Cosa significa l’associazione economica con l’UE?

poroshenko uedi Victor Shapinov | borotba.org

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Poroshenko ha firmato la parte economica dell’Accordo d’Associazione con l’Unione Europea. Cercherò molto brevemente di descrivere le implicazioni che esso ha per l’economia ucraina.

L’integrazione economica con l’UE è probabile che si verifichi in condizioni di crescente crisi economica mondiale, mentre i paesi ricchi e potenti della UE cercano di salvare le loro economie a scapito della “periferia interna” composta da paesi come Grecia, Portogallo e Spagna.

L’Unione Europea ha realizzato un sistema di “salari da crisi” diseguali tra i principali paesi dell’UE e la “periferia” intra-Europea – Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Europa dell’Est. E’ chiaro che in questa gerarchia, l’Ucraina avrà un posto “al di sotto del piano più basso”, cioè, nella “periferia esterna” dell’UE.

Premesso ciò, “l’integrazione economica europea” porterà:

La caduta della produzione o la completa distruzione della produzione non solo del settore minerario (soprattutto minerale) e probabilmente dell’industria siderurgica. La produzione ucraina di velivoli, automobili e industrie chimiche non può competere con i produttori europei, che ricevono maggiore credito e sostegno governativo. Inoltre, i produttori ucraini saranno costretti a comprare petrolio, gas ed elettricità a prezzi europei, cosa che ridurrà ulteriormente la competitività delle imprese ucraine e porterà alla loro chiusura.

L’agricoltura ucraina, che richiede un alto grado di trasformazione, non può sostenere la concorrenza con i produttori europei, la cui competitività è supportata da enormi sussidi, senza regolamentazione tariffaria e meccanismi flessibili.

L’introduzione degli standard europei di produzione (che mirano alla tutela protezionistica dei produttori UE) porterà alla chiusura delle imprese che non sono in grado di rispettare queste norme. In particolare, questo vale per il settore altamente redditizio dell’energia nucleare Ucraina.

La chiusura o la riduzione della produzione in settori chiave dell’economia porterà ad un aumento catastrofico della disoccupazione, paragonabile a quella preoccupante dei paesi periferici dell’UE – vale a dire, ad un livello di circa il 40%. Infatti, l’operazione consiste nell'”esportare la disoccupazione” e gli annessi conflitti sociali dall’Unione Europea alle sue “periferie” economiche, tra cui sarà annoverata anche l’Ucraina, con la sua popolazione di 40 milioni di abitanti.

L’integrazione economica europea porterà con se anche la distruzione dei legami economici con la Russia e i paesi dell’Unione doganale, con lo smantellamento dell’industria costruita sulla base della cooperazione nel quadro dell’ex URSS.

Le tariffe del gas e dell’elettricità domestica, ecc, raggiungeranno il livello europeo colpendo la popolazione, riducendo il loro potere d’acquisto e limitando ulteriormente il mercato interno dell’Ucraina.

Gli stringenti vincoli monetari dell’UE in materia di “equilibrio di bilancio” (simili ai vincoli del FMI) costringeranno il governo ucraino a tagliare la spesa sociale, aggravando la situazione sociale del paese.

“L’integrazione economica europea” rafforzerà il ruolo delle materie prime nell’economia ucraina; distruggerà o metterà sul lastrico molti settori lavorativi dell’economia; porrà fine a ogni possibilità di sviluppo economico indipendente, soprattutto nei settori ad alta tecnologia; e lascerà centinaia di migliaia di ucraini senza lavoro.