L’Europa si è mossa contro Mosca, che a sua volta ha prolungato l’embargo sugli alimentari fino alla fine del 2017. A Verona protestano 10mila allevatori e coltivatori: “Il braccio di ferro con Putin è suicida”. E la prospettiva di un congelamento dei rapporti con il Regno Unito, dopo Brexit, fa paura
MILANO – Una manifestazione da quasi 10mila coltivatori e allevatori per chiedere lo stop alle sanzioni verso la Russia, che hanno generato la contro-reazione della Federazione che si è abbattuta soprattutto sull’industria alimentare italiana. Una intera categoria chiamata a raccolta da Coldiretti a Verona, per protestare “contro l’embargo russo che ha azzerato completamente le esportazioni dei prodotti agroalimentari piu’ rappresentativi del Made in Italy scatenando una guerra commerciale che ha provocato pesantissimi danni all’economia e la perdita di posti di lavoro”. Cogliendo la palla al balzo, l’associazione paventa che un simile congelamento possa ora riguardare anche i rapporti verso il Regno Unito: “L’Europa ora deve affrontare anche i pesanti effetti economici della Brexit, nell’anniversario dei 2 anni dall’embargo russo e all’indomani della decisione del presidente russo, Vladimir Putin, di prolungare l’embargo imposto sui beni alimentari fino al 31 dicembre del 2017”.