Il Sudamerica si propone come uno dei continenti emergenti in questo XXI secolo. Secondo un rapporto pubblicato dalla Cepal nel 2012 l’America Latina avrà un milione in meno di poveri.
Quanti vedono nel capitalismo neoliberista l’unica via per il futuro dovranno scontrarsi con la realtà del Sudamerica, continente che da tempo ha intrapreso una sua via tutta particolare al benessere, alternativo al sistema che purtroppo siamo ben abituati a conoscere. In base a un rapporto della Cepal (Comisión Económica para América Latina y el Caribe) infatti, America Latina e Caraibi chiuderanno il 2012 con un milione netto in meno di poveri rispetto al 2011 ( da 168 a 167 milioni di persone). Sempre in base al rapporto Cepal saranno circa 66 milioni le persone in estrema povertà, una cifra questa che è rimasta stabile rispetto al 2011.
Una riduzione della povertà, evidenza Cepal, dovuta a crescita economica, inflazione moderata e aumento dei redditi tra le famiglie povere. Questo è avvenuto soprattutto in Venezuela, Bolivia e Brasile, tre paesi che nell’ultimo decennio ha virato decisamente a sinistra, confliggendo in questo con la tradizione sfera d’influenza statunitense nell’area. Dunque un’alternativa è possibile, e quella creata in Sudamerica, dopo tante parole, sta anche finalmente realizzando risultati tangibili, come un milione in meno di poveri in un anno solare.