Protezione civile, a Pisa ci pensa il comando Usa

di Manlio Dinucci | su il Manifesto

 

soldati usaStasera a Pisa precipiterà un aereo: una simulazione nel quadro del «Piano di protezione civile in caso d’incidente aereo», di cui il Comune è fiero poiché si tratta del primo del genere promosso in Italia da un’amministrazione comunale. Un’operazione tranquillizzante, in una città che, da quando è iniziata la guerra di Libia, è sorvolata in continuazione da C-130J e altri aerei cargo militari. L’intensificazione di tali voli – denuncia il Coordinamento No Hub – è dovuta al fatto che, come dichiarato dallo stesso Pentagono, gli Usa forniscono bombe «intelligenti» agli alleati e che esse sono stoccate nella limitrofa base di Camp Darby. Ciò dà un’idea di che cosa avverrà quando a Pisa entrerà in funzione l’Hub militare, lo snodo aeroportuale di tutte le missioni militari all’estero, che sarà messo «a disposizione della Nato», ossia anzitutto di Camp Darby.

 

Il sindaco Filippeschi (Pd) ha dichiarato di aver avuto dai comandanti di Camp Darby e della 46a Brigata aerea assicurazioni che nessun aereo sorvola la città trasportando bombe. Ha però aggiunto che i trasporti vengono fatti via Canale dei Navicelli e via ferrovia. Il ministro della difesa La Russa ha assicurato che non ci sarà una nuova militarizzazione del territorio, ma solo la realizzazione di un terminal. Dimentica però che il programma, da lui presentato in parlamento, parla di un Hub aereo nazionale di grandi dimensioni. Ma ciò che dovrebbe tranquillizzare maggiormente i pisani è il sapere che, tra i soggetti del sistema di protezione civile promosso dal Comune, vi è il comando della base Usa di Camp Darby.

 

Quale sia il traffico della base lo rende noto in parte lo stesso comando: dal luglio 2009 al luglio 2011, l’839° Battaglione di trasporto ha effettuato oltre 7mila operazioni (300 al mese), movimentando oltre 120mila container (5mila al mese) e 15mila veicoli militari (625 al mese). I materiali bellici vengono spediti in oltre 40 paesi europei e africani attraverso il porto di Livorno, collegato alla base dal Canale dei Navicelli. Al suo dragaggio e allargamento provvede la Regione Toscana con 5 milioni di euro, ufficialmente per sostenere la cantieristica in crisi, in realtà per venire incontro alla richiesta della base Usa di potenziare il collegamento col porto di Livorno. Allo stesso tempo Camp Darby movimenta i materiali bellici per ferrovia e attraverso l’aeroporto militare di Pisa che, ha detto uno dei comandanti, ci offre «capacità logistiche uniche poiché è a 30 minuti dal nostro deposito». Nella base vi è inoltre il quartier generale responsabile del rifornimento di carburante alle forze aeree e terrestri.

 

Così Camp Darby contribuisce alla protezione civile di Pisa. Accanto ai nostri Vigili del fuoco, che tre giorni fa sono passati dalla città con la loro «Via Crucis», denunciando di essere vicini al collasso a causa dei tagli imposti dal governo. Il quale deve pur pagare le bombe che sgancia sulla Libia.

 

(il manifesto, 23 settembre 2011)