ADESSO BASTA!

Per il 5 e 6 settembre stiamo organizzando una serie di iniziative per contrastare la manovra economica del Governo, l’attacco al lavoro e ai diritti sindacali.

Il 6 a Roma, a partire dalle 18, a piazza Navona, dove arriveranno anche delegazioni da altre città.

Non era mai successo che, per decreto legge, un governo provasse a cancellare il Contratto nazionale di lavoro e regalasse alle imprese la libertà di licenziare in deroga all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Non era mai successo che un governo facesse una legge “ad aziendam” e contro un sindacato, “la Fiom”, a favore della Fiat violando princìpi costituzionali e la Carta europea dei diritti dell’uomo.

Non era mai successo che un Governo spostasse ad altra data ricorrenze civili (25 aprile, 1° maggio, 2 giugno) che danno identità al nostro paese, rappresentando tappe fondamentali nella storia per la conquista della democrazia e dei diritti.

Nessun governo aveva mai messo in campo una manovra economica così classista che per decreto colpisce i lavoratori dipendenti – sia privati, sia pubblici – i pensionati, i giovani, attaccando i princìpi democratici del nostro paese e non affrontando i nodi e le ragioni che hanno prodotto il debito pubblico e la crisi del nostro paese.

E’ ormai chiaro come questo Governo sia allo sbando e voglia colpire sempre noi! Lo testimonia la drammatica vicenda sulle pensioni: a Ferragosto avevano deciso l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, poi, a fine agosto, quella di non far valere per il raggiungimento della pensione di anzianità (40 anni) gli anni collegati alla prestazione del servizio militare e gli anni collegati alla laurea, riscattati fino ad oggi. Adesso, accortisi dell’incostituzionalità del provvedimento, l’hanno ritirato, ma è certo che stanno studiando il modo di introdurre norme

per intervenire sempre sulle pensioni delle lavoratrici e dei lavoratori.

E’ una manovra iniqua e sbagliata che:

· attacca i diritti e il salario dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti,

· taglia i servizi sociali erogati dai Comuni e dalle Regioni,

· riapre la strada alla privatizzazione e alla liberalizzazione dei servizi pubblici in aperto contrasto con il pronunciamento popolare avvenuto nei referendum dello scorso giugno.

E’ una manovra che non colpisce l’evasione fiscale e la corruzione, che non introduce una vera lotta alle speculazioni finanziarie, non introduce alcuna patrimoniale per colpire le grandi ricchezze, che impone sacrifici sempre ai lavoratori e ai pensionati e non a coloro che hanno di più e non pagano mai.

E’ una manovra che non introduce nessuna nuova azione di politica industriale, non affronta il problema della difesa dell’occupazione e della lotta alla precarietà e che non mette in discussione l’attuale modello di sviluppo che ha generato questa crisi e che dimostra la sua totale insostenibilità per la vita delle persone e per l’ambiente.

Diciamo no a questa manovra e alla tragica filosofia che la sostiene e cioè che per uscire dalla crisi non si devono affrontare i nodi che l’hanno prodotta ma colpire ulteriormente chi questa crisi la subisce (giovani lavoratori, pensionati), cancellare i diritti, il contratto nazionale e lo Statuto dei Lavoratori.

– Per cambiare radicalmente la manovra,

– per il ritiro dei provvedimenti che sanciscono la derogabilità delle leggi, del Contratto nazionale e dello Statuto dei lavoratori,

– per riaffermare l’intangibilità del 25 aprile, del 1° maggio, del 2 giugno,

– per affermare un modo diverso di affrontare la crisi partecipiamo allo sciopero generale di 8 ore indetto dalla Cgil il 6 settembre Fin dai prossimi giorni la Fiom metterà in campo una mobilitazione straordinaria in preparazione dello sciopero generale con presìdi nelle principali città italiane e, in concomitanza con la discussione della manovra al Senato, un presidio il 6 settembre dalle ore 18 in piazza Navona a Roma al quale sono invitati a partecipare lavoratrici, lavoratori, associazioni, movimenti, giovani, studenti, precari, cittadine, cittadini, TUTTE E TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DIRE BASTA A QUESTO GOVERNO E CHE VOGLIONO DIFENDERE LA DEMOCRAZIA, I DIRITTI, LA DIGNITA’, IL LAVORO