Basta Bolsonaro! Fuori Bolsonaro!

brasile folla controilgolpedi José Reinaldo Carvalho, Commissione Politica Nazionale del Partito Comunista del Brasile

da https://www.resistencia.cc

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

La lotta per la rimozione di Bolsonaro è all’ordine del giorno. Un altro motivo di discussione è sul fatto che ciò possa avvenire a breve termine, sulla forma e il momento in cui si verificherà”, scrive il dirigente comunista José Reinaldo Carvalho, editore di Resistência

“Basta Bolsonaro”, “Bolsonaro fuori”, “dimissioni”, “impeachment” e altre espressioni simili sono circolate intensamente negli ultimi giorni, a partire dal discorso televisivo dell’occupante di Palazzo Planalto il 24 marzo. Ora ancora di più, dopo gli eventi del 29 marzo nelle città satelliti del Distretto Federale.


Dalle finestre dice tutto il rumore delle pentole.

In un modo o nell’altro, tutti questi slogan significano la stessa cosa, sono indirizzati obiettivamente nella stessa direzione: la rimozione di Jair Bolsonaro dalla Presidenza della Repubblica. Questa è l’idea-forza, il sentimento prevalente, il fattore che può costituire un legame, dare coerenza e forza a un ampio movimento di opposizione in Brasile in questi tempi tragici per il nostro paese e l’umanità.

Giorno dopo giorno, Jair Bolsonaro eccede nelle dichiarazioni e negli atteggiamenti che attaccano la democrazia, il buon senso, l’opinione della maggioranza della società. A rigor di logica, ciò non rappresenta una novità, ma il suo comportamento abituale da quando è diventato un personaggio politico, candidato alla presidenza e, a causa delle circostanze derivanti dal colpo di stato del 2016, detentore del potere esecutivo dal 1° gennaio dell’anno scorso. Non è diventato solo ora un reazionario, un difensore delle peggiori cause e delle idee più oscure.

La novità è che, finalmente, gran parte dell’opinione pubblica e delle forze politiche nazionali hanno finito per rendersi conto di quanto l’inquilino di Alvorada sia estraneo alle aspirazioni democratiche, alle conquiste sociali e metta in pericolo la sopravvivenza della nazione e del popolo, opponendosi alle indispensabili misure preventive e di controllo di un’epidemia devastante che potrebbe diventare una tragedia nazionale.

Ora è apparso con maggiore chiarezza anche a coloro che non erano a conoscenza di quanto Bolsonaro si stia scontrando con le istituzioni del Paese, la Costituzione, le leggi e il prestigio. Sta diventando chiaro il carattere dell’orientamento politico di quelle forze che hanno preparato le condizioni per la sua ascesa al potere. Ora, queste forze e persino settori delle forze armate stanno iniziando a lanciare segnali di disagio per la debacle rappresentata dalla gestione del paese con il governo di Bolsonaro e la minaccia che rappresenta.

L’allontanamento di Bolsonaro dalla presidenza della Repubblica è diventato una questione di emergenza e salvezza nazionale.

Lo scenario è ancora più complesso e pericoloso per il paese in quanto il Brasile si sta trasformando sotto Bolsonaro in un nano geopolitico, il che provoca un drammatico arresto nella nostra storia, rispetto ai grandi balzi in avanti che il paese aveva fatto nel periodo dei governi democratici di Lula e Dilma con il suo inserimento sovrano nel mondo globalizzato, svolgendo il ruolo di unificazione delle forze dell’indipendenza, dello sviluppo condiviso e della pace. Di questo hanno già iniziato a dare notizia i media corporativi e conservatori nel mondo pubblicando articoli che menzionano la lotta delle forze democratiche brasiliane per la rimozione di Bolsonaro. La sua scarsa performance al meeting del G-20, tenuto in videoconferenza, e persino il passo indietro di Donald Trump che ha ammesso l’urgenza di attuare misure di isolamento sociale nella pandemia, hanno ulteriormente messo in evidenza la bassa statura politica di colui che ricopre la carica di capo di stato e di governo in Brasile.

La lotta per la rimozione di Bolsonaro è ora all’ordine del giorno. 

Un’altra cosa è la discussione su come ciò sia possibile a breve termine, sui modi e sul momento in cui si verificherà. Questo dibattito non può essere un pretesto per tracciare politiche caratterizzate dalla pusillanimità che si rivelerebbero esiziali per le forze democratiche e progressiste.

Basta Bolsonaro!, Fuori Bolsonaro! è ciò che queste forze devono proporre. 

Che si uniscano con spirito patriottico alla ricerca di soluzioni adeguate all’impasse nazionale. La dinamica degli eventi sarà sempre un riferimento per guidare le azioni. Nella crisi politica con le proporzioni che ha assunto, tutte le forze organizzate devono scavare trincee. Quello che non dovrebbero fare è scavare tombe.