Smilitarizzare l’Unione Europea, sciogliere la NATO

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Traduzione di Marx21.it

Conferenza per la pace della Sinistra Unitaria Europea

Il Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) ha realizzato, il 2 e 3 giugno, nel Parlamento Europeo, a Bruxelles, una conferenza per la pace sul tema “C’è l’alternativa: No alla NATO!”, in previsione del vertice della NATO che avrà luogo il prossimo mese a Varsavia.

All’iniziativa hanno partecipato attivisti anti-NATO, difensori della pace provenienti da movimenti internazionali, nazionali e locali e deputati al Parlamento Europeo.

Tra i vari oratori, hanno preso la parola Ilda Figueiredo, presidente del Consiglio Portoghese per la Pace e la Cooperazione, Rui Namorado Rosa, ricercatore, e José Goulão, giornalista.

La conferenza ha denunciato il carattere sempre più aggressivo e bellicista della NATO, blocco politico-militare al servizio dell’imperialismo che rappresenta una permanente minaccia alla pace mondiale e uno strumento di ingerenza e aggressione contro qualsiasi paese che non accetti di sottomettersi agli interessi strategici dell’imperialismo nordamericano.

E’ stata rilevata anche la crescente militarizzazione dell’UE, evidenziata in particolare dalla risposta al dramma umanitario dei rifugiati, autentica tragedia del Mediterraneo, e dalla creazione di veri e propri campi di concentramento e deportazione su suolo europeo.

Nell’incontro è emersa una posizione comune in merito a diverse richieste, in particolare quella dello scioglimento della NATO e del rifiuto della sua espansione, del rifiuto degli interventi e degli scontri militari in qualsiasi parte del mondo, e del ritiro della NATO dal Mar Egeo.

La conferenza ha difeso le alternative pacifiche alla NATO e ha lanciato un appello alla mobilitazione e alla lotta di tutti in difesa dei valori della pace, della solidarietà e del disarmo nucleare.

Il documento uscito dalla conferenza chiede la smilitarizzazione totale dell’Unione Europea e respinge la richiesta fatta agli stati membri della NATO perché aumentino le spese militari del due per cento del Prodotto Interno Lordo.

E’ stato anche richiesto lo scioglimento immediato della forza multinazionale di elevata capacità (Very High Readiness Task Force), il rifiuto dei piani per il mantenimento della presenza militare della NATO, a titolo quasi permanente, nell’Europa dell’Est, e la cancellazione delle manovre militari nella regione.

La posizione comune ripudia anche la costruzione del cosiddetto scudo di difesa antimissile in Europa ed esige la ricollocazione dei fondi ad esso destinati per la lotta alla povertà, per la mediazione nei conflitti e per il disarmo.