Infliggere un colpo al neonazismo in Ucraina!

zhukov marescialloDichiarazione di Ghennady Zyuganov, presidente del Partito Comunista della Federazione Russa

da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Con la traduzione e la pubblicazione della dichiarazione di Ghennady Zyuganov, presidente del Partito Comunista della Federazione Russa, si intende dare rilievo a un fatto di enorme gravità che è stato clamorosamente ignorato, non solo dall’apparato mediatico dominante, ma anche da certi “antifascisti” delle nostre parti, le cui denunce del risveglio di pulsioni fasciste nel nostro continente si fermano in modo emblematico prima dei confini con l’Ucraina e le Repubbliche Baltiche, gli Stati europei, che in modo più clamoroso sembrano impegnati nella riabilitazione del loro più oscuro passato nazi-fascista e nella persecuzione di chi si oppone a tale infame riscrittura della storia.


Questa volta, coloro che hanno conquistato il potere a Kiev con un colpo di Stato nel 2014 – sostenuto da USA/UE/NATO e da chi allora governava l’Italia -, dopo avere condotto in questi anni una campagna sistematica di falsificazione e demolizione del passato antifascista dell’Ucraina, sono arrivati al punto di procedere, probabilmente sapendo di rimanere impuniti nei paesi occidentali governati dai loro protettori, all’abbattimento del monumento dedicato a quello che giustamente Zyuganov definisce “ uno dei più importanti leader militari del ventesimo secolo, il simbolo della vittoria sul fascismo”: il maresciallo Georghy Konstantinovich Zhukov, una personalità che ha avuto un ruolo decisivo nel condurre l’Armata Rossa alla vittoria contro la barbarie nazi-fascista.

Davvero anche questo vero e proprio crimine dei nazisti ucraini rimarrà senza denunce da parte di chi, nel nostro paese, si proclama “antifascista”? (MG)

Gli eredi neo-nazisti di Bandera hanno commesso un altro crimine contro la memoria storica dei popoli fratelli di Russia e Ucraina. A Kharkov, un monumento al grande comandante, quattro volte eroe dell’Unione Sovietica, il maresciallo Georgy Konstantinovich Zhukov è stato demolito.

Né le autorità cittadine né gli organi di sicurezza hanno fatto nulla per fermare questa nuova manifestazione di barbarie e vandalismo. E ciò nonostante che le recenti elezioni presidenziali in Ucraina abbiano mostrato chiaramente che la popolazione nella sua maggioranza respinge la politica russofoba dell’ex presidente Poroshenko e di coloro che lo sostengono e richiede un cambiamento della politica del paese.

In questo contesto, i seguaci di Bandera hanno scatenato una controffensiva, cercando di mostrare chi in realtà comanda nel paese. E se qualcuno avesse dei dubbi sulla natura delle forze che dominano l’Ucraina, allora la distruzione del monumento al maresciallo G.K. Zhukov, uno dei più importanti leader militari del ventesimo secolo, il simbolo della vittoria sul fascismo, dimostra quanto i “banderovzy” siano equiparabili al fascismo.

Questo crimine è stato commesso nei giorni in cui l’Europa celebra il 75° anniversario dello sbarco delle forze alleate in Normandia. Tutti i leader europei e il presidente americano D. Trump si recano lì. Ma mentre celebrano l’apertura del secondo fronte, l’Europa e l’America preferiscono chiudere gli occhi davanti al risveglio del fascismo più aggressivo in Ucraina.

Tutto ciò non è iniziato ieri e non solo in Ucraina. Il mondo è rimasto in silenzio quando i monumenti dell’Armata Rossa dei Liberatori negli Stati Baltici e in Polonia sono stati massicciamente demoliti. L’indulgenza nei confronti del fascismo tedesco nella metà del secolo scorso ha portato alla guerra più distruttiva nella storia dell’umanità. E ora il fascismo sta rinascendo come ideologia di stato nel centro stesso dell’Europa, e di nuovo con la connivenza delle “democrazie” occidentali.

Va rilevato, tuttavia, che anche in Russia non è stato fatto tutto il necessario per fermare l’ascesa al potere di esponenti russofobi e fascisti. Abbiamo persino forze influenti che assecondano le malvagità dei neo-nazisti in Ucraina. E nel frattempo, i tentativi di normalizzare i rapporti con i banditi responsabili della morte di più di 10mila civili nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, stanno chiaramente fallendo.

Vedendo che a Mosca qualcuno sembra illludersi sul contenuto di alcune dichiarazioni (di Zelensky), i neo-nazisti in Ucraina si dimostrano ancora più arroganti. Con la persecuzione della lingua e della letteratura russe, con la demolizione dei monumenti storici dedicati a Lenin, ai soldati-liberatori e alla lotta dei popoli russo, che forze influenti in Russia hanno dato l’impressione quasi di approvare.

Questa politica dello struzzo ha radici lontane. In particolare, nell’eludere una dura reazione alla soppressione della lingua russa e alla emarginazionae della popolazione di lingua russa negli Stati Baltici. In compenso, abbiamo ricevuto basi NATO a 150 chilometri da San Pietroburgo. Se la politica di tale “pacificazione” nei confronti del fascismo continuerà, finiremo di trovarci le basi della NATO vicino a Voronezh, Rostov e Belgorod.

Recentemente, sono stati fatti alcuni passi corretti per combattere il gruppo dirigente neonazista a Kiev. Finalmente, sono state introdotte sanzioni economiche, anche se limitate, contro l’élite ucraina, è stato deciso di rilasciare passaporti russi ai cittadini della Repubblica Popolare di Donetsk (RPD) e della Repubblica Popolare di Lugansk (RPL).

Tuttavia, ciò non è evidentemente sufficiente. È necessario applicare sanzioni ancora più severe contro i complici dei neonazisti. È urgente riconoscere l’indipendenza della RPD e della RPL ed espandere notevolmente il commercio, i rapporti economici e altri legami con queste repubbliche. È necessario fornire un’assistenza efficace alle forze sane dell’Ucraina, in primo luogo ai comunisti, che si sforzano di ripristinare l’amicizia storica dei popoli russo e ucraino. Ora, queste forze sono in realtà costrette all semi-clandestinità. La Russia è in grado di aiutarli. Occorre solo la volontà politica.

Il PCRF condanna fermamente la demolizione del monumento al maresciallo G.K. Zhukov, in quanto rappresenta un’altra manifestazione di neo-nazismo e dell’aggressiva russofobia in Ucraina. Facciamo appello alla leadership della Federazione Russa per infliggere un più energico colpo al risveglio del fascismo nella terra fraterna ucraina.