Dichiarazione del Dipartimento Esteri dei Comunisti Italiani (PdCI)
Sbaragliando tutti i pronostici della vigilia, che lo volevano in difficoltà ad a rischio ballottaggio, Hugo Chavez è stato eletto per la quarta volta consecutiva presidente della Repubblica del Venezuela, divenendo così una figura chiave della storia moderna dell’America Latina. La sua vittoria nel 1998 ha dato il via alla così detta primavera latinoamericana, segnata dalla vittoria elettorale delle forze della sinistra in tutto il continente.
Questo voto premia le scelte politiche che, dalla nazionalizzazione della Pdvsa (l’industria del petrolio, un tempo al servizio dei paesi stranieri) in poi, ha intrapreso il governo, che ha anche cambiato la Costituzione nel segno dei principi di Simon Bolivar, il “libertador”. Nel corso di questo lungo processo di rinnovamento, il paese è cresciuto e si è rafforzato nella sua indipendenza ed il popolo venezuelano ha beneficiato, per la prima volta, dei proventi della vendita del petrolio con programmi sociali per i più poveri, aumento del salario minimo, innalzamento delle pensioni ed aumento delle ferie per tutti i lavoratori.
Il Partito dei Comunisti Italiani saluta la vittoria di Chavez, guarda con favore al rafforzamento del processo bolivariano in Venezuela ed in tutta l’America Latina e stigmatizza le campagne mediatiche contro il Presidente Chavez e la sua politica. Un’affluenza dell’81% dei votanti dimostra, meglio di ogni altro dato, come il processo in atto in Venezuela di partecipazione dei cittadini stia rafforzando il processo democratico e popolare.
Questa vittoria rappresenta una forte sconfitta per l’imperialismo e le forze della reazione, che hanno lavorato a lungo per rendere questo passaggio elettorale molto incerto e combattuto. È una vittoria che rafforza tanto l’indipendenza del Venezuela dall’egemonia neoliberista, quanto il processo di integrazione di tutto il continente latinoamericano che sta così costruendo un blocco regionale capace, nelle relazioni con altri paesi (in primis la Cina e gli altri giganti dei BRICS), di cambiare gli equilibri internazionali e segnare in maniera progressista le dinamiche mondiali. Quello che viene dal Venezuela è quindi un segnale di speranza per tutti i popoli del mondo.