Riflessioni sul mondo ed un invito ad un impegno comune. Editoriale

di Francesco Maringiò e Marco Pondrelli

Come da tradizione, fine anno è tempo di bilanci: innanzitutto su quanto sta avvenendo in Italia e nel mondo dove, lo abbiamo scritto molte volte, si verificano fenomeni destinati a cambiare il corso della storia.

Solo che per esaminare correttamente il quadro mondiale è utile fissare prima il punto di osservazione. Ci accorgeremo, infatti, che un conto è guardare a quanto accade posizionandoci in un punto del cosiddetto Sud Globale, altra prospettiva è invece quella che si intravede dalle parti di quello che viene chiamato l’Occidente collettivo. Ed anche qui sarebbe utile vedere le differenze tra quello che appare chiaro dalla prospettiva statunitense e quanto dovrebbe invece essere chiaro da una prospettiva europea, se non fossimo obnubilati da un sistema mediatico che ha sposato la causa americana.

Ed allora, provando a fare questo esercizio, emergono tre rapide considerazioni che ci permettiamo di sottoporvi.

La prima: vista dai paesi emergenti la fase che stiamo vivendo è caratterizzata da un plastico cambiamento, in positivo, dei rapporti di forza a livello internazionale. La fase iniziata con l’89-91 è chiusa e con essa è stato spazzato via l’armamentario ideologico che la sosteneva. Quelli che abbiamo alle spalle sono 12 mesi che rovesciano la pretesa della “fine della storia” ed hanno invece aperto ad una nuova fase di liberazione e contenimento delle spinte più aggressive dell’imperialismo. Nuovi paesi africani si sono liberati dal giogo coloniale che tuttora pesa drammaticamente sul loro sviluppo e la loro autonomia politica, il continente eurasiatico (ed in esso l’architrave sino-russo) vive una crescita economica e di influenza politica sotto gli occhi di tutti e movimenti progressisti o di liberazione nazionale guidano processi di resistenza dall’America latina al Medio oriente.

Certo, in questo quadro non mancano le tinte fosche perché certo non sfugge a chi guarda il mondo da Pechino, Pretoria, Mosca o Brasilia il fatto che l’imperialismo americano ed il suo sistema di alleanze – e questa è la seconda considerazione – è in una fase di crescente ripresa della logica coloniale sul piano internazionale. Ma non c’è solo questo: qui da noi assistiamo anche al ritorno ad un funzionamento standard del liberalismo e del regime politico borghese che, in assenza di una capacità complessiva di conflitto organizzato delle classi subalterne in Occidente, mostra il suo vero volto regressivo ed autoritario. E questa è (dovrebbe essere) la percezione che le classi subalterne hanno non solo della situazione generale, ma conseguentemente dell’obbiettivo politico della propria lotta contro questo crescente militarismo e neocolonialismo a danno della maggioranza dei popoli del mondo e di loro stessi, vittime di un’incessante spoliazione di ricchezze (distruzione del welfare state), diritti e poteri.

Se questo è il quadro, allora il nostro compito è quello di costruire una strategia politica (idee e prassi) capace di costruire l’alleanza politica con quelle forze politiche, quei popoli in lotta e quei paesi che oggi lottano per l’affermazione di un mondo multipolare. Che è un obbiettivo di fase indispensabile per quanti nel mondo lottano per il socialismo, perché riducendo la pretesa egemonica dell’imperialismo consente la possibilità della transizione al socialismo.

Per queste ragioni come Marx21 lottiamo da anni per questa prospettiva politica e nel corso dell’ultimo anno abbiamo voluto provare a produrre un piccolo salto di qualità nel nostro lavoro. Le Edizioni MarxVentuno hanno pubblicato, tra gli altri, il report degli anni 2019-2020 e 2020-2021 dei movimenti comunisti internazionali per offrire ad un pubblico di militanti comunisti italiani informazioni preziose sullo stato delle forze comuniste in tutto il mondo e, soprattutto, ha curato l’edizione italiana della storia ufficiale del PCC, presentato a Roma alla presenza – tra gli altri – del vice presidente dell’Istituto sulla storia del PCC e dall’Ambasciatore cinese in Italia (visitate il sito della casa editrice per scoprire le ultime edizioni!). Sono testi importanti, indispensabili per la “cassetta degli attrezzi” dei militanti comunisti e nel corso dell’anno prossimo siamo impegnati con la produzione di nuovi testi capaci di far circolare il meglio delle analisi marxiste del mondo.

Accanto a questo, il sito ha quotidianamente informato e fornito al pubblico italiano le lenti per comprendere meglio i fenomeni a cui abbiamo accennato all’inizio di questo editoriale ed è stato un luogo che ha promosso il dibattito ed il confronto tra comunisti diversamente collocati come è nello spirito e nelle intenzioni di Marx21.

Accanto a questo, si è registrato un salto di qualità nella attività e nelle iniziative promosse (localmente o centralmente) da Marx21 a partire dalla Festa di Bologna (arrivata alla seconda edizione) e quella di Ne in Provincia di Genova. Per questo vogliamo ringraziare il lavoro militante di quanti hanno reso possibile tutto questo, e delle migliaia di persone che hanno partecipato alle tante iniziative in tutta Italia. A queste hanno preso la parola comunisti diversamente collocati o anche analisti o attivisti politici che condividono con noi la necessità della lotta contro questo sistema mediatico bellicista ed a favore del mondo multipolare.

Siamo assolutamente consapevoli dei limiti e delle carenze del nostro lavoro, ma l’impegno profuso in questo ultimo anno e le importanti intelligenze e forze che si sono avvicinate, ci hanno convinto della necessità di strutturare il lavoro di Marx21 attraverso la costituzione di circoli locali e, soprattutto, lanciando un tesseramento aperto a tutti coloro che condividono con noi l’esigenza di produrre un salto di qualità.

No, non è il prodromo di un nuovo (micro)partito comunista, né un’organizzazione che si vive in competizione con quelle esistenti. Tutt’altro. In questa fase storica foriera di trasformazioni progressive nel mondo, accompagnate dal continuo tentativo di resistenza anti-storica delle forze imperialiste e della conseguente repressione, è necessario organizzarsi per poter resistere e rilanciare sul piano ideale e politico le ragioni del socialismo e del comunismo.

Facciamo appello a voi, affezionati lettori, a prendere nel 2024 la tessera di Marx21 per fare tutti assieme un passo in avanti. Una tessera da accompagnare a quella che portate già in tasta (del sindacato, di partito, di associazioni di massa) per far vivere il progetto di un lavoro politico tra quei comunisti diversamente collocati e di cui sentiamo grande esigenza. Non può esserci un lavoro politico-editoriale efficace se non vive nel confronto e nel dibattito di comunisti in carne ed ossa. Marx21 vuole continuare a fare lavoro di contro-informazioni (assieme alle altre realtà con le quali collabora) e, soprattutto, vuole fare un salto di qualità nel lavoro di studio, ripresa e diffusione del marxismo. Ne siamo ancora più convinti dopo la recente partecipazione di una nostra delegazione al 13º Forum sul socialismo mondiale che si è tenuto a Pechino.

Con questo ambizioso progetto vi salutiamo e vi facciamo i migliori auguri di buon anno. E a presto, con nuove attività editoriali e con la nuova tessera 2024!

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