L’economia e la geopolitica di OttolinaTv. La visione multipolare del 99%. Giuliano Marrucci

di Marco Pondrelli

Chi segue l’importante lavoro di OttolinaTv non può che leggere con piacere questo libro. Il testo come scrive Francesco Mizzau nella prefazione ‘raccoglie una selezione di copioni (detti “Pipponi”) che hanno come filo conduttore le dinamiche dell’economia e della geopolitica, l’indice che ne è derivato è un controcanto alle abituali narrazioni; la lettura di Marrucci e colleghi è attenta e le fonti sono sempre autorevoli [pag. 14]’. Personalmente ritengo che il lavoro che compie Ottolina assieme a tante altre testate, non è definibile come ‘controcanto’ oppure ‘controinformazione’ ma come informazione. La distinzione non è solo semantica, se si legge un giornale italiano o si guarda una trasmissione televisiva l’unico elemento caratterizzante, nella stragrande maggioranza dei casi, è quello propagandistico, come scrive sempre Francesco Mizzau ‘oggi […] abbiamo un controllo globale dei mezzi di informazione mainstream da parte di alcune società statunitensi che insieme possiedono 15.000 testate giornalistiche nel mondo e in questo modo possono controllare l’agenda setting globale e orientare l’opinione pubblica globale’ [pag. 18]. Sono rari i casi in cui nei media mainstream si leggono analisi realistiche che vanno oltre la contrapposizione democrazia-autocrazia, sono quei momenti in cui i nostri avversari dicono esattamente quello che pensano, sono proprio quelle le analisi che vanno riprese per mostrare che ‘il re è nudo’. È quindi interessante leggere quello che scrisse Federico Fubini, quello che non parlò dei bambini greci uccisi dalle politiche europee perché questo avrebbe rafforzato gli euroscettici, ‘all’inizio della globalizzazione, nel 1980 […] il prodotto interno lordo per abitante negli Stati Uniti era paragonabile a quello medio dell’Unione europea a 27 Paesi”; l’anno scorso, “il reddito medio per abitante negli Stati Uniti è stato di 76.300 dollari correnti, quello medio nell’Unione europea di 37.400 dollari correnti: meno della metà”, ma non è ancora finita perché c’è Europa ed Europa – o almeno c’era – e “la quota dell’economia italiana in quella dei 27 Paesi dell’attuale Unione europea è crollata del 26% fra il 1995 e il 2023: dal 17,2% al 12,7%”’ [pag. 70].

I capitoli del libro, i Pipponi del Marrucci, affrontano, come detto, i temi che caratterizzano il lavoro di OttolinaTv, l’economia e le grandi questioni geopolitiche che per quanto possano sembrare lontane dal nostro quotidiano, lo determinano e lo condizionano più di quanto si possa pensare.

Marrucci riesce ad affrontare temi da prospettive diverse rispetto a quelle che quotidianamente ci vengono offerte dai media, ad esempio rispetto agli investimenti green l’Autore afferma: ‘significa in sostanza che creiamo le condizioni affinché la transizione sia una gigantesca opportunità di guadagno per le oligarchie finanziarie, ma senza manco pretendere che poi questa transizione la facciano davvero: basta che lo dicano!’ [pag. 23]. È un passaggio che chiarisce come dietro la narrazione dominante si nasconda un mondo sconosciuto che questo libro ha il merito di rivelare.

Sfogliando le pagine di questo libro oltre a cogliere la realtà nascosta dietro i fantasiosi racconti dei vari Mieli e Rampini abbiamo anche uno spaccato della crisi italiana ed europea. Il capitolo/pippone ‘Agnelli, Della Valle e Moratti: come i prenditori italiani hanno ucciso il nostro capitalismo’ [pag. 46] è esemplificativo del declino del nostro Paese e dello smantellamento della manifattura italiana. Come possono i grandi gruppi finanziari svendere le proprie attività ed essere portati come esempio di imprenditori di successo? Molto semplice, come scrive Marrucci: ‘in realtà, un investimento in Italia gli Agnelli l’hanno fatto: si sono comprati il gruppo GEDI. A differenza di Stellantis non produce profitti, ma ne vale la pena: tra Repubblica e La Stampa dell’addio all’Italia di Stellantis non c’è traccia’ [pag. 46].

Ovviamente in questo testo non può mancare un’analisi critica sulla guerra che l’Occidente sta combattendo (e perdendo) contro la Russia. Fu l’economist a scrivere che ‘l’economia russa sembra aver smentito clamorosamente i pessimisti’ [pag. 178], se è relativamente semplice annoverare Marrucci e OttolinaTv fra i putiniani, più difficile e coinvolgere nella schedatura anche l’economist.

In conclusione consigliamo la lettura di questo libro che è la sintesi dell’ottimo lavoro che Ottolina sta svolgendo che, come detto in apertura, non è di ‘controinformazione’ ma di informazione.

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