di “Con l’Ucraina antifascista”
La Duma di Stato della Federazione Russa ha adottato una risoluzione di condanna dei tentativi della giunta di Kiev di mettere al bando il Partito Comunista d’Ucraina.
La risoluzione, dal titolo “In relazione ai tentativi di vietare le attività del PC d’Ucraina” è stata presentata da deputati di vari partiti: Zjuganov, Vasiliev, Zhirinovskij, Mironov, Naryshkin.
Nella dichiarazione si critica la decisione politica di Turchinov, e si accusa il ricorso da parte della giunta alla “legittimità costituzionale”, ovvero da parte degli stessi saliti al potere tramite un colpo di stato.
Nel documento si legge che pur avendo i vari partiti della Duma un atteggiamento diverso nei confronti del PCU, tutti ne riconoscono il successo elettorale, il fatto che sia votato da milioni di elettori, ne sottolineano l’influenza sulla società ucraina e considerano che vietare il PCU significherebbe un altro passo verso il totalitarismo.
La messa al bando dei partiti comunisti, nella storia d’Europa, ha coinciso con l’ascesa al potere del fascismo.
La risoluzione approvata, che porta la firma del presidente della Duma di Stato S.E. Naryshkin (Russia Unita) conclude con un appello:
“Nonostante le differenze di credo politico, la Duma di Stato condanna fermamente i tentativi di vietare le attività del Partito Comunista d’Ucraina e invita tutte le forze politiche e sociali in Europa e nel mondo, impegnate sui principi della democrazia e dei diritti umani, a condannare fermamente i tentativi di repressione del Partito Comunista, a opporsi alla repressione del diritto dei cittadini ucraini alla libertà di parola, di manifestazione, di assemblea, di esprimere liberamente le proprie opinioni”.