Alla ricerca della strada maestra. Le riflessioni di un comunista. Secondo Volume. Giuseppe Amata

di Marco Pondrelli

Il libro di Giuseppe Amata abbraccia un ampio periodo di tempo, gli scritti che vi compaiono sono stati pubblicati fra il 2017 e la fine del 2014. In un periodo di frenetici cambiamenti si potrebbe pensare ad un libro in parte sorpassato, la verità è che questo lavoro merita di essere letto con attenzione, perché le riflessioni che vi sono contenute continuano ad essere attuali e offrono spunti per affrontare i grandi cambiamenti che abbiano difronte.

Possiamo leggere questo testo come il tentativo di piantare alcuni pilastri che reggano le fondamenta del lavoro dei comunisti oggi in Italia. Non si troveranno quindi vuoti appelli all’unità ma i contenuti e gli strumenti per rilanciare la presenza e il ruolo dei comunisti in Italia.

Di grandi interesse sono le riflessioni dedicate al quadro internazionale. Riflettendo, nel 2020, sull’attacco statunitense alla Cina l’Autore analizza come la crisi del 2007 e il Covid siano stati elementi usati contro Pechino e allo stesso tempo agenti del cambiamento degli equilibri mondiali. Staccandosi da un mainstream imperante anche a sinistra Amata respinge il ‘né né’ di bertinottiana memoria [pag. 193], di fronte all’aggressività dell’imperialismo statunitense non ci possono essere dubbi o timidezza, tanto meno si può leggere il conflitto attuale come lo scontro fra l’imperialismo statunitense e quello cinese e/o russo. Il nuovo equilibrio mondiale che sta nascendo sarà segnato dal multipolarismo, da questo punto di vista la supremazia del dollaro deve essere superata [pag. 189] ed il ruolo dei Brics è fondamentale anche per combattere questa battaglia.

Rispetto contesto internazionale una parte importante delle analisi dell’Autore è legata al conflitto ucraino. In particolare merita di essere evidenziato un passaggio, laddove si afferma: ‘la Russia, per sconfiggere la guerra economica scatenatagli dall’Occidente, quale preludio ad una futura guerra militare […] dovrà modificare la sua economia in direzione di un lungo processo di transizione al socialismo [pag. 155]. Paradossalmente mentre una grossa parte del mondo si stacca dall’egemonia statunitense e guarda sempre più verso l’alternativa guidata dalla Cina, in Italia i comunisti sono deboli e divisi.

Proprio alla luce ci ciò una parte interessante del libro è dedicato alla storia del PCI, questo non è un semplice sfoggio culturale, perché riflettere sulla nostra storia serve per guardare all’oggi. Ecco perché l’analisi dello scontro fra Togliatti e Secchia e sui cambiamenti intervenuti nel 1956 sono argomenti importanti quanto l’analisi sul ruolo di Berlinguer. Allo stesso tempo guardando al dibattito nel gruppo dirigente sovietico degli anni ’20 e ’30, Amata rilegge la NEP alla luce degli equilibri internazionali, analizzando in quest’ottica lo scontro fra Stalin e Bucharin. Questi occhiali di lettura ci consegnano una visione diversa anche rispetto alla Cina, secondo l’Autore solo un contesto internazionale pacifico può permettere l’apertura e le riforme economiche.

Guardare al passato, al contesto internazionale e alle contraddizioni italiane è fondamentale per ripensare al ruolo dei comunisti in Italia, a tal proposito scrive Amata: ‘l’esperienza storica ci insegna che un partito comunista è diventato forte quando un leader […] è riuscito assieme al Partito ad elaborare una linea strategica corretta, specifica per le condizioni del proprio paese, unendo le masse e ricevendone consenso’ [pag. 233].

Cosa sappiamo oggi dell’Italia e del suo sistema economico-produttivo?Uno dei pochi tentativi di capire come sono mutate le classi sociali in Italia è quello di Pier Giorgio Ardeni, allo stesso tempo occorre capire cosa e come produce il nostro Paese? Per i comunisti c’è oggi un anello della catena da tirare? Pensando al comparto della logistica possiamo vedere in esso il settore su cui concentrare le nostre forza? Sono domande ispirate dal bel libro di Giuseppe Amata la cui lettura farebbe bene anche ai gruppi dirigenti comunisti oggi in Italia e rispetto al quale speriamo che si apra un dibattito.

Unisciti al nostro canale telegram