Il Laos è ancora legato al ricordo dell’URSS e della guerra del Vietnam

da Atlas Alternatif | traduzione a cura di Marx21.it

 

sayasone putin_laosIl blog «Atlas alternatif», diretto da Frédéric Delorca si propone dal 2006 di offrire un contributo collettivo (42 collaboratori) al servizio della critica del dominio dei grandi gruppi industriali, finanziari, mediatici e degli Stati occidentali nel mondo e a sostegno dell’iniziativa, sul piano internazionale, delle forze progressiste antimperialiste.


Il presidente del Laos Choummaly Sayasone si è recato in visita a Mosca a metà ottobre. “Le società russe desiderano collaborare con il Laos nei settori più promettenti: il settore idroenergetico, le telecomunicazione, la produzione e la trasformazione delle risorse minerarie”, ha dichiarato in questa occasione il primo ministro russo Vladimir Putin. Già in questo momento più di 7.000 studenti laotiani studiano nelle università russe (contro i 4.000 studenti laotiani in Vietnam, che pure è un “paese fratello” per il Laos).

 

Sayasone ha da parte sua fatto notare che il Laos considera la Russia come “un amico di lunga data”e che apprezza il contributo “del popolo sovietico alla liberazione del Laos”. La citazione è rivelatrice dell’attaccamento dei quadri del Partito Rivoluzionario del Popolo (LPRP), che dirige il Laos, all’eredità sovietica. E’ senza dubbio anche in nome di questa eredità che il presidente laotiano ha visitato la Corea del Nord il 23 settembre, appena dopo l’incontro di Kim Jong Il con il presidente Medvedev. Il Laos intrattiene anche relazioni privilegiate con Cuba e la Cina, con cui condivide l’obiettivo di conservare un sistema socialista aperto alla libera impresa (nel giugno 2009, il presidente americano Obama aveva ritenuto che il Laos “ha cessato di essere un paese marxista-leninista” e lo ha rimosso dalla lista nera dei paesi che attenterebbero alle regole del commercio internazionale). Il paese aspira ad entrare nell’Organizzazione Mondiale del Commercio e ha aperto una piccola borsa nel gennaio scorso, ma non disponendo di industrie a parte la produzione di elettricità non viene quotato al momento che da organismi para-statali e non sembra possa suscitare troppi appetiti capitalisti negli anni a venire, secondo le agenzie di stampa occidentali.

 

All’ONU il Laos si è fermamente impegnato in settembre per il riconoscimento dello Stato palestinese e contro l’embargo americano nei confronti di Cuba. Malgrado ciò, l’ampiezza dell’iniziativa del Laos resta piuttosto limitata. Si tratta di un piccolo paese molto povero (Il reddito per abitante è di 1.800 dollari all’anno, malgrado una crescita molto dinamica) di 6,7 milioni di abitanti (principalmente contadini) il cui sviluppo è largamente frenato dalle munizioni non esplose (UXO) che gli Stati Uniti hanno disseminato sul suo suolo durante la guerra del Vietnam. Circa un quarto dei villaggi laotiani è toccato da bombe, mine, granate, ecc, cioè 80 milioni di ordigni. Il Laos è il paese al mondo con il maggior numero di bombe per abitante. Tra il 1964 e il 2008, 50.000 persone nel Laos sono morte a causa dell’esplosione accidentale di questi ordigni, vale a dire un migliaio all’anno.