Dichiarazione del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) | da solidnet.org
Traduzione di Marx21.it
Il 12 maggio 2016, il Senato del Brasile con un pretesto inventato ha rimosso per sei mesi dall’incarico Dilma Rousseff, presidente legittimamente eletta del paese.
La decisione del Senato è stata preceduta da una poderosa campagna di destabilizzazione della situazione economica e politica in Brasile. Siamo nuovamente testimoni di una “rivoluzione colorata” provocata dall’imperialismo nordamericano per instaurare il suo potere nel paese la cui presidente mette gli interessi del popolo al di sopra di quelli dei monopoli nordamericani e attua una politica economica e sociale indipendente.
Gli Stati Uniti strumentalizzano qualsiasi situazione di protesta sociale per cambiare regime e installare al potere un presidente più leale al governo nordamericano.
Washington teme anche che nell’ambito del gruppo BRICS, di cui sono membri Brasile e Russia, i paesi comincino a rafforzare una politica economica indipendente, a effettuare pagamenti con la loro moneta nazionale, il che causerebbe un serio danno alla “globalizzazione all’americana” e rafforzerebbe la volontà di molte nazioni di liberarsi dalla “tutela”degli Stati Uniti.
Consideriamo gli eventi accaduti in Brasile un tentativo golpista organizzato dagli Stati Uniti e portato a compimento dall’oligarchia nazionale corrotta allo scopo di ostacolare l’unità delle forze progressiste del paese nella lotta per l’autentica democrazia e lo sviluppo economico.
Il PCFR esige che si ponga immediatamente fine alla destabilizzazione della situazione politica nel paese, all’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano e che si riconosca il diritto del popolo brasiliano a determinare autonomamente il proprio futuro politico.
IL PCFR esprime fermamente la sua solidarietà con il popolo del Brasile che conduce la lotta per lo sviluppo politico ed economico indipendente del proprio paese.
G. Zyuganov
Presidente del CC del PCFR