Gli amici si vedono nei momenti difficili e Pechino non dimentica i partiti “fratelli”. Il Partito comunista cinese, oltre 80 milioni di iscritti, alla guida di una delle grandi potenze del globo, guarda all’Italia anche attraverso i rapporti con il Pdci, il piccolo ma roccioso partito fondato da Armando Cossutta e Oliviero Diliberto, oggi fuori del Parlamento per le ultime negative performance elettorali della sinistra, ma che con il nuovo segretario, Cesare Procaccini, conferma il suo impegno sulla scena politica nazionale per battere la crisi.
La tre giorni di incontri tra Roma e Catania della delegazione del Dipartimento esteri del PCC con la rappresentanza del Pdci è lontana anni luce dalle foto ingiallite del 1968, quando – nel mezzo della guerra fredda e della contesa ideologica tra Pechino e Mosca – alcuni esponenti di un minuscola formazione, il Partito comunista marxista-leninista, furono ricevuti con tutti gli onori dallo stesso Mao Zedong.