Come domenica scorsa anche oggi vogliamo ricordare Mauro Gemma pubblicando i tanti messaggi che ci sono stati mandati o che sono stati pubblicati sui social. Un altro segno del grande affetto che in tante e tanti nutrivano e nutrono verso di lui.
di Stefano Barbieri
Con Mauro Gemma scompare uno degli intellettuali più apprezzati del movimento comunista nazionale ed internazionale, forse a volte sottovalutato, ma il più preparato tra i comunisti italiani e non solo (così lo definì Giulietto Chiesa) sulla storia dell’Unione Sovietica e della realtà dei paesi che ne facevano parte dopo il crollo del Muro di Berlino.
Mauro è stato molte cose: un comunista internazionalista nel senso pieno del termine, uno studioso di pura estrazione marxista e leninista, dotato di una intelligenza straordinaria e sopraffina, capace di compiere analisi e previsioni sugli accadimenti del mondo come io, personalmente, pur avendo avuto il privilegio durante la mia militanza politica di “stare al tavolo” con una moltitudine di personalità di grande caratura, non ho mai incontrato.
Vi invito, a conferma di ciò, ad andare a leggere i suoi scritti riportati su MarxXXI inerenti, per esempio, la Via della Seta o quelli che poi sono diventati gli accadimenti che hanno portato al conflitto tra la Russia e l’Ukraina, per rimanere ai giorni nostri.
Mauro ha attraversato la politica del ‘900 tutta dalla parte dei comunisti, sin dalla famosa “mutazione genetica” di berlingueriana memoria, senza mai un tentennamento, ne abdicando un solo secondo alla coerenza delle proprie idee, che ha difeso a testa alta e a muso duro come sapeva fare, anche contro qualunque organismo dirigente, segretario territoriale o nazionale, perché Mauro la politica la faceva da militante della sezione fino alle assisi più alte in grado.
Per Mauro, la politica, quella con la P maiuscola, quella alta e nobile, quella della lotta di classe, dell’approfondimento fatto sui libri, sui testi scritti da intellettuali di tutto il mondo e in tutte le lingue (lui parlava e leggeva in Inglese, Francese, Spagnolo e naturalmente Russo), è stata una ragione di vita, condizionante persino nei suoi rapporti interpersonali e nella vita di casa, in una famiglia che ha sempre dovuto condividerlo con il PCI e Mondo Nuovo, iNterstampa e Rifondazione comunista, l’Ernesto e il Partito dei comunisti italiani, fino a MARXXXI di cui è stato direttore del sito per oltre dieci anni.
Perchè Mauro era cosi, totalizzante nel suo essere comunista.
Non aveva un carattere facile Mauro, testardo e a volte scontroso, burbero e severo anche al minimo errore di analisi o al primo dubbio che si potesse avere sulla bontà di una scelta politica, insistente nelle sue ragioni fino quasi all’eccesso, ma capace di spiegarti che quello che accadeva nel più nell’ultimo dei paesi di qualunque continente, la dove c’erano 3 comunisti, riguardava anche noi ed era importante per l’affermazione del socialismo nel mondo intero.
A me Mauro ha insegnato molte cose, a non parlare di prima di sapere, a leggere e studiare per capire come va il mondo e, soprattutto, a guardarlo, quel mondo, con gli occhi dell’Internazionalismo proletario, aiutandomi ad uscire da una sorta di “provincialismo” tipico della sinistra italiana, dove il centro del mondo siamo noi e fuori da qui, poco importa.
Perchè per Mauro, i comunisti o sono internazionalisti o non sono.
E aveva ragione lui.
Ho faticato a scrivere queste poche righe, cosi come a commemorarlo, perché lui e la sua famiglia, che abbraccio come fosse la mia, a partire da suo fratello, sono stati e sono una parte importante della mia vita, per quello che ho condiviso con loro nella mia stagione bellissima dedicata alla politica e per quello che abbiamo avuto fuori da essa.
Salutare per l’ultima volta Mauro ha voluto dire salutare anche una parte di me, per questo forse è ancora più doloroso lasciarlo andare via.
Oggi, senza di lui, io e credo un po’ tutti noi che abbiamo combattuto per un mondo migliore e abbiamo sognato di vedere ancora sorgere il Sol dell’Avvenire, siamo un po’ più soli.
Ciao Mauro, non ti dimenticheremo, non ti dimenticherò.
Orazione funebre per Mauro Gemma
di Francesco Maringò
È per me molto difficile intervenire in questa circostanza e provare a trovare le parole per esprimere tutto il dolore mio e delle compagne e compagni di Marx21 per la perdita di Mauro. Un dolore che è assieme umano e politico.
Di Mauro mancherà l’intelligenza e quella gentilezza d’animo che, sebbene a volte cinta da un guscio esterno fatto di qualche spigolatura ed irruenza, era sempre percepibile e presente. Non c’è compagno che non abbia ricavato, dopo un confronto con Mauro, la stessa impressione: un uomo fermo ed appassionato delle sue ragioni ma sempre interessato al confronto ed accogliente, soprattutto con i più giovani. Mancherà.
Mancherà soprattutto la sua passione per il mondo. Quella grande, straordinaria, capacità di abbeverarsi alla saggezza del mondo e, assieme, studiarne ogni dinamica. Una immensa conoscenza creata in anni di studi e frequentazioni professionali e politiche. Ha insegnato a tanti della mia generazione quanto appagante ed imprescindibile fosse occuparsi di cose che, agli occhi di molti della nostra epoca, appaiono spesso questioni lontane. Ma che sono invece così vicine ed importanti. La sua opera di divulgazione e socializzazione è stata da lui vissuta quasi come una attività pedagogica, soprattutto nei confronti di quelle generazioni prive di quel mondo fatto di scuole di partito, formazione, crescita intellettuale e politica, nella quale lui era vissuto.
L’ho conosciuto agli inizi degli anni Duemila ed all’epoca, il nostro gruppo di giovani che si raccoglievano attorno alla rivista L’Ernesto aveva una mailing list. Bene, in quella lista di giovani comunisti, c’era anche Mauro. Uno dei pochi, o forse unico adulto, che quotidianamente socializzava notizie e documenti sulla politica internazionale, sui movimenti di lotta in giro per il mondo, sulle lotte anti-imperialiste, traducendo dalle svariate lingue che conosceva documenti e notizie che altrimenti sarebbero state per noi irraggiungibili.
Ma nella mestizia del ricordo di Mauro Gemma, non si può non parlare del suo grande impegno per la politica, fin da giovanissimo. Cresciuto in una famiglia comunista, con un padre che aveva avuto il coraggio di insorgere in armi contro il nazifascismo. Un padre del quale aveva un rispetto sacrale e di cui sentiva forte l’eredità e la responsabilità di farne vivere gli ideali. Che erano poi i suoi. Giovanissimo, impegnato perché le ragioni dei comunisti guadagnassero il consenso di sempre maggiori persone ed, insieme, fermo avversario delle derive liquidazioniste in seno al partito. E poi ancora, cavalcando nella lunga biografia di mezzo secolo di impegno, fondatore di Rifondazione Comunista a Torino e dirigente de L’Ernesto prima e dell’Associazione Marx21 poi. Per dieci anni ne è stato il direttore del sito. Un impegno totale che ha vissuto con grande passione e serietà. Ed anche quando ne ha lasciato la direzione, ha mostrato di aver appreso appieno quella che era la caratteristica essenziale del buon dirigente: ossia costruire una nuova leva di militanti e dirigenti in grado di raccogliere il testimone. Una lezione preziosa di Pietro Secchia ai cui insegnamenti è stato legato tutta la vita.
Il dolore per la scomparsa di Mauro si accompagna all’attesa dei profondi cambiamenti che ci vengono dal mondo. Viviamo un’epoca di straordinarie trasformazioni che ci fanno dire che un mondo nuovo sta nascendo. E Mauro è stato acuto osservatore di questi cambiamenti, intuendone per tempo la traiettoria. E quando leggevi un articolo o un commento sui social o ancora quando parlavi al telefono con Mauro non poteva non venir fuori questa sua lucida capacità d’analisi, con tutta la forza di un uomo che aveva passione per queste cose. Ma Mauro non era soltanto questo. La sua curiosità intellettuale e la vasta cultura erano certo un tratto che non poteva non colpirti. Ma assieme vedevi sempre l’uomo. Con le sue debolezze, ma anche con tutto l’amore e la dedizione per i suoi affetti. Ed allora le chiacchierate su questo o quel tema politico erano sempre intrecciate all’orgoglio di padre: per la laurea di Daria, o per il nuovo lavoro di Jacopo. E quando parlava di Dario non più come un compagno con il quale si facevano mille battaglie, ma del fratello, con cui si era spartito la giovinezza, il tono diventata sempre più dolce.
Caro Mauro, ci mancherai molto. Come compagne e compagni di Marx21 vogliamo esprimere le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia ed ai sui affetti più cari e prendere un impegno: quello di fare tesoro dei tuoi insegnamenti e portarli con noi nelle lotte che continueremo a fare.
Mauro Gemma, comunista, rivoluzionario
Mauro ci ha lasciati: un ricordo della sua essenza rivoluzionaria e uno dei suoi ultimi articoli, una lucida, e severa con gli avversari, riflessione sul valore dell’accordo dell’Italia con la Nuova Via della Seta
di Fosco Giannini
L’abbiamo appreso ieri, sabato 26 agosto 2023: il compagno Mauro Gemma non ce l’ha fatta più. Ci ha lasciati. L’abbiamo saputo attraverso il compagno Marco Pondrelli, direttore di Marx21. Marco, venuto a parlare alla Festa Nazionale di “Cumpanis”, nei pressi di Ancona, si è fatto latore di questa cattiva notizia, l’ha sversata su tutti noi, come avesse un camion pieno di nero di seppia. E tutti, tutti coloro che hanno conosciuto, stimato, amato Mauro Gemma, a partire da chi scrive, si sono improvvisamente trovati in questa bolla nera, raggelati dallo stupore e dal dolore.
Chi è stato, chi è, per l’oggi e per il domani, Mauro Gemma?
Un comunista, un rivoluzionario torinese.
Intelligentissimo, colto, marxista, leninista, laureato in filosofia, studioso e conoscitore senza pari, in Italia e fuori d’Italia, della politica internazionale e delle leggi della geopolitica. Parlava le lingue, ogni lingua; leggeva e traduceva dall’inglese, dal francese, dal portoghese e soprattutto dal russo. Ogni sua analisi degli eventi internazionali si basava sullo studio, sulla lettura seria e attenta delle fonti, dal settimanale “Avante!”, del Partito Comunista Portoghese, a “La Pravda” (letta naturalmente in russo), passando per ogni agenzia internazionale, per ogni testata internazionale.
Marco Pondrelli ci annuncia la morte di Mauro e noi rimaniamo paralizzati dal dolore e da un sentimento strano, di “fine corsa”.
Perché?
Perché Mauro Gemma siamo noi.
Abbiamo condiviso con Mauro, da ragazzi, dagli anni ’80 in poi, la lotta per rilanciare in Italia un pensiero comunista forte e un partito comunista serio. Questa lotta condotta assieme, dagli anni della nostra gioventù, ci ha uniti – al di là degli anni che trascorrono e inevitabilmente ti dividono – per sempre. Come i ragazzi che fanno il liceo assieme e di ciò non possono più dimenticarsi.
Ed è per questo che oggi non piangiamo solo la scomparsa di Mauro, ma, con lui, anche quella di tanta parte della nostra gioventù, delle nostre speranze, dei nostri ideali.
Subito dopo aver appreso della scomparsa di Mauro, telefoniamo a suo fratello Dario, per dirgli qualcosa, qualcosa di difficile e inesprimibile, al di là delle condoglianze. Per dargli una testimonianza del dolore che abbiamo. Parliamo con Dario, ed è peggio di prima: la morte di Mauro si fa ancora più vera, noi perdiamo ancora più pezzi.
Perché?
Perché Mauro ha rappresentato al meglio un’avanguardia comunista e rivoluzionaria italiana che, giovanissima, negli anni ’80, ha prima tentato con tutte le sue forze – intellettuali e politiche- di opporsi, dall’interno del Partito, alla “mutazione genetica” del PCI, tentando poi, di volta in volta, di ricostruire in Italia un partito comunista degno di questo nome.
L’antimperialismo conseguente, l’internazionalismo, la centralità della lotta di classe, la messa a valore – in una fase italiana prettamente “liquidazionista” – della storia gloriosa del movimento comunista e rivoluzionario mondiale: questi i dati salienti del pensiero e dell’azione di Mauro Gemma e dei suoi compagni di strada.
Mauro basava il proprio pensiero politico e la propria azione su di un’impalcatura intellettuale, filosofica e politica di insolito spessore. La sua lotta contro la liquidazione italiana del pensiero e della prassi leninista e gramsciana non prendeva corpo da dogmi e pregiudizi, ma – appunto- da una sfera molto ampia della conoscenza teorica e politica.
Quando Mauro, di fronte allo “strappo” di Berlinguer, a quell’affermazione dell’allora segretario del PCI relativa all’”esaurirsi della spinta propulsiva della Rivoluzione di Ottobre”, entrava in lotta politica e teorica, non lo faceva per una sorta di coazione a ripetere, perché mosso dal dogma. No: il compagno Gemma capiva che la rottura, da parte del PCI, con il movimento comunista mondiale era il Cavallo di Troia che avrebbe fatto entrare i dirigenti e i militanti comunisti italiani nella città socialdemocratica, dove le bandiere comuniste si ammainavano.
Mauro ha passato tanta parte della sua giovinezza in questa lotta volta prima a tentare di arrestare il processo involutivo comunista italiano e , poi, a ricostruire nel nostro Paese una nuova forza comunista all’altezza dei tempi e dello scontro di classe.
Un’esperienza politica ed umana lunga e, in gran parte, segnata da sconfitte e delusioni, poiché la mutazione genetica del PCI era irreversibile e il Partito della Rifondazione Comunista nato come risposta all’autoscioglimento del PCI iniziò ben presto a mostrare, con Bertinotti e la sua corte, la sua impossibilità intrinseca di “rifondare” un pensiero ed una prassi comunista e rivoluzionaria in Italia.
Nonostante le delusioni, Mauro, finché la salute lo ha sorretto, non ha mai mollato. Ha continuato a studiare, dirigere, scrivere. È stato a lungo direttore di Marx21, contribuendo dunque, in modo decisivo, a “consegnare”, con questo giornale, un enorme patrimonio politico e teorico anche alle avanguardie comuniste italiane odierne.
Chi scrive è stato colpito dalle parole che l’attuale Segretario della Federazione del PCI di Torino, Dario Ortolano, ha scritto in queste ore per la morte di Mauro Gemma: “Ho condiviso (con Mauro, n.d.r.) lunghi anni di militanza politica, appassionata e motivata, caratterizzata dalla profonda cultura che emanava dalla sua persona, a partire dagli anni ’80 e ’90, quando condividemmo la lotta contro il revisionismo politico ed ideologico che stava distruggendo il più grande partito comunista dell’occidente capitalistico. Ricordo, in particolare, nel corso degli anni ‘90, quando svolgevo la funzione di Segretario Provinciale della Federazione torinese del Partito della Rifondazione Comunista, e capitava, spesso, che, dopo una giornata di lavoro, Mauro venisse in Federazione, in Corso Regina Margherita, bussasse alla porta della Segreteria, entrasse e i nostri dialoghi, in cui le sue considerazioni contro la falsità e l’inganno su cui si fonda l’ideologia e la propaganda borghese, perennemente motivati e legati ai fatti quotidiani, divenissero permanente occasione reciproca di arricchimento politico e culturale, volti a rafforzare l’azione politica dei comunisti nella capitale del movimento operaio italiano”.
Il lascito forse più importante di Mauro, per tutti noi, è sicuramente questo: la sua insolita capacità di leggere, decodificare, gli avvenimenti internazionali, anche nella loro portata storica.
È per questo che ora, colpiti come siamo dalla sua scomparsa, vogliamo reagire offrendo subito, di nuovo e a tutti noi il suo bene più prezioso: il suo pensiero.
Quello che troverete di seguito è un suo articolo, un articolo del compagno Mauro Gemma del marzo 2019, pubblicato su Marx21 e rilanciato da “Sinistra in Rete”. Mauro parla dell’accordo del governo Conte con la Repubblica Popolare Cinese, parla del valore enorme, per l’intero popolo italiano, dell’adesione dell’Italia alla “Nuova Via della Seta”. La sua riflessione è lucida e alta, i suoi giudizi su chi non capisce sono taglienti. D’altra parte, la franchezza e l’inclinazione alla lotta sono stati caratteri peculiari di Mauro, un compagno che non ha mai fatto, a partire da sé stesso, sconti a nessuno, nella discussione politica e teorica. Una sorta di Sant-Juste (chi ha conosciuto Mauro, sa di cosa stiamo parlando) del movimento comunista italiano recente. Un compagno, Gemma, leale e solidale nella battaglia unitaria, ma sempre intellettualmente indipendente e irriducibile, per il quale davvero si addicono le parole che Sant-Juste dedicava a sé stesso: “Io disprezzo la polvere di cui sono fatto; si potrà perseguitare e far morire questa polvere, ma sfido a strapparmi la vita indipendente che mi sono dato”.
di Luca Cangemi
Mi ha colpito duramente la notizia, giunta in queste ore, della scomparsa del compagno Mauro Gemma. Mauro, in questi lunghi anni difficili, è stato un compagno importante soprattutto per una sua caratteristica rara quanto decisiva: quella di assumere, in ogni circostanza, l’ottica del militante comunista internazionale. Ha guardato con occhi acuti il mondo, opponendosi con tutta la durezza necessaria alle vulgate ideologiche dominanti nella sinistra italiana e ha offerto a tanti compagni e tante compagne gli strumenti per ragionare su grandi processi internazionali.
Le sue polemiche, le sue traduzioni di documenti che mai avremmo conosciuto senza la sua opera, la sua attività come responsabile del sito di Marx21.it sono stati importanti e fecondi atti di resistenza. Dobbiamo a lui, in particolare, una conoscenza seria e tempestiva di quello che si è mosso nel mondo russo anche in fasi in cui nel nostro paese di queste cose (decisive) nessuno si occupava. Mauro vide precocemente i segni di un cambiamento del contesto internazionale ed è circostanza ulteriormente dolorosa dover apprendere della sua scomparsa proprio mentre quel contesto si delinea più nitidamente.
Il patrimonio politico intellettuale che Mauro Gemma ci consegna è dunque molto rilevante, sarà compito nostro raccoglierlo e farne lievito di lotta ed elaborazione. Non ti dimenticheremo Mauro. E ci mancherai molto.
È MORTO IL COMPAGNO MAURO GEMMA
di Stefano Franchi, Bologna
Sapevo della sua malattia, ma quando l’inevitabile arriva una riflessione in forma pubblica è d’obbligo, per un compagno della levatura di Mauro Gemma.
Mauro Gemma è stato tra i protagonisti della storia de L’ernesto, importante componente ed esperienza politica interna alla rifondazione comunista che fu, intorno a sé questa componente raggruppò il ceppo leninista politicamente attivo in Italia.
Mauro Gemma seguiva la parte internazionale, essendo un conoscitore e studioso attento di tali tematiche. Senza di lui, oggettivamente, L’ernesto non avrebbe avuto il respiro internazionale che ebbe, una esperienza collettiva che ha prodotto molti quadri politici di qualità, molti dei quali oggi nuovamente attivi. Lo scrive un compagno che, da almeno un decennio, politicamente ha avuto più divergenze che convergenze con il compagno Mauro, ma si tratta di politica, la questioni di fondo, teoriche e ideologiche, sono altra cosa.
Ricordo le sue fatiche nella costruzione, teorica e pratica, di quella piccola rivista, L’ernesto, 5 o 6 numeri all’anno quando andava bene, un migliaio di abbonati in tutta Italia, ma intorno a quella piccola rivista, e grazie ad essa, si sono costruiti migliaia di quadri politici in tutta Italia.
Non auguro al compagno Mauro che la Terra li sia lieve, al contrario, intelletti e caratteri come lui rimangono rivoluzionari anche sotto due metri di terra.
Mi auguro e spero che chi più gli è stato politicamente vicino gli faccia il funerale che presumo lui avrebbe voluto, raccogliere i suoi numerosi scritti e farne un opera collettiva, la divulgazione era il suo cruccio, ed ogni suo scritto si poneva non solo il tema della precisione, ma anche quello della comprensione.
Caro compagno Mauro, se un al di là esiste, so che sentirai i passi dei Popoli che oggi si stanno liberando dal giogo dell’imperialismo, è stato questa la bussola della tua vita politica, e così voglio ricordarti.
Un abbraccio rivoluzionario compagno Mauro!!!
“Siamo piccoli rispetto alla complessità del mondo”
di Marco Rizzo
Mi piace ricordare questo assunto pensando a Mauro Gemma, che conobbi nei primi anni ‘80 alla 40esima sezione di Corso Peschiera e poi ancora alle riunioni del nascente Centro culturale marxista Mondo Nuovo, prima di Via S.Quintino e poi di Corso Rosselli, in quella nostra e grigia Torino di quegli anni.
Una cavalcata di mezzo secolo, un uomo di grande cultura politica con un carattere avverso, mai preda dell’ambizione personale.
Non ci fosse stato lui, allo stesso modo non ci saremmo stati tutti noi.
Se posso vaticinare un suo desiderio internazionalista, penso all’Africa che si ribella, ai Patrice Lumumba, ai Thomas Sankara di ieri e alla transizione odierna dei patrioti del Burkina Faso, del Mali e del Niger, che tanto Mauro conosceva e alla lotta antimperialista che tanto appoggiava.
Alla famiglia le condoglianze che si riservano per i grandi che hanno creduto in un mondo diverso.
di Massimiliono Ay
Il compagno Mauro ci ha lasciato. Non lo incontravo da tanti anni, credo che l’ultima volta fosse nell’ottobre 2011 a Rimini. Nel ricordo della comune militanza e dell’ottima collaborazione fin dalla fondazione di Marx21.it, il Partito Comunista si stringe intorno ai compagni italiani.
Ci ha lasciati Mauro Gemma.
di Giusi Greta Di Cristina
Ero al telefono con una compagna quando è arrivata la notizia, una notizia che non può non addolorare e che si aggiunge alla costellazione delle perdite che stiamo segnando in questi ultimi anni.
Con un atto di attaccamento alla terra, ho ripercorso i messaggi con Mauro, le chiacchierate, gli scambi sempre franchi, sempre sinceri.
Non voglio ricordare il Mauro Gemma grande conoscitore della politica internazionale, instancabile studioso del mondo, occhio vigile sui cambiamenti. Voglio ricordare la persona gentile che è stata con me quando gli altri, attaccati alla vacuità di posti e ruoli in partiti ormai ridotti a viti rinsecchite, non hanno accettato critiche e battaglie. Mauro è stato un compagno vero, ovvero una persona accogliente, pronta al dialogo, paziente ma fermo e sempre disponibile.
Gli ultimi tempi, difficili, mi hanno portata a parlare e scrivere poco o niente e la mia unica àncora è attaccarmi al legame che c’era.
C’era chi mi diceva che Mauro era pazzo.
Spesso è quel che dicono di chi vive tutta la vita rifiutando di darsi un prezzo.
Le mie più sentite condoglianze a Dario e alla sua intera famiglia.
A Mauro, che possa trovare la pace che meritava anche qui.
di Danilo Consalvo
Ci ha lasciati il Compagno Mauro Gemma, quello che mi sento di dire è come gli dobbiamo in molti davvero tanto. Come ho avuto già modo di esprimere, Mauro era letteralmente i nostri occhi sul mondo. È grazie a lui e al prezioso strumento di Marx21.it, che molti di noi hanno iniziato a comprendere davvero il contesto internazionale e le dinamiche di classe che le scorrono. Non gli dirò mai grazie abbastanza.
Il compagno Mauro Gemma è mancato
di Enrico Vigna
Dopo un lungo periodo di problemi di salute, Mauro ci ha lasciati, ma, per chi l’ha conosciuto o ha avuto modo di leggere o ascoltare i suoi interventi o contributi, ha lasciato un grande vuoto politico, culturale e di valori.
Con alcuni di noi del direttivo del CIVG, Gemma ha percorso tanti e tanti sentieri di militanze in comune o di vicinanza di lotte e posizioni, possiamo dire decenni.
Sempre appassionato, ha sempre messo il suo tempo, il suo sapere (…di altissimo livello), la sua energia a disposizione di un orizzonte collettivo, mai aveva chiesto nulla per sé in ambiti istituzionali o carrieristici…e questo, nei decenni che stiamo vivendo e vedendo, gli va riconosciuto come un alto merito etico e politico ed è la dimostrazione concreta della sua onestà, praticata in tutta la sua vita.
In questi anni del CIVG, Mauro ci è sempre stato vicino e solidale, mantenendo una vera e concreta condivisione di posizioni e valori.
A tutti i suoi cari, giunga un sincero e vero abbraccio in solidarietà.
Ciao Mauro che la terra ti sia lieve.
Centro Iniziative per Verità e Giustizia
I compagni del Comitato Contro La Guerra Milano si associano e condividono il saluto a Mauro Gemma
Con profonda tristezza abbiamo appreso la notizia della morte del caro compagno Mauro Gemma, per noi da sempre un riferimento insostituibile. Mauro Gemma ci ha aiutato a leggere la realtà e il contesto attuale con metodo rigorosamente scientifico, ci ha sempre illuminato con una visione precisa e approfondita di volta in volta, senza alcuna falla, piega o smagliatura. Un compagno con altissime qualità morali e grande sensibilità. Lo ricordiamo come Direttore di Marx21.it e per tanti anni ha reso il sito faro e guida nonché ottima formazione e riferimento sicuro per compagni giovani e meno giovani, selezionando inoltre il meglio dalla elaborazione che si sviluppava a livello internazionale, traducendo e pubblicando testi che per noi sarebbero stati irraggiungibili. E’ stato anche capace di starci vicino e confortarci, quando possibile con la sua presenza (pur non vivendo nella nostra città), nelle varie occasioni in cui ci dedicavamo, con tutto il nostro impegno e con notevoli difficoltà, per ricostruire a Milano una presenza visibile e antimperialista contro le guerre a guida USA degli ultimi anni.
Ci mancherà tanto, cercheremo di fare tesoro dei suoi insegnamenti in modo che ci accompagni sempre nelle nostre lotte.
Caro Mauro, i compagni di Casa Rossa Milano ti salutano a pugno chiuso.
Unisciti al nostro canale telegram