Guerra economica in Venezuela: ‘strani’ crolli della produzione. Solo coincidenze?

di Fabrizio Verde
da www.lantidiplomatico.it

La guerra economica, però, viene ben celata dietro una cortina fumogena creata ad arte dai media mainstream che hanno come unico interesse quello di mostrare il presunto fallimento di un’esperienza che ha rotto con il neoliberismo e mira chiaramente al socialismo

Uno degli aspetti del golpe continuo in atto in Venezuela è costituito dalla guerra economica. L’obiettivo è palese: far accrescere il malcontento attraverso la sensazione di penuria e scarsità, provocare disagi come le file, favorire la vendita illegale dei prodotti scarseggianti. Una situazione potenzialmente esplosiva per il governo bolivariano. 

La guerra economica, però, viene ben celata dietro una cortina fumogena creata ad arte dai media mainstream che come unico interesse quello di mostrare il presunto fallimento di un’esperienza che ha rotto con il neoliberismo e mira chiaramente al socialismo. 

Ovviamente un ruolo preminente in questa storia spetta alle grandi aziende, così vediamo che la Polar di Lorenzo Mendoza uno dei colossi del settore alimentare venezuelano e produttrice di prodotti di largo consumo come la farina di mais ‘Pan’, abbassa scientificamente i livelli di produzione in concomitanza con eventi ‘particolari’ per il Venezuela.

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