di Alessandro Pascale
Quelle che seguono sono alcune riflessioni conseguenti alla lettura di M. L. Andriola, La Nuova destra in Europa. Il populismo e il pensiero di Alain de Benoist, Paginauno, Vedano al Lambro, settembre 2019 [1° ediz. 2014].
Il testo permette di cogliere il collegamento tra i successi attuali delle destre “populiste” (Le Pen, Salvini, ecc.) e un affinamento della teoria in senso egemonico delle destre neofasciste.
Le origini di questa progettualità metapolitica vanno cercate nel variegato lavoro culturale svolto dal think tank francese del Grece a partire dagli anni ’60 del secolo scorso.
L’ottica è quella di un gramscismo di destra, che dopo un lungo percorso di produzione teorica ha trovato negli ultimi decenni un collegamento via via crescente con i ceti politici delle destre più reazionarie.
Si potrebbe leggere il fenomeno come una “rivoluzione neo-conservatrice” che si poggia su un impianto nazionalista e social-imperialista, fondato sul differenzialismo culturale, piuttosto che etnico.
La difesa dell’identità nazionale è una difesa dall’“altro”, che non viene concepito da un arricchimento quanto piuttosto un rischio di degenerazione morale. Un atteggiamento xenofobo è l’assioma implicito di questi ragionamenti aristocratici.
La “nuova destra” è un modo intelligente per nascondere il razzismo che permea la mentalità di questi signori, che farebbero qualsiasi cosa in loro potere, perfino ripudiare l’imperialismo “liberal” statunitense, pur di non vivere in una società multietnica e orientata culturalmente in senso democratico, liberale ed egualitaristico.
Inutile aggiungere che in loro non si trova alcuna proposta di controllo popolare dei mezzi di produzione. L’apertura che fanno alla sinistra riguarda solo l’ottica dei diritti civili (ed è molto parziale) e di un rinnovato welfare State in un’ottica esclusivista. Qualcuno parla perfino di ripristinare un “impero”…
Non sono tesi folli, sono progetti politici degni prosecutori della teoria giustificazionista dell’imperialismo, che ama mascherare dietro i motti della “libertà” la propria inusitata violenza.
Leggere questo libro significa insomma capire quali sono i potenziali Hitler del XXI secolo e cosa dicono di voler fare dopo aver preso il potere.
Per approfondimenti:
– Presentazione generale dell’opera comprensiva di sommario e introduzione
– M. L. Andriola, Nuova destra e populismo: laboratorio Italia, Sinistrainrete.info, 28 ottobre 2019