Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx 21.it
Bruno Rodriguez, Ministro cubano per gli Affari Esteri, ha confermato l’impegno di Cuba per la costruzione di una nuova relazione con gli Stati Uniti sulla base del pieno esercizio della sovranità e dell’attaccamento ai suoi ideali di giustizia sociale.
“Nella nostra relazione con gli Stati Uniti, non c’è in alcuna maniera sul tavolo delle negoziazioni la realizzazioni di cambiamenti interni a Cuba, che sono e resteranno di competenza sovrana ed esclusiva del nostro popolo. Nessuno potrà pretendere che per avanzare verso la normalizzazione della relazione tra i nostri due paesi, Cuba debba rinunciare fosse anche a uno solo dei suoi principi, o alla propria politica estera, profondamente e storicamente impegnata nelle cause giuste nel mondo e nella difesa dell’autodeterminazione dei popoli”
Davanti a un nutrito gruppo di giornalisti cubani e stranieri, il capo della diplomazia cubana ha sottolineato a tal proposito:
“Noi salutiamo la posizione del Presidente americano Barack Obama contro il blocco imposto a Cuba e gli appelli che ha lanciato a più riprese al Congresso perché questo levi questo blocco”.
Ciononostante dobbiamo riconoscere che ci sono grandi divergenze tra i nostri due governi in materia di sistemi politici, di democrazia, di diritti dell’uomo, dell’applicazione e dell’interpretazione del diritto internazionale.
Noi sosteniamo una relazione diversa da quella che sostengono gli Usa verso l’America Latina e i Caraibi. Noi abbiamo anche grandi differenze per quel che concerne la nostra piena e ferma solidarietà verso la Repubblica Bolivariana del Venezuela e verso il Presidente Nicolas Maduro.
Noi salutiamo i passi che ha fatto il Presidente americano riguardo le modifiche degli aspetti del blocco imposto a Cuba e riaffermo la nostra speranza che il Congresso americano svolga il suo dovere di agire secondo la volontà dei cittadini americani, compresi la maggioranza di immigrati cubani, e della comunità internazionale, e di quasi tutti i settori della società americana che chiedono fortemente che si levi il blocco.”
Bruno Rodriguez conferma così la buona volontà del popolo cubano verso il presidente americano.
“Noi accoglieremo il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama con l’ospitalità che distingue Cuba e con il rispetto e la considerazione che merita nella sua condizione di capo di stato. È il sentimento e la volontà del popolo cubano”.
Il 22 il Presidente Obama avrà un incontro con il nostro popolo, con la nostra vasta e diversa società civile al Gran Teatro Alicia Alonso. Pronuncerà un discorso. Avrà la possibilità di conoscere la nostra realtà, il nostro popolo, la nostra gioventù, di convinzione profonda. Il Presidente Obama avrà l’occasione di rivolgersi direttamente al popolo cubano.
La visita del Presidente Obana sarà anche un’occasione importante per identificare i nuovi passi che potranno essere fatti nei prossimi mesi come contributo al processo di miglioramento delle relazioni bilaterali su delle basi di rispetto e di uguaglianza reciproca a beneficio dei due paesi e dei due popoli.
Il blocco è, resta e continuerà ad essere, a meno che non vengano adottare altre decisioni esecutive o legislative, lo scoglio più importante per lo sviluppo di Cuna e la causa delle privazioni per il nostro popolo. Riaffermo che la sua eliminazione sarà essenziale per progredire verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali tra Usa e Cuba”.
All’inizio delle sue dichiarazioni alla stampa, diffuse in diretta dal servizio in spagnolo di Radio Avana Cuba, da Radio Rebelde, e dalle catene televisive Cubavision e Cubavision internationale, Bruno Rodriguez ha qualificato come positive le recenti misure adottate dagli Stati Uniti ma ha comunque sottolineato che la loro portata concreta è in questo momento allo studio.
Si è riferito alle misure che permettono a un più gran numero di americani di venire a Cuba sotto l’etichetta di scambi accademici “da popolo a popolo”. Ha in ogni caso fatto osservare che gli arrivi americani non hanno il diritto di fare del turismo a Cuba. Dopo aver ricordato che Cuba è la sola destinazione turistica vietata agli americani, il ministro cubano degli affari esteri ha sottolineato:
“Perché mantenere questo divieto assurdo? Cosa ne è delle libertà civili dei cittadini statunitensi?”
Riguardo alla misura che permette a Cuba di utilizzare il dollaro nelle sue transazioni internazionali, Bruno Rodriguez ha segnalato che perché questa misura sia attuabile, sarà necessario che le autorità americane rassicurino, attraverso documenti giuridici e dichiarazioni politiche del più alto livello, le banche straniere e le banche americane sul fatto che queste misure porranno fine alla persecuzione finanziaria contro Cuba.”
Ha menzionato le sanzioni con le quali gli Stati Uniti hanno colpito banche straniere per aver dei legami legittimi con Cuba, in ragione del blocco.
Il Ministro cubano degli Affari Esteri ha annunciato su questo punto che Cuba toglierà, per parte sua, la tassa del 10% sull’entrata di dollari nel nostro paese. Questa tassa, ha ricordato, è stata istituita per compensare i rischi e i danni causati dall’utilizzo del dollaro.