La visione comune eurasiatica. AA.VV.

di Marco Pondrelli

Approcciare il tema euroasiatico è sempre complesso. È indubitabile che una parte del pensiero alla base di questo concetto sia di matrice conservatrice, non di mene siamo in presenza di un tema da approfondire per due motivi. Il primo è che questa è una realtà con cui occorre confrontarsi, la seconda è che nelle analisi statunitensi l’Eurasia è centrale, in particolare per Washington la preoccupazione è che nasca un’unità di questo continente in grado di marginalizzare il ruolo di Washington. Come scritto nella prefazione ‘a seguito della globalizzazione, il centro economico del mondo si è spostato da Occidente verso Oriente e verso il sud del mondo [pag. 7].

Il libro a cui hanno partecipato molti studiosi russi (e questo come scritto nella prefazione e probabilmente il limite di questa analisi che dovrebbe ricevere apporti anche da altri popoli e altre culture) ripercorre in apertura la storia che ha plasmato l’Eurasia, facendone un territorio diviso fra varie nazione ma che condivide alcuni elementi comuni. Se il discorso storico è aperto a molte osservazioni sono le considerazioni politiche quelle più interessanti. In particolare l’analisi dell’Unione Economia Eurasiatica, la cooperazione fra i Paesi che ne fanno parte sta avanzando e si sta rafforzando, si prevede di ‘realizzare entro il 2045 la trasformazione dell’EAEU in una macroregione autosufficiente sicura, armoniosamente sviluppata e attraente per tutti i Paesi del mondo multipolare, dotata di un proprio potenziale economico, tecnologico e intellettuale e che mantenga un elevato livello di benessere della popolazione dei suoi Stati membri’ [pag. 83].

Sviluppare la compenetrazione infrastrutturale e uno passaggio essenziale per raggiungere questi obiettivi. Questo può contribuire a ‘far crollare il vecchio sistema e di far emergere i rudimenti di uno nuovo’ [pag. 93]. Personalmente aggiungo che il consolidamento dell’EAEU è complementare allo sviluppo della via della seta cinese, se queste due realtà di compenetrassero a vicenda, essendo complementari e non alternative, si farebbe un passo fondamentale nell’unità dello spazio eurasiatico. A quel punto la vecchia Europa dovrebbe decidere cosa fare…

Unisciti al nostro canale telegram