Brasile: già da ora iniziano la resistenza e la difesa della democrazia

PCdoB logoDichiarazione del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

 

da Vermelho.org

 

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

 

Confermata l’elezione del candidato di estrema destra, Jair Bolsonaro, il PCdoB ha diffuso una dichiarazione in cui chiede la più vasta unità in difesa della democrazia, del Brasile e dei diritti del popolo. Il partito ritiene che l’elezione di Bolsonaro sia un passo indietro che minaccia le conquiste storiche del Brasile e dei brasiliani. I comunisti trasmettono al popolo brasiliano la certezza che “la maggioranza si mobiliterà per difendere la democrazia”.

 

Per un’ampia unità in difesa della democrazia, del Brasile e dei diritti del popolo

 

L’elezione di Jair Bolsonaro alle elezioni presidenziali inaugura un nuovo periodo politico nel paese, caratterizzato da minacce alla democrazia, al patrimonio nazionale, alla sovranità della nazione e ai diritti della popolazione. Il presidente della Repubblica si è dichiarato determinato a instaurare un governo di contenuto dittatoriale, per attuare, a ferro e fuoco, un programma ultraliberale e neocoloniale.

 

Fernando Haddad e la sua vice di Manuela d’Avila, hanno ottenuto oltre 47 milioni di voti e hanno espresso la presa di coscienza democratica della nazione, ponendo le basi di una vigorosa opposizione che inizia già da ora.

 

C’è una svolta verso la regressione, la decostruzione e persino la distruzione di realizzazioni e conquiste storiche su cui, nonostante i gravi problemi che persistono, il Brasile e il popolo brasiliano sono cresciuti e hanno prosperato.

 

Data l’importanza del Brasile – che ha un’economia tra le dieci più grandi del mondo -, questa rottura reazionaria avrà un forte impatto regressivo in America Latina.

 

Tutto ciò è stato innescato dal colpo di Stato dell’agosto 2016, che ora si consolida con l’assunzione da parte dell’estrema destra del governo della Repubblica. Si opera una cesura nella costruzione della democrazia, ripristinata nel 1985 dopo la fine della dittatura militare, attraverso un processo elettorale che ha rappresentato il superamento dello Stato democratico di diritto, soffocato dallo Stato di Eccezione. La matrice fascista del candidato eletto è emersa in questo contesto, non senza confrontarsi con le forze della democrazia: una tendenza che sarà certamente rafforzata nel nuovo scenario politico.

 

La correttezza delle elezioni è stato violata per favorire il candidato dell’estrema destra, attraverso mezzi illegali, nello stile della cosiddetta guerra ibrida che incoraggia l’uso di grandi quantità di notizie false, le cosiddette fake news, un espediente finanziato in modo criminale, secondo le denunce della stampa, dai grandi imprenditori. Tali illeciti, tra gli altri, hanno interferito nel risultato uscito dalle urne. Sono giustamente indagati dalla Corte di Giustizia Elettorale, da cui ci si aspetta un’accurata e rapida istruttoria con decisioni conformi alla gravità di ciò che è accaduto.

 

La resistenza delle forze democratiche, progressiste, popolari e patriottiche ha inizio sostenuta dal consenso significativo ottenuto da Fernando Haddad e Manuela d’Avila e dalla presa di posizione di personalità e istituzioni che hanno alzato la loro voce per difendere la democrazia e la Costituzione.

 

La resistenza, una vigorosa opposizione, devono essere organizzate nell’ambito di tutta la vita politica e sociale del paese, a cominciare dal Congresso Nazionale e degli altri organi legislativi, va estesa ai movimenti sociali, alle organizzazioni della classe operaia, a settori imprenditoriali, al mondo accademico, agli intellettuali, agli artisti, al mondo giuridico, a settori religiosi, e anche a membri delle istituzioni della Repubblica. Governatori e sindaci del campo democratico svolgeranno un ruolo importante in questo sforzo.

 

Con questa nuova realtà, che rappresenta una rottura con il ciclo di avanzata della democrazia avviato nella cosiddetta Nuova Repubblica, il Partito Comunista del Brasile (PCdoB), come ha sempre fatto nella sua storia, si ergerà saldamente nella trincea della difesa intransigente della nazione, della democrazia e del popolo.

 

Il Partito Comunista del Brasile, con la sua storia leggendaria da quasi un secolo, fin dai tempi della Vecchia Repubblica, insieme alle altre forze progressiste del paese, ha combattuto contro tutti i governi e i regimi autoritari e tirannici che hanno infestato la storia della Repubblica. Sulla base di questa esperienza, il PCdoB trasmette al popolo brasiliano la certezza e la sicurezza che, nonostante le gravi minacce che si profilano nel cielo del Paese, non sarà facile per Bolsonaro realizzare la sua ossessione di seppellire la democrazia brasiliana. Essa ha radici profonde nel suolo patrio, è costata alla nazione molte lotte e vite. Sempre più, a partire dai milioni di persone che hanno votato e sostenuto la presidenza di Haddad e Manuela come vice, si formerà una maggioranza che si mobiliterà per difendere la democrazia, e che vincerà ancora una volta.

 

A tal fine, il PCdoB si indirizza al popolo e alle forze democratiche del paese, invitandole, a partire da oggi, a costruire una vasta unità con l’obiettivo di aprire la strada alla riscossa civica, patriottica, democratica e popolare e alla formazione di barriere contro il ritorno di un regime di stato di eccezione e in difesa della democrazia, del Brasile e dei diritti del popolo.

 

San Paolo, 28 ottobre 2018