La crisi in Ucraina degli ultimissimi mesi è stata innescata dal rifiuto di un accordo economico con l’ Unione Europea. Questo è senza dubbio vero se rileggiamo la cronologia degli eventi. Infatti Yanukovic ha trattato a lungo su due tavoli, con l’ Unione Europea e con la Russia, per poi bocciare gli accordi con l’UE e accettare 15 miliardi di dollari in prestito da Putin e sconti per il gas russo. Da qui le proteste, il divieto di manifestare e tutto il resto.
Se invece andiamo a vedere da vicino i soggetti in campo ci accorgiamo che l’ intreccio è un po’ più complicato e forse c’è qualche nodo che non sarà facile tagliare. Nonostante la disinformazione abituale operata dai media occidentali abbiamo visto che la sollevazione della piazza di Kiev è stata retta in misura notevole dai gruppi della destra estrema e dal nazionalismo ucraino, organizzato politicamente o come ispirazione ideale. Entrambi gli ambienti sono da tempo immemorabile in conflitto con l’ influenza russa nel paese, un rapporto difficile che ha attraversato fasi storiche molto diverse tra loro.