Dopo le elezioni in Russia, l’opposizione è in grado di sfuggire alla presa dell’Occidente?

di Delphine Jean, “Atlas Alternatif” | Traduzione a cura di Marx21.it

 

Come in Libia e in Siria, la questione della conquista dell’opposizione popolare da parte delle potenze occidentali è oggi d’attualità dopo che le elezioni legislative del 4 dicembre scorso hanno accordato una maggioranza risicata al partito “Russia Unita” di Vladimir Putin e Aleksandr Medvedev.

 

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Fin dal 6 dicembre la focosa segretaria di Stato americana Clinton si è affrettata a definire “ingiuste” le elezioni legislative russe e ha chiesto un’inchiesta sulle frodi presunte, nel momento in cui si fanno più tese le relazioni tra Mosca e Washington sul progetto di scudo antimissilistico della NATO.

 

Il giornalista belga Jean-Marie Chauvier spiega in un recente articolo che l’associazione “Golos”, diretta da Gregory Melkoyants, è uno dei principali referenti dell’iniziativa degli Stati Uniti in Russia. Essa “ha innumerevoli uffici regionali, e figura anche nella lista delle ONG assistite dal National Endowment for Democracy (NED), la fondazione conservatrice creata nel 1993 da Ronald Reagan per combattere l’URSS e il comunismo e che viene impiegata, dal 1991, per estendere l’influenza e le clientele di Washington in tutto lo spazio ex sovietico”, precisa Chauvier. Gli Occidentali possono anche contare “su numerose associazioni russe di lotta per i Diritti dell’Uomo e le libertà, per l’inventario dei crimini dell’era sovietica, contro il razzismo e la guerra in Cecenia. Tra queste associazioni, non mancano nomi noti al pubblico occidentale, dal momento che esse sono anche le fonti di informazione dei giornalisti stranieri a Mosca: il Centro Yuri Levada di studi dell’opinione pubblica, la Fondazione Andrei Sakharov, il Comitato Ceceno di salvezza nazionale, le associazioni “Sova”, Memorial, ecc…”.

 

Nel suo resoconto della manifestazione del 10 dicembre a Mosca che ha radunato 30-40.000 persone Jean-Marie Chauvier segnala che i liberali, interlocutori privilegiati degli Occidentali, diretti da Boris Nemtsov, hanno cercato di togliere visibilità alle altre tendenze presenti nel corteo, in particolare il Partito Comunista (che sorpassa “Russia Unita” in Siberia Centrale – Novosibirsk, Irkutsk, Argansk, Omsk) e “Russia Giusta” (il partito promosso dal Cremlino per concorrere con il PC e che occupa oggi lo spazio socialdemocratico). Nuove manifestazioni sono previste il 17, 18 e 24 dicembre.

 

In un comunicato del 12 dicembre il vicepresidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, Vladimir Kashin, accusa i liberali filo-occidentali di tentare di sottrarre la vittoria al popolo e ricorda che i liberali, che hanno partecipato alla presa del parlamento con le armi a fianco di Eltsin, e a tutte le malversazioni della presidenza eltsiniana, sono autoritari e poco democratici quanto “Russia Unita”. Il Partito Comunista ha proposto il 7 dicembre a “Russia Giusta” un’alleanza elettorale per fare in modo che Zyuganov sia il candidato unico di tutto “il centro-sinistra”, proposta respinta il 10 dicembre da “Russia Giusta” che ha designato un proprio candidato.