Il Congresso Ebraico Mondiale condanna duramente un’iniziativa antisemita delle autorità ucraine

ucraina SymonPetliura statuaa cura di Marx21.it

Il Congresso Ebraico Mondiale (WJC) ha condannato energicamente la “vergognosa e deplorevole” decisione delle autorità di Vinnycja di costruire nella città un monumento a Simon Petljura, responsabile, con la sua partecipazione alla guerra di aggressione imperialista alla Russia sovietica seguita alla Rivoluzione d’Ottobre, del terrore che provocò massacri inenarrabili tra la popolazione civile, in particolare con i pogrom attuati nei confronti delle persone di religione ebraica. E’ proprio il WJC a dichiarare senza esitazione che “la Repubblica popolare ucraina di Petljura ha ucciso decine di migliaia di ebrei”. La dichiarazione è stata pubblicata nel sito del WJC.

Il direttore generale del WJC Robert Singer ha definito “vergognosa” la decisione del consiglio cittadino di trasformare l’ “antisemita” Petljura in un “difensore dell’Ucraina”, e condannato anche le affermazioni del governatore della regione di Vinnycia, Valery Koroviy, secondo cui Petljura “è stato un uomo onesto”.

“Petljura era tutt’altro che un uomo onesto. Era un barbaro crudele, senza ombra di dubbio responsabile dei pogrom in cui vennero massacrati 35.000-40.000 ebrei. Petljura e i suoi seguaci della Repubblica popolare ucraina non erano certo dei semplici nazionalisti ucraini. Erano anche sanguinari e crudeli antisemiti, che hanno commesso crimini inimmaginabili e disumani contro persone innocenti”, – si legge nel comunicato del WJC.

“E’ impossibile immaginare come una persona, che oggi non esiteremmo a definire terrorista, possa essere onorata nella stessa città in cui egli e il suo regime hanno cercato di annientare la numerosa popolazione ebraica che vi viveva. La costruzione della statua di Petljura in uno dei centri storici della vita ebraica in Ucraina indirizza un messaggio sbagliato al popolo ucraino e alle generazioni future e pregiudica il processo critico della democrazia e della tolleranza.

La celebrazione degli antisemiti, compresi i cosiddetti “eroi” nazionalisti, non può e non deve avvenire. Invitiamo le autorità locali di Vinnycia a recedere dalla loro decisione e ad adottare tutte le misure necessarie per la rimozione del monumento a Petljura”, – conclude il durissimo comunicato del Congresso Ebraico Mondiale.

In merito al ruolo di Petljura e della sua “Repubblica popolare” nel corso della guerra civile seguita alla Rivoluzione del 1917 che sconvolse in modo particolare l’Ucraina, vale la pena riportare anche il parere espresso da Petro Simonenko, Segretario generale del Partito Comunista di Ucraina. Il leader comunista avverte che l’iniziativa di Vinnycia non è affatto isolata e che la campagna di glorificazione di Petljura è stata avviata nell’intero paese, compresa la capitale Kiev:

“Durante il tempestoso periodo rivoluzionario dell’inizio del secolo scorso, furono i bolscevichi ad assumere una posizione patriottica coerente, a differenza dei nazionalisti che, come i neonazisti di oggi, arrivati al potere, furono pronti a vendersi e anche a sacrificare il proprio territorio, in nome del proprio arricchimento. Non furono i bolscevichi ma gli hetman a cedere l’Ucraina ai tedeschi. Non furono i bolscevichi, ma il traditore Petljura a firmare nell’aprile 1920 il cosiddetto “Accordo di Varsavia”, in base a cui cedeva ai polacchi le terre ucraine occidentali abitate da 10 milioni di persone. Ora, con il suo nome l’attuale governo intitola le strade nelle città dell’Ucraina e si appresta a inaugurare un monumento a lui dedicato nella capitale. Ecco l’autentico volto dei cosiddetti patrioti – patrioti delle proprie tasche”.