di Giambattista Cadoppi
La Bielorussia di Aleksandr Lukashenko sembra indirizzata sulla strada di una “economia sociale di mercato” sul modello cinese. L’ex dissidente russo Roy Medvedev scrive:
«Alla fine dell’anno 2005 più dell’80 per cento delle attività, nelle città e nelle campagne di Bielorussia, facevano riferimento alla proprietà statale e cooperativa. Non esistono oligarchi, e non sono presenti grandi corporazioni private. Però le imprese bielorusse, i kolchoz e i sovchoz, funzionano, in generale, meglio che nell’epoca sovietica, poiché oggi devono competere nel mercato russo e mondiale. Nell’economia bielorussa sono mantenute, in sostanza, le forme di organizzazione economica (di direzione amministrativa) sovietiche, e lo stato sostiene anche molte imprese deficitarie. Ma in Bielorussia non c’è un partito unico dirigente, bensì un gruppo di partiti che appoggia il presidente, e un altro gruppo di partiti che forma l’opposizione. La Bielorussia non persegue lo status di paese con economia di mercato, ma costruisce una società di giustizia sociale, impiegando relazioni di mercato, che si correggono secondo le necessità. Così, per esempio, in Bielorussia si sostiene, mediante sussidi, il mantenimento di prezzi bassi per i prodotti di prima necessità, i servizi abitativi sociali e i trasporti pubblici. Aleksandr Lukashenko ha dato in molte occasioni una chiara definizione del modello bielorusso: “L’essenza del modello socio-economico di sviluppo del nostro stato”, ha detto Lukashenko in una conferenza stampa, il 23 novembre 2005, “consiste nel creare uno stato per il popolo. Costruiamo uno stato orientato al sociale. Non abbiamo percorso la strada della distruzione, e abbiamo anche rinunciato alla parola ‘riforma’, che ha intimorito le nostre genti, in Russia come in Bielorussia. Noi non parliamo di riforma, ma di perfezionamento. Non percorriamo la precedente strada della distruzione. Partiamo da quello che abbiamo, mettiamo in piedi ciò che veramente vale la pena, e iniziamo a perfezionare tutto questo. E fondamentalmen-te ci appoggiamo alle fondamenta che sono state create in Unione Sovietica, qui, in questa terra, e innalziamo un edificio economico normale, che oggi ci fa conseguire il risultato definito. Costruiamo un modello che tiene conto, prima di tutto, dell’essere umano. E unicamente in questo si trova la base della forza del presidente e del nostro stato, nel fatto che mai perderemo di vista gli interessi del cittadino”» (Medvedev, 2006).
Oggi il governo è formato da più partiti tra cui il Partito Comunista Bielorusso, per altro in forte crescita, che conserva il Ministero della Pubblica Istruzione.
Trattao da Giambattista Cadoppi: Crisi, crollo e rinascita del socialismo. Il socialismo dalla «primavera di Praga» alla caduta nell’Europa orientale, alla rinascita in Asia, Anteo Edizioni, 2018