Pietro Secchia: Aldo dice 26×1

Secchia copertinapubblichiamo la prefazione di Ferdinando Dubla al libro ‘Aldo dice: 26×1. Cronistoria del 25 aprile 1945’ di Pietro Secchia edizione MarxVentuno

di Ferdinando Dubla

I presupposti 

Tanto carcere e confino (arrestato nel 1931, condannato nel 1932 a 17 anni e 9 mesi di reclusione, dal 1936 al 1943 al confino, prima a Ponza poi a Ventotene) ma, nell’aprile del 1945, per Pietro Secchia l’ora era giunta: “Aldo dice 26×1”. L’ordine era del CLN e sanciva in codice l’inizio dell’insurrezione nel Nord Italia. Secchia era a Milano, nel cuore operativo del comando generale delle brigate d’assalto “Garibaldi”. Quando nel 1963 Pietro Secchia consegna questa suo memoriale alla Feltrinelli, sono trascorsi 18 anni da quel 25 aprile 1945 e tanta vicenda politica, anche sua personale (e la riflessione che stava elaborando in quegli anni sul ruolo della soggettività nella storia, che rendeva gli eventi sempre imprevedibili) si era consumata sulle basi ricostruite proprio da quella giornata. Secchia non era più il responsabile nazionale dell’organizzazione del più grande partito comunista dell’occidente capitalista, il PCI, ma non scriveva gramscianamente für ewig, piuttosto interessato, com’era, a trasmettere memoria, storia e valori alle nuove generazioni, vera “missione” che mantenne sino al termine della sua vita, nel luglio del 1973. Ma che cosa era stata, che cosa rappresentava quell’insurrezione?

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