L’America Latina dopo le elezioni

di Luis Carapinha | da Avante”, organo centrale del Partito Comunista Portoghese

voto americalatinaTraduzione di Marx21.it

Ottobre è stato un mese elettorale intenso in America Latina, con le presidenziali e le legislative di Bolivia, Brasile e Uruguay. Nessuno aveva dubitato, fin dall’inizio, che i risultati delle elezioni, in particolare per quanto riguarda il Brasile, avrebbero assunto un’enorme importanza, non solo per quello che concerne il piano interno dei processi in corso nei tre paesi sudamericani, ma anche il rapporto di forze in America Latina e nella situazione mondiale. La rete mediatica globale subordinata al grande capitale finanziario si è dovuta arrendere di fronte all’inevitabilità di un’altra vittoria delle forze progressiste e rivoluzionarie della Bolivia (e del Fronte Ampio in Uruguay), praticamente ignorando i due paesi, e ha concentrato la furia manipolatrice sulle elezioni brasiliane. La posta in gioco era alta e l’imperialismo e la borghesia non hanno nascosto di puntare alla rivincita e a sconfiggere la candidatura della presidente Dilma Rousseff, appoggiata da PT, PCdoB e altre forze di sinistra del Brasile. Considerato che ha potuto contare sulla convergenza di espressioni di opportunismo di diversa matrice e provenienza.

Con la crisi strutturale del capitalismo che non dà segnali di tregua, a Washington e a San Paolo è da molto che si stava preparando l’affondo per mettere fine al difficile processo di cambiamento iniziato 12 anni fa nel colosso sudamericano. L’agognato ritorno al governo della grande borghesia di servizio al Palacio do Planalto è stato apertamente assunto come condizione necessaria per la correzione del corso del Brasile in organizzazioni come UNASUR, MERCOSUR, CELAC e BRICS, fonte di costante dolore di testa per gli USA, e il suo riallineamento con l’imperialismo.

E’ poi importante sottolineare l’importanza della nuova sconfitta della destra e della reazione internazionale in America Latina. Salutare la rielezione del primo presidente indio, Evo Morales, e la vittoria del MAS, e rimarcare il significato del processo della Rivoluzione Democratica e Culturale in corso in Bolivia, il cui approfondimento ha costituito una sfida ai modelli del neoliberismo e ai tentativi di una sua riproposizione, e fattore di ispirazione per la lotta dei lavoratori e dei popoli. Salutare il trionfo sudato e prezioso di Dilma Rousseff in Brasile, senza perdere di vista le contingenze, gli ostacoli e i pericoli evidenziati dal complesso rapporto di forze interno. Salutare la vittoria del Frente Amplio in Uruguay, a cui partecipano i comunisti uruguayani, il cui risultato apre buone prospettive alla vittoria di Tabaré Vásquez al secondo turno delle elezioni presidenziali, il 30 novembre, proseguendo il processo di cambiamenti uruguayano.

Dall’Avana, Caracas e Quito, tra le altre capitali latinoamericane, arrivano messaggi di soddisfazione per i risultati ottenuti. In generale è valorizzato il significato di queste elezioni per i processi di integrazione latinoamericana, e il suo orientamento antimperialista. Risultati importanti anche se si tiene in considerazione il prossimo calendario elettorale nella regione, in particolare le legislative in Venezuela, previste per la fine del 2015, nella consapevolezza che gli Stati Uniti e i settori più oscuri dell’oligarchia si stanno profondamente impegnando con l’obiettivo di annientare la Rivoluzione Bolivariana.

La gioia per le vittorie di ottobre in America Latina è inseparabile dai compiti della preparazione del futuro e dello sviluppo della lotta di massa che si pongono le esperienze sociali più avanzate nella regione, in un contesto di grande diversità dei processi e delle forze protagoniste. Rafforzando gli strumenti e i meccanismi di partecipazione per assicurare migliori condizioni per governare in sintonia con le aspettative popolari. Curando e rafforzando l’unità del campo rivoluzionario, progressista e antimperialista, per continuare ad accumulare forze e approfondire il percorso di emancipazione e l’avanzata popolare in America Latina.