Le Isole Malvinas: un retaggio coloniale

di Federico La Mattina per Marx21.it

malvinas soldatoLa disputa sulle isole Malvinas tra Regno Unito e Argentina ha messo in rilievo la prepotente politica estera del governo britannico che ignora volontariamente le risoluzioni ONU sulla decolonizzazione e si mostra intransigente di fronte alle plurime richieste di una risoluzione pacifica che tenga conto delle precedenti risoluzioni dell’Assemblea Generale. Il 3 gennaio Cristina Fernandez Kirchner ha inviato una lettera aperta (1) al Primo Ministro britannico David Cameron in cui rivendica la sovranità argentina sulle isole Malvinas ed esorta il Regno Unito a rispettare la risoluzione ONU del 14 dicembre 1960 che “proclama solennemente la necessità di porre rapidamente e incondizionatamente fine al colonialismo, in ogni sua forma e in ogni sua manifestazione” (2). Cristina Fernandez rivendica inoltre la risoluzione 2065 (XX) ONU del 1965 in cui l’Assemblea Generale, facendo riferimento alla citata risoluzione del 1960, “ invites the Governments of Argentina and the United Kingdom of Great Britain and Nothern Ireland to proceed without delay with the negotiations recommended by the Special Committee on the Situation with regard to the Implementation of the Declaration on the Granting of Independence to Colonial Countries and Peoples with a view to finding a peaceful solution to the problem bearing in mind the provisions and objectives of the Charter of the United Nations and of General Assembly resolution 1514 (XV) and the interests of the population of the Falkland Islands (Malvinas)…” (3)

Successivamente, in occasione della risoluzione 3160(XXVIII) l’Assemblea Generale afferma: “The General Assembly…expressing its gratitude for the continuous efforts made by the Government of Argentina, in accordance with the relevant decisions of the General Assembly to facilitate the process of decolonization and to promote the well-being of the population of the islands….Declares the need to accelerate negotiations between the Governments of Argentina and the United Kingdom…in order to arrive at a peaceful solution of the conflict of sovereignity between them concerning the Falkland Island (Malvinas)” (4)

Ancora, nella risoluzione 31/49 del 1976, si legge: “The General Assembly…Calls upon the two parties to refrain from taking decisions that would imply introducing unilateral modifications in the situation while the islands are going through the process recommended in the above-mentioned resolutions…” (5)

Nel 1982 le Malvinas vengono scosse dalla scellerata guerra voluta dalla dittatura genocida ( e fondomonetarista) di Galtieri e da allora il Regno Unito ha militarizzato sempre di più le isole. Le Malvinas svolgono per il Regno Unito un importante ruolo geostrategico ed economico (per la ricchezza di materie prime, in primis di petrolio). Nel novembre 1982, pochi mesi dopo la guerra, nella risoluzione 37/9, l’Assemblea Generale rimanda alle sopracitate risoluzioni sottolineando che il mantenimento di “colonial situations” è incompatibile con “l’ideale di pace universale delle Nazioni Unite” e si promuove una risoluzione comune senza prese di posizione unilaterali. (6) In occasione della XIII Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo che ha avuto luogo in Qatar lo scorso aprile, i 130 paesi del Gruppo 77 più la Cina hanno firmato un documento in cui si chiede ad entrambe le parti di riprendere le trattative sulla base delle precedenti risoluzioni senza apportare modifiche unilaterali : “We reaffirm the need for the governments of Argentina and the UK to resume negotiations in conformity with the principles and objectives or the UN charter and the pertinent resolutions from the General Assembly, so as to find as soon as possible a peaceful solution to the sovereignty dispute referred to the ‘ ‘Malvinas question’ and the need for both sides to abstain from adopting decisions that would mean the introduction of unilateral modifications to the situation while the Islands go through the process recommended by the General Assembly”.(7)

La disputa sulle Malvinas ha assunto una dimensione latinoamericana, l’Argentina ha infatti ricevuto l’appoggio e la solidarietà di UNASUR, MERCOSUR, CELAC e ALBA. La risposta di Cameron alla lettera aperta della Kirchner è stata negativa, rifiutando ogni trattativa e adducendo come motivazione la volontà degli abitanti delle Malvinas di rimanere britannici ( a marzo si terrà infatti un referendum dall’esito già scritto). Alvaro Verzi Rangel, analista dell’ Observatorio Latinoamericano en Comunicación y Democracia, scrive a tale proposito: “Quienes postulan la doctrina de la “autodeterminación nacional” se olvidan de que ésta sólo es aplicable a condición de que se cumpla con un requisito inescapable: que quienes se amparen en ese derecho sean los pobladores autóctonos de un territorio, lo que no ocurre en el caso de las Malvinas. La escasa población argentina que había en las islas fue desalojada por una fuerza expedicionaria británica que se apoderó violentamente del archipiélago y estableció, en su lugar, una pequeña colonia que al cabo de casi dos siglos no supera las dos mil almas.”(8)

Dopo il caso Assange che ha fatto tuonare il presidente Correa contro il passato coloniale britannico, ora Cristina Kirchner chiede a Cameron di “mettere fine al colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni”. Non stupisce però la prepotenza di chi mostra una ferrea intransigenza nella difesa dei propri interessi geostrategici ed economici ( rifiutandosi di favorire i processi di decolonizzazione e dichiarandosi pronto ad utilizzare le armi (9) ) e contemporaneamente si erge a difesa dei “diritti umani”, svolgendo un ruolo di prim’ordine nelle cosiddette guerre umanitarie e nelle destabilizzazioni di paesi scomodi.

Note

(1) http://www.guardian.co.uk/uk/2013/jan/02/cristina-fernandez-kirchner-letter-cameron

(2) http://www.onuitalia.it/diritti/convenzioni/indipendenza.html

(3) http://www.un.org/documents/ga/res/20/ares20.htm “invita i governi dell’Argentina e del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord a procedere senza ritardo con le negoziazioni raccomandate dal Comitato Speciale sulla situazione per quanto riguarda l’attuazione della Dichiarazione sulla Concessione dell’ Indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali con la prospettiva di trovare una soluzione pacifica al problema tenendo presente le disposizioni e gli obiettivi dell’atto costitutivo delle Nazioni Unite e della risoluzione 1514 (XV) dell’Assemblea Generale e degli interessi della popolazione delle isole Falkland (Malvine)…”

(4) http://www.staff.city.ac.uk/p.willetts/SAC/UN/RES3160.PDF “L’Assemblea generale…esprimendo la gratitudine per i continui sforzi fatti dal governo argentino, secondo le decisioni rilevanti dell’Assemblea Generale per facilitare il processo di decolonizzazione e promuovere il benessere della popolazione delle isole…Dichiara il bisogno di accelerare le trattative tra i governi di Argentina e del Regno Unito…al fine di pervenire a una soluzione pacifica del conflitto di sovranità riguardo le isole Falkland (Malvine)”

(5) http://www.falklands.info/history/resolution3149.html L’Assemblea Generale…chiede alle due parti di evitare di prendere decisioni che implicherebbero l’introduzione di modifiche unilaterali nella situazione mentre le isole sono impegnate nel processo raccomandato nelle risoluzioni descritte precedentemente…”

(6) http://www.staff.city.ac.uk/p.willetts/SAC/UN/AR-37-9.PDF

(7) “Noi riaffermiamo il bisogno per I governi Di Argentina e Regno Unito di riprendere le trattative in conformità con i principi e gli obiettivi dell’ atto costitutivo delle Nazioni Unite e con le risoluzioni pertinenti da parte dell’Assemblea Generale, così da trovare al più presto una soluzione pacifica alla controversia sulla sovranità riferita alla “questione Malvine” e alla necessità per entrambi le parti di astenersi dall’adottare decisioni che comporterebbero l’introduzione di modifiche unilaterali mentre le isole sono impegnate nel processo raccomandato dall’Assemblea Generale”.

(8) http://suramericapress.com/?p=3894 “Coloro che sostengono la teoria dell’”autodeterminazione nazionale” si dimenticano che questa si applica solo a condizione che sia conforme con un requisito fondamentale: che coloro che si tutelano sotto questo diritto siano gli abitanti autoctoni di un territorio, cosa che non occorre nel caso delle Malvinas. La scarsa popolazione argentina che c’era nelle isole fu evacuata da un corpo di spedizione inglese che si impossessò violentemente dell’arcipelago e ha stabilito, invece, una colonia che dopo quasi due secoli non supera i duemila abitanti.” (9) http://www.guardian.co.uk/uk/2013/jan/06/falklands-uk-argentina-fight-defence