Oksana Kaletnyk: “Il Parlamento ucraino ha cessato di essere un luogo di discussione”

da ru.golos.ua | Traduzione di Flavio Pettinari per Marx21.it

kaletnikRiportiamo la dichiarazione della parlamentare comunista Oksana Kaletnyk, rilasciata immediatamente dopo la rissa scatenata dai fascisti di Svoboda che hanno interrotto la dura accusa del leader comunista Simonenko contro la giunta di Kiev (link)

Il Parlamento ucraino ha cessato di essere un luogo di discussione”, lo ha affermato la deputata Oksana Kaletnyk, rappresentante del gruppo del Partito Comunista, commentando i fatti di oggi (8 aprile, NdT) con il corrispondente di GolosUA.

“Il Parlamento ha cessato di essere un luogo di discussione. Purtroppo, la situazione di oggi ha dimostrato che la mancanza delle competenze di base dei politici nel nostro paese – la capacità di esprimere il proprio punto di vista e di accettare la posizione degli altri – porterà al collasso del paese” ha affermato l’esponente comunista.


A proposito di questo, la Kaletnyk ha sottolineato che i politici devono imparare ad ascoltare il popolo ed essere in grado unirlo.

L’organizzazione radicale Svoboda, che ha notevolmente contribuito alla polarizzazione della società, oggi ha raggiunto il suo scopo. Anche se è una cosa che getta nell’ansia, abbiamo sentito lo strillo del rappresentante di Svoboda, che ha detto che chi la pensa diversamente va messo al muro. E in questo modo, a suo parere, è possibile salvare il paese. Ma minacce di questo genere non fanno che accrescere la paura tra la gente, portando alla situazione di sconforto che vediamo. Noi abbiamo avuto abbastanza forza d’animo e rispetto, nonché preparazione politica, per sopportare tutto questo. Ma quando il capo del nostro gruppo ha invitato a guardare quello che sta accadendo nelle regioni sudorientali senza sottostare al colore politico e ha fatto il paragone con i recenti fatti di Kiev, che sono stati considerati come la nascita della democrazia… Allora, noi dicevamo che non si può affrontare il popolo con le armi. E oggi, invece, si sentono continui appelli a prendere le armi e fermare le persone che manifestano una posizione diversa”, afferma Oksana Kaletnyk.

Secondo la deputata comunista, i politici sono chiamati non a dividere, ma ad unire il paese attraverso le proprie attività e il proprio comportamento. “Nel Sud-Est c’è una diversa comprensione degli eventi storici, e ciò deve essere rispettato. C’è un paese con due lingue, due storie, una marea di monumenti e tutto il resto. Vietare, mettere al muro e fucilare significa guidare il paese verso uno scontro ancora maggiore. Svoboda non ha capito niente di tutto questo. E tutti gli altri si occupano solamente dei proprio giochetti politici, pensando che mentre c’è qualcuno che litiga, potranno riuscire a farla franca”.