le banche, la finanza, i media e di avere “l’Est e l’Ovest nelle sue mani”.

Zhyd, pagato dal padrone del paese è perciò responsabile della “strage degli innocenti” (sic), i manifestanti del Majdan, per salvare il popolo ebreo. La rappresentazione è stata seguita dall’inno nazionale ucraino, e dalle congratulazioni dei leader dell’opposizione Yatsenyuk, Klitchko e Tyanhybok!

Il giorno dopo, circa 20.000 manifestanti hanno risposto all’appello di “Svoboda” a festeggiare il Nuovo Anno con una “marcia” sul viale Krechatik a Kiev per celebrare il 105° anniversario del nazionalista ucraino Stefan Bandera, collaboratore dei nazisti, i cui sostenitori parteciparono al massacro degli ebrei in Ucraina.

Nazionalismo ucraino e antisemitismo: una lunga storia

Occorre ricordare che il nazionalismo ucraino – come quello di tanti altri paesi dell’Europa dell’est – si costruisce su una base comune che mescola antisemitismo, anticomunismo, russofobia e il rifiuto stesso della democrazia e dei Lumi.

Così la storia dei nazionalisti ucraini nel XX secolo, è quella dei pogrom durante la guerra civile russa. Si pensa che un decimo della popolazione ebrea ucraina (200.000 persone) sia perito nei pogrom attuati dalle guardie bianche e dai nazionalisti ucraini.

Durante la Seconda guerra mondiale, gli Einsatzgruppen – gli squadroni della morte nazisti – hanno liquidato più di un milione di ebrei, resistenti, comunisti in Lituania, Bielorussia, Ucraina, con il sostegno attivo dei collaborazionisti nazionalisti lituani, lettoni e ucraini.

Di nazionalisti degli anni 1930-1940, come l’eroe di “Svoboda” Stefan Bandera, gli ebrei sono stati identificati come gli “agenti della dominazione bolscevica”, dunque dei nemici, mentre la Germania nazista, per la sua vocazione di nemico irriducibile della Russia comunista, ha rappresentato l’alleato del momento nel “Nuovo ordine europeo” auspicato da Berlino.

Una storia da tenere a mente quando i reggitori della “Nuova Europa” ci presentano gli estremisti di “Svoboda” – anch’essi emersi dai gruppi neonazisti – come i combattenti per la libertà.

Senza particolare simpatia per il governo ucraino corrotto, senza subordinazione a uno qualunque dei clan dell’oligarchia ucraina, uniamo dunque la nostra voce a quella dei nostri compagni del Partito Comunista di Ucraina: il fascismo non passerà!