Il Parlamento ucraino attribuisce al russo e ad altre lingue delle minoranze nazionali lo status di lingua regionale

a cura della redazione

newsdalmondo bannerUn sacrosanto diritto civile a cui i nazionalisti, sostenitori di Julia Timoshenko, si oppongono, con il consenso dei loro alleati occidentali

Il Parlamento ucraino ha approvato, con 248 voti (tra cui quelli dei deputati comunisti) il testo definitivo della legge che attribuisce al russo lo status di lingua regionale nelle zone del paese, in cui rappresenta la lingua madre per almeno il 10% della popolazione. L’ucraino resta la sola lingua ufficiale, ma vengono finalmente cancellate le restrizioni all’utilizzo delle lingue delle minoranze nazionali (oltre al russo, il bulgaro, il romeno e l’ungherese), che assurgono tutte al rango di lingue regionali.

Si concretizza in tal modo la promessa fatta nel corso della campagna elettorale dall’attuale presidente Viktor Janukovic: un significativo passo avanti dei diritti civili nella repubblica ex sovietica, che dovrebbe essere salutato con soddisfazione da tutti i democratici in ogni parte del mondo.

E invece, i rappresentanti di “Nostra Ucraina-Autodifesa del Popolo” (alcuni dei quali hanno iniziato addirittura uno sciopero della fame), la formazione politica “arancione” vicina all’ex primo ministro Julia Timoshenko – ora in carcere con condanne per malversazioni e crimini economici (e nonostante questo, elevata al rango di “martire” da parte delle potenze imperialiste) –, hanno gridato al “tradimento” e, facendo leva sugli umori nazionalisti di parte dell’opinione pubblica, hanno invitato alla mobilitazione per ottenere il ritiro della legge.

Non ci sarebbe da stupirsi che le rivendicazioni nazionaliste trovassero orecchie attente nei governi e nei “media” americani ed europei. E non vorremmo trovarci di fronte ad appelli (mentre è già in corso una campagna di pressione sull’Ucraina, a cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio Monti) che mirano ad attaccare una significativa conquista in difesa dei diritti delle minoranze nazionali.

Fonte RIAN.ru