La Russia respinge le misure coercitive dell’Ucraina verso il Nicaragua

nicaragua quiere pazFonte TeleSur

da https://www.resumenlatinoamericano.org

Traduzione di 
Marx2.it

La portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo (MAE), María Zajárova, ha respinto durante una conferenza stampa le misure coercitive unilaterali che l’Ucraina ha imposto contro il Nicaragua. Il 2 febbraio il Parlamento ucraino ha approvato misure coercitive unilaterali contro la nazione centroamericana.


Da Mosca, la funzionaria ha definito come un “atto di disperazione” il passo compiuto dalle autorità ucraine, che in questo modo hanno reagito “alla nomina del console onorario nella Repubblica di Crimea da parte del governo di quel paese centroamericano”.

La rappresentante del MAE della Russia ha spiegato che dal 2017 Ucraina e Nicaragua non sono partner commerciali, quindi “non c’è nulla che possa essere sanzionato”.

Ha sottolineato che la Repubblica di Crimea fa parte della Russia e “l’apertura di rappresentanze consolari di stati stranieri sul territorio della Russia è una questione delle nostre relazioni bilaterali con tali stati” e “non è responsabilità dei paesi terzi, inclusa l’Ucraina.

La diplomatica ha anche esortato il governo di Volodymyr Zelensky a smettere di cercare di influenzare i contatti bilaterali tra la Russia e altri paesi.

Le misure coercitive unilaterali approvate dal Parlamento ucraino contro il Nicaragua includono la restrizione delle operazioni commerciali tra i due paesi, sia in import che in export, e la sospensione degli obblighi finanziari ed economici con la nazione caraibica.

Inoltre, sono stati vietati i trasferimenti di tecnologia e proprietà intellettuale, ed è stata sancita la completa cessazione del transito di voli, trasporti e risorse nel territorio ucraino, tra altro.

Lo scorso novembre, l’ambasciatrice nicaraguense in Russia, Alba Azucena Torres, ha consegnato nella città di Simferópol (Crimea) la lettera credenziale per aprirvi la sua legazione diplomatica.

La Crimea si è separata dall’Ucraina dopo aver tenuto un referendum nel marzo 2014 in cui oltre il 96% degli elettori ha sostenuto democraticamente l’unificazione con la Russia.