La lotta continuerà e il popolo brasiliano sconfiggerà il golpe

carasdogolpedi Socorro Gomes* | da resistencia.cc 

Traduzione di Marx21.it

L’infamia e la malvagità sono state le protagoniste di domenica 17 aprile, nella Camera dei Deputati. Una sessione che riempie di obbrobrio i responsabili dell’odiosa trama ordita dal vice-presidente della Repubblica, Michel Temer, la cui memoria sarà ricoperta di vergogna dai brasiliani, per molte generazioni.

Colui che vuole usurpare il mandato conferito alla presidente Dilma da 54 milioni di brasiliani passerà alla storia come l’uomo che ha usato la sua carica di vice-presidente per tramare e cospirare e, percorrendo l’odioso cammino del tradimento della Costituzione che aveva giurato di difendere, per arrivare al potere senza voti, colpendo la democrazia e la volontà popolare.

Mosso da un’incontrollabile ambizione, Michel Temer ha scelto i golpisti per offrire i suoi servizi quale fedele esecutore di un complotto criminale. Il maestro di cerimonia dell’atto fraudolento, travestito da processo di un inesistente crimine contro l’ordine fiscale, è stato Eduardo Cunha, chiamato a giudizio nel Consiglio dell’Etica della Camera e in un processo per corruzione alla Corte Suprema. Come giullari di corte, figurano Jovair Arantes e Rogério Rosso. I presunti artifici fiscali non sono stati neppure menzionati dai deputati al momento della dichiarazione del loro voto, in una evidente dimostrazione di quanto fosse insignificante per i “giudicatori” il tema che era messo in votazione.

Per la maggioranza di destra della Camera, ciò che importava era avanzare nel colpo di Stato contro un governo progressista che ha sottratto alla miseria 30 milioni di brasiliani, che ha aperto le porte delle Università ai figli dei lavoratori, che ha portato l’energia elettrica in tutti gli angoli del Brasile. Un governo che mantiene una relazione rispettosa con tutti gli altri paesi, elevando le relazioni internazionali del paese, collocando il Brasile nel ruolo di nazione che contribuisce alla costruzione di un mondo di pace, di partecipe dell’integrazione latinoamericana e caraibica, di protagonista della lotta per le giuste cause dei popoli e delle nazioni che aspirano allo sviluppo, alla giustizia e alla pace.

Un coacervo di interessi antidemocratici e antinazionali ha creato una maggioranza alla Camera che ha scatenato un golpe contro lo Stato di diritto, cancellando il voto dei brasiliani e annullando il risultato sovrano delle urne.

Al posto di comando della sessione, presiedendo il processo di impeachment della presidente della Repubblica, stava colui che è uno degli imputati dell’operazione Lava Jato, sul quale pesano accuse con prove, di riciclaggio di denaro e ricezione di tangenti depositate in banche svizzere. Come ha dichiarato l’Avvocato Generale dell’Unione, José Eduardo Cardoso, nella sua difesa della presidente, il presidente della Camera ha agito per vendetta, vedendo i suoi interessi contrastati.

Sono apparse deprimenti le scene a cui abbiamo assistito nella sessione che ha consentito il processo di impeachment della presidente della Repubblica. Deputati dalle facce bianche in un’esibizione vergognosa mischiavano lodi alla famiglia e a Dio con grida cariche di odio verso i senza terra, i senza tetto, contro tutto ciò che si avvicinasse alla protezione sociale degli esclusi, e alle politiche sociali indirizzate a cercare giustizia sociale in un paese che è appannaggio di una minoranza di privilegiati e miliardari.

Il colpo di Stato promosso dalle forze che non hanno mai accettato l’avanzata del progetto di redenzione sociale e di integrazione continentale, comporta un grave rischio per la pace in Brasile e nel continente, con ripercussioni nell’equilibrio mondiale. Da oltre un decennio, il Brasile contribuisce al successo delle cause giuste dell’umanità, all’autodeterminazione, alla cooperazione internazionale, alla pace. Come disse l’ex presidente Lula quando fu interpellato da Bush affinché appoggiasse la guerra di aggressione all’Iraq, nel 2003, “la guerra del Brasile è contro la fame”.

Destabilizzare un governo che percorre le strade della pace e della giustizia sul piano internazionale è il servizio che i golpisti prestano alle potenze imperialiste, che sono in piena offensiva per riconquistare i loro privilegi in tutta l’America Latina.

Il popolo organizzato non accetterà il governo della malvagità e del tradimento nazionale. I brasiliani non accetteranno un presidente che arriva al potere attraverso un colpo di Stato. Michel Temer conoscerà l’ira sacrosanta di milioni di brasiliani. Il popolo lo incalzerà e saprà difendere le sue conquiste, la democrazia e lo Stato di diritto. Usando la carica di vice-presidente della Repubblica per cospirare contro il governo di cui faceva parte, ha macchiato di golpismo il proprio mandato, che aveva ottenuto solo per essere parte integrante dello schieramento presidenziale capeggiato da Dilma Rousseff in due elezioni.

In tal modo, Michel Temer ha infangato la Costituzione stessa che aveva giurato di difendere, ragione per la quale deve essere messo sotto accusa. Il Fronte Brasil Popular, i partiti politici di sinistra e progressisti possono e devono promuovere una campagna che vada in questa direzione.

Ci saranno ancora più lotte contro il golpe, per la democrazia.

*Socorro Gomes è presidente del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) e del Centro Brasiliano di Solidarietà ai Popoli e Lotta per la Pace (Cebrapaz)