“La nomina di Saakashvili a governatore di Odessa è uno schiaffo in faccia al popolo ucraino”

simonenko profiloda www.kpu.ua | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Dichiarazione di Petro Simonenko, Segretario del Partito Comunista di Ucraina

L’ultima nomina, questa volta dell’ex presidente della Georgia Mikhail Saakashvili al posto di capo dell’amministrazione regionale di Odessa, è l’ennesima testimonianza delle caratteristiche di regime fantoccio di chi oggi sta al potere, della sua palese inettitudine e della sua demenza politica che si sviluppa con una rapidità impressionante”. Lo ha affermato il leader della sinistra in Ucraina Petro Simonenko.

Simonenko ha ricordato che in un anno e mezzo di amministrazione della giunta del dopo Majdan, in conformità con le istruzioni ricevute e con il sostegno finanziario diretto del Dipartimento di Stato USA, è stato seminato in Ucraina il terrore politico e la guerra civile, con la conseguente “uscita” della Crimea, mentre il Donbass è in fiamme, con il massacro di civili inermi: donne, vecchi e bambini… Nel paese infuria la crisi, la corruzione è aumentata di tre volte, in collusione con il FMI e le corporazioni internazionali si realizza la politica del genocidio sociale, e il neonazismo, di fatto, è diventato ideologia di stato. Eppure, sullo sfondo di un impoverimento generalizzato, il presidente va sbandierando che il reddito nazionale aumenterà di SETTE volte!

“Tutte le cosiddette riforme si limitano al più banale saccheggio delle ricchezze del paese, al trasferimento definitivo delle imprese strategiche e della ricchezza nazionale nelle mani delle multinazionali e dei clan finanziario—industriali. Il completamento della cosiddetta “grande privatizzazione” può essere paragonato a un vero e proprio omicidio. Si tratta di un crimine anche nei confronti delle future generazioni. E’ un crimine senza prescrizione.”

Tornando alla nomina di Saakashvili alla carica di governatore della regione di Odessa, Petro Simonenko ha fatto notare che essa risponde pienamente all’algoritmo, in base al quale gli Stati Uniti esercitano il controllo dall’esterno dell’Ucraina e delle sue risorse strategiche e sabotano in ogni modo l’attuazione degli accordi di Ginevra e di Minsk. 

“Tutto il personale di comando, a partire dal corpo dei deputati, dal governo, dal presidente e dalla sua amministrazione, per le decisioni che ha assunto, è anti-ucraino e antinazionale. A posti ministeriali sono nominati stranieri, che rispondono direttamente agli Stati Uniti e operano nei loro interessi, come, ad esempio, il ministro delle finanze Yaresko e il ministro dell’economia Abromiavicius. Il termine “truppe georgiane”, poi, è già entrato nel linguaggio comune. Ora il testimone è nelle mani dell’ex presidente della Georgia Mikhail Saakashvili. L’uomo che la Procura della Repubblica della Georgia ha dichiarato ricercato per i crimini commessi durante la sua presidenza. L’uomo che, come presidente per volere dei servizi segreti degli Stati Uniti e della NATO, ha scatenato una guerra civile in Georgia”.

Petro Simonenko ha anche ricordato che l’ultimo posto di lavoro di Saakashvili è stato la Tufts University negli USA, dove si era rifugiato fuggendo dalla Georgia nel 2013, senza neppure aspettare la fine del mandato presidenziale.

“Si scopre che un personaggio indagato per reati in patria, che ha alcuni passaporti e che è a disposizione del Dipartimento di Stato USA, è nominato dal presidente Poroshenko a un’alta carica pubblica. Perché? Per  umiliare i cittadini ucraini e mostrare loro “chi comanda”. E’ uno schiaffo in faccia non solo ai cittadini di Odessa, ma a tutti i 42 milioni di ucraini”.

Petro Simonenko è convinto che gli avvenimenti che si svolgono nell’Ucraina del dopo Majdan ancora una volta confermano la giustezza delle richieste del Partito Comunista di Ucraina in merito alla liquidazione dei corrotti del vertice presidenziale, alla transizione verso una repubblica parlamentare, al decentramento del potere, al rafforzamento dei diritti, delle libertà e della responsabilità delle comunità territoriali.

“Se le nostre proposte fossero state ascoltate e applicate, se i dirigenti delle regioni fossero stati scelti dai cittadini stessi, Saakashvili avrebbe mai avuto una sola possibilità di diventare governatore?”, ha affermato Simonenko.

Il dirigente comunista ha anche dichiarato che il lavoro sulla riforma costituzionale e sulla nuova legislazione per le elezioni locali, che affiderebbe al popolo le redini del potere nel proprio paese, viene ostacolato con ogni mezzo.

“La dittatura oligarco-neonazista, controllata e finanziata dall’estero, è l’unico modo che la giunta, con le mani macchiate del sangue del suo popolo, ha per confrontarsi con la crescente protesta sociale per i profitti eccessivi che essa accumula con la guerra e lo sfruttamento spietato dei lavoratori”, ha concluso Simonenko.