Un terrorista dirige la formazione di giovani cubani a Miami

frj magrinadi Percy Francisco Alvarado Godoy
da percy-francisco.blogspot.it

Traduzione di Marx21.it

Riceviamo da Percy Francisco Alvarado Godoy un suo contributo e volentieri ne pubblichiamo la traduzione. Lo ringraziamo per la segnalazione.

La Fundación Rescate Jurídico (FRJ), all’apparenza un’organizzazione senza fini di lucro e che si pronuncia per una società civile democratica a Cuba, che funziona con donazioni ricevuti dalle tasche di cubani liberi, è in realtà un gruppuscolo diretto da un terrorista di lunga data, Santiago Álvarez Fernández Magriñá, il cui oscuro obiettivo è commettere azioni violente all’interno dell’Isola.

Negli ultimi tempi la FRJ si è dedicata a selezionare, all’interno della controrivoluzione, candidati disposti a provocare il presunto “pacifismo attivo”, a cui fornire addestramento nei seminari della casa Bacardí del Instituto de Estudios Cubanos y Cubano-Americanos dell’Università di Miami,  a Coral Gables. Uno di questi si è svolto nel 2016. Un altro è in corso  in questo mese di aprile con il titolo di “Incontro Fraterno per la Democrazia a Cuba” a cui partecipano circa 30 controrivoluzionari individuati all’interno dell’Isola.

La crema dei nemici di Cuba, come Pedro Roy, Ángel de Fana, Ángel Cuadra, Carlos Alberto Montaner e Rosa María Payá, partecipano in qualità di relatori a seminari, conferenze e lezioni.

Si è trattato, senza ombra di dubbio, di un’occasione per speculare sui destini politici di Cuba, anche se sullo sfondo il seminario è servito per valutare ciascuno di questi partecipanti alla controrivoluzione cubana e il loro potenziale nell’assunzione di compiti sovversivi all’interno della nostra Patria.

Tra i controrivoluzionari partecipanti troviamo Egberto Escobedo Morales, Marta Sánchez Solís, Juan René Torres, César Iván Mendoza Regal, Freddy Junnier, Tania Echeverría Menéndez, Roberto Jiménez Gutiérrez Ramírez, Isabel María Marrero e Sissie Abascal Zamora, tra gli altri. Sono perlopiù giovani, che agiscono come portavoce di piccoli gruppi o si autoproclamano “giornalisti indipendenti”.

E’ deplorevole che questi giovani cubani si leghino a noti terroristi per partecipare ad attività formative che si propongono di sviluppare attività sovversive all’interno di Cuba. Non credo che l’imprudenza o l’apparente innocenza di costoro gli faccia ignorare la statura di persone che, come Santiago Álvarez, sono state coinvolte direttamente in azioni terroristiche contro il proprio popolo. E’ solo una questione di convenienza e di ansia di protagonismo e vita facile. Partecipare a questi eventi, permette loro di viaggiare, assicurarsi fonti di guadagno finanziario personale e cercare spazi di dubbio protagonismo.

Ignorare che Santiago Álvarez, promotore di questi eventi, è un criminale, è prova non solo di cecità politica ma di un’alleanza detestabile che non fa prevedere nulla di buono. Basterebbe ricordare a costoro una breve storia di questo soggetto che oggi li incita a lottare “per la libertà di Cuba” e che espongo in diversi miei articoli.

Il legame di Santiago Álvarez Fernández-Magriñá con piani terroristici come quello di irrompere nel Cabaret Tropicana nel 2001, i tentativi di introdurre sabotatori a Cuba per promuovere azioni criminali durante la scorsa visita a Cuba del Papa Benedetto XVI, e anche alla Fiera del Libro dell’Avana, il recente arresto nello scorso maggio di quattro terroristi e il suo arresto nel novembre 2005 per il possesso di rilevanti quantitativi di armi, presuppongono che il denaro ricavato dalla vendita del Santrina sia usato per finanziare tale tipo di azioni. Álvarez è stato sospettato di vari piani terroristici i cui obiettivi sarebbero la collocazione di una bomba contro l’ambasciata del Venezuela in Guatemala, un attentato contro la raffineria di Alba Petróleos in El Salvador e la realizzazione di un attacco assassino contro i presidenti di Cuba, Ecuador, Bolivia, Nicaragua e Venezuela, al Vertice della CELAC in Costa Rica.

In un articolo dal titolo “Santiago Álvarez e gli altri protetti dall’FBI a Miami” espongo la lunga storia di chi oggi si erige a formatore di giovani dissidenti all’interno di Cuba.