“Questione nazionale e lotta per il socialismo”

nota a cura di Joanne Mota, da www.vermelho.org.br | Traduzione a cura di Marx21.it

20 partiti comunisti e antimperialisti partecipano al seminario internazionale organizzato dal Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

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L’evento, che è stato promosso dalla Segreteria delle Relazioni Internazionali del Partito il 23 e 24 marzo, è parte delle celebrazioni per i 90 anni della fondazione del PCdoB.
 

Nell’occasione, che ha riunito più di 20 partiti e organizzazioni comuniste, rivoluzionarie, progressiste e antimperialiste, si è discusso in merito all’attuale momento storico e sulla simbiosi tra questione nazionale e di classe.
 

Renato Rabelo ha dichiarato a Vermelho(quotidiano telematico del PCdoB, ndt) che i motivi della realizzazione del seminario vanno ricercati nei cambiamenti strutturali in corso nel mondo. Secondo lui, le attuali condizioni generate dalla crisi del capitalismo evidenziano l’attualità delle analisi di teorici come Marx, Engels e Lenin, sulla natura e i limiti storici del capitalismo e le linee di tendenza da loro proposte.

Il presidente del PCdoB ha messo in risalto i diversi aspetti dell’attacco imperialista nel mondo e ha affermato che “i paesi imperialisti cercano di assicurarsi il controllo delle fonti di materie prime per i loro monopoli. E in questa nuova corsa imperialista per la conquista di tali attività strategiche, intere zone ricche di questi beni corrono rischi. Un esempio è ciò che è accaduto in Medio Oriente, in Africa e in America Latina.
 

Per Ricardo Abreu, segretario nazionale delle Relazioni Internazionali, “il seminario si è trasformato in un’importante occasione per l’approfondimento dello scambio di opinioni sui temi del socialismo e di attualità, come la questione nazionale”.
 

Egli ha aggiunto che “durante il seminario è stato possibile conoscere realtà diverse tra loro, si sono dibattute e delineate strategie contro-egemoniche in relazione ai cambiamenti strutturali in corso”. A suo parere, “l’altra questione che ha arricchito il dibattito è stata quella relativa a temi come la teoria leninista dell’imperialismo, la crisi del capitalismo, la nuova offensiva imperialista e il mondo in transizione”.
 

“Altri punti approfonditi durante l’incontro sono stati la questione della lotta antimperialista, la lotta per la sovranità nazionale e il ruolo del socialismo nell’attualità, come pure la questione dell’unità dei comunisti e dei rivoluzionari e di un ampio fronte antimperialista”, ha detto a Vermelho il segretario.
 

L’imperialismo e le disuguaglianze sociali
 

Con un dibattito ampio e approfondito, diversi partiti e movimenti hanno presentato la loro posizione in merito alle tematiche del seminario.
 

Il Partito Comunista del Sudafrica (SACP), che era rappresentato da Chris Mathalahko, membro dell’ufficio politico e segretario delle relazioni internazionali, ha segnalato l’importanza del dibattito e ha affermato che la realtà sudafricana non è distante da quella brasiliana.
 

Mathalahko ha dichiarato a Vermelho che la lotta del paese africano contro il colonialismo, l’imperialismo e le disuguaglianze sociali si è sempre basata sui principi del marxismo-leninismo. Inoltre, ha sottolineato il carattere globale dell’imperialismo e l’importanza primaria della lotta nazionale.
 

Il senatore francese Michel Bilout, rappresentante del Partito Comunista Francese, ha evidenziato le avanzate democratiche e le conquiste sociali del XX secolo per metterle in contrasto con ciò che sta accadendo nel mondo e in Francia da 30 anni a questa parte: una controffensiva del capitale, contro i diritti sociali. “Mai i rapporti tra capitale e lavoro sono stati tanto sfavorevoli al lavoro”, denuncia il senatore, il quale aggiunge che “i diritti sociali sono minacciati. Perciò, è necessaria una chiara scelta di sinistra, una via alternativa, anticapitalista”.
 

Giorgios Marinos, rappresentante del Partito Comunista di Grecia, nel corso del suo intervento nel dibattito ha richiamato il pensiero di Lenin e ha invitato a riflettere sulle peculiarità nazionali: “Solo la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dell’epoca può servire come base per la conoscenza delle peculiarità nazionali, diceva Lenin”, aggiungendo che “la condizione preliminare per abolire lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo è la conquista del potere”.
 

Khaled Maassem, rappresentante del Partito Comunista Libanese, ha riflettuto sulla “lotta contro la politica religiosa e la religiosità in politica”. Secondo il dirigente i comunisti libanesi lottano “contro i signori della guerra, contro l’imperialismo statunitense e i suoi alleati, e il cancro che è stato instillato nella regione, Israele. Lottiamo contro l’occupazione della Palestina, abbiamo inflitto una sconfitta al nemico considerato invincibile nel 2006”. Riaffermiamo il nostro impegno nella lotta fino alla vittoria finale, per un Libano sovrano e con giustizia sociale”.
 

Il Partito Comunista Portoghese, rappresentato da Alexandre Araujo, si è congratulato con il PCdoB per l’iniziativa e ha affermato che il dibattito ha consentito scambi di opinione in grado di aiutare a organizzare l’azione militante. Egli sostiene che l’indipendenza economica deve essere accompagnata da quella politica, e che la questione nazionale e la difesa della sovranità sono parte solida e significativa della lotta di classe. Araujo spiega che “le ampie e profonde trasformazioni sociali sono possibili solo perché sono radicate nella volontà libera e sovrana del popolo e nell’esercizio dell’indipendenza nazionale”.
 

L’ambasciatore del Vietnam in Brasile, Duong Nguye Tuong, che rappresentava il Partito Comunista del Vietnam, ha dichiarato a Vermelho che il rafforzamento dei partiti è direttamente legato al rispetto dei principi e delle ideologie che sono alla base di ogni organizzazione. Secondo lui, a partire dalla base marxista-leninista, il partito vietnamita è riuscito a diffondere le idee socialiste nel paese e a ottenere cambiamenti fondamentali nella regione.
 

L’ambasciatore ha anche parlato delle riforme realizzate in Vietnam. A suo parere, “tale argomento è abbastanza complesso, ma il partito ha riflettuto in maniera intensa sul processo di riforme in corso nel paese. Stiamo riflettendo e costruendo un socialismo con il volto del Vietnam”.
 

“Forza, sovranità e integrazione”, sono le parole d’ordine del presidente della Siria, Bashar Assad, trasmesse dall’ambasciatore siriano, Mohammed Ali Khaddour, durante il seminario.
 

L’ambasciatore, che rappresentava il Partito Baath della Siria,ha rilevato che gli obiettivi e i principi del partito, nella difesa dell’indipendenza nazionale, non sono distanti da quelli del PCdoB e che l’integrazione tra le nazioni oppresse rappresenta la forte risposta all’attacco imperialista nel mondo. Ha anche esaltato la lotta dei lavoratori a favore di una nuova struttura, in cui le oppressioni siano vinte e la società sia meno diseguale.
 

Andrés Guzman, del Movimento al Socialismo (MAS) della Bolivia, ha letto un messaggio della direzione nazionale che salutava il 90° anniversario del PCdoB, rilevando che il PCdoB è stato fondato nella nuova era della rivoluzione proletaria. Il rappresentante boliviano ha parlato dei cambiamenti progressisti che si stanno attuando nel paese andino, che esaltano la difesa della sovranità e l’appoggio all’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA) che è stata creata contro l’Alca.
 

Il rappresentante del Partito Comunista dell’Argentina (PCA), Carlos Churlakian, ha accennato al momento di crisi mondiale, di crisi del capitalismo, che è allo stesso tempo economica, finanziaria, politica, alimentare, ambientale, militare, ecc. “Una crisi senza soluzione”, ha affermato.
 

Sul tema dell’offensiva imperialista nel mondo, Churlakian ha parlato dell’aggressione alla Siria e all’Iran. E ha dichiarato di appoggiare le rivendicazioni territoriali della Siria e che il Golan rappresenta per la Siria quello che le Malvine rappresentano per l’Argentina.
 

Il PCA difende l’approfondimento delle politiche di integrazione regionale. Secondo lui, se tali politiche non continuassero, il prezzo da pagare sarebbe il ritorno al neoliberalismo. Churlakian ha denunciato la politica di Barack Obama, che porta all’inasprimento del militarismo nel continente, in particolare per la presenza della 4° Flotta e di 47 basi militari imperialiste in America Latina e nei Caraibi.
 

“La sinistra latinoamericana e i comunisti sono maturati”. E’ ciò che ha affermato il rappresentante del Partito Comunista del Perù Patria Roja, Eliezer Brizeno, all’inizio del suo intervento. “Per l’America Latina e per il Perù ciò significa difendere il socialismo , lottare contro l’oppressione e preservare la sovranità”.
 

Nel suo intervento, l’ambasciatore Carlos Rafael Zamora, in rappresentanza del Partito Comunista di Cuba, ha voluto evidenziare il ruolo strategico del seminario, affermando che “la solidarietà e la lotta a fianco dei partiti comunisti e amici, come il PCdoB, deve essere parte essenziale dell’iniziativa strategica di ogni nazione”. Il dirigente ha anche parlato del criminale blocco nordamericano a Cuba e ha rilevato che “il destino di Cuba è legato a quello dell’America, della Nostra America”.